giovedì 11 settembre 2014

REGGIMENTO DIFESA NUCLEARE IN AZIONE IN SARDEGNA IN GRAN SEGRETO: ZONA CHIUSA, RADIOATTIVA



CAGLIARI - "A Teulada sbarca il Reggimento difesa Nucleare Biologica e Chimica (NBC) 'Cremona'. L'accampamento e' sorto da pochissimo nell'area interdetta, tra Cala Zafferano e Punta Tonnara. Tutto in silenzio e in segreto. Nell'area starebbero operando anche imponenti mezzi meccanici". La denuncia e' del deputato sardo di Unidos Mauro Pili che denuncia l'assenza di trasparenza, parla di "arroganza di Stato" e annuncia una sua visita domani nella base di Teulada "per accertare tutto quello che sta avvenendo". 


"L'accampamento del Reggimento Nucleare Biologico e Chimico", spiega l'ex presidente della Regione, "sarebbe avvenuto qualche giorno fa ma solo stamane e' stato avvistato da mare. Il nucleo speciale e' giunto direttamente da Civitavecchia. Da fonti riservate sembrerebbe che il reggimento stazionera' nell'area due mesi. Il tutto doveva rimanere segreto e nascosto".

"Per quale motivo si sta operando in quell'area? Non era stata sequestrata? La magistratura ha dato il via libera? Tutti interrogativi", afferma Pili, "senza alcuna risposta. E' evidente che il fare furtivo della ministero della Difesa conferma che su quell'area sia avvenuto di tutto. Si tentera' ora di nascondere il reggimento nucleare ma le conferme saranno piu' evidenti delle smentite d'ufficio. Gli uomini del reggimento 'Cremona' starebbero operando con dotazioni antinucleari considerato che in quell'area e' stata rinvenuta secondo le dichiarazioni del capo di stato maggiore della Difesa la presenza di Torio, sostanza altamente radioattiva. Su quell'area interdetta lo stesso capo di stato maggiore aveva dichiarato che esisteva un sequestro della magistratura e che si era in attesa del nullaosta per intervenire sulle bonifiche. Due sono in casi: o la magistratura ha dissequestrato l'area oppure si sta procedendo in forma secretata anche per la magistratura".


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mercoledì 10 settembre 2014

FINALMENTE ANCHE IN ITALIA – ECCO A VOI L’ASILO NEL BOSCO

FINALMENTE ANCHE IN ITALIA - Ecco a Voi l'asilo nel bosco

E’ NATO IL PRIMO “ASILO NEL BOSCO” ITALIANO, avevamo già parlato di questo tipo di scuola in “Fare scuola nel bosco: una realtà sempre più diffusa” ed oggi possiamo dire che è una realtà diffusa anche in Italia. Fare scuola a contatto con la natura, usando pigne, sassi, foglie e bastoni al posto dei giochi che si prestano a trasformarsi in oggetti che riempiono la mente con la fantasia, che stimolano l’immaginazione e l’esperienza. Questo modello di educazione alternativaentra a far parte della realtà italiana grazie alla collaborazione con l’associazione Manes (www.associazionemanes.it). Il progetto è nato da un’idea di Ella Flatau, che realizzò il primo asilo in Danimarca, a Søllerød, negli anni ’50 e si è sviluppato in tutta Europa, tanto che in Germania ad oggi ci sono più di 1000 asili nel bosco.
FINALMENTE ANCHE IN ITALIA - Ecco a Voi l'asilo nel boscoLA TRIBU’ DELL’ASILO NEL BOSCO HA FATTO LA SUA PRIMA DANZA INTORNO AL FUOCO!I bambini dai 2 ai 6 anni hanno bisogno di vivere all’aria aperta, di rimanere in contatto con la natura di esplorare, di sentirsi dei piccoli avventurieri che “imparano facendo”. Chi è cresciuto in città più di altri capisce l’importanza che ricopre un tipo di educazione di questo tipo, senza mura, senza banchi senza cemento e senza tappeti, sporcandosi nella terra, toccando con mano l’erba le foglie e creando giochi diversi, a contatto con gli alberi, assaporando i profumi delle stagioni che cambiano, dal profumo di sottobosco ricco di funghi in autunno, ai prati in fiore in primavera.Ovviamente esiste uno spazio coperto dove “rifugiarsi” in caso di maltempo, dove si ripongono i materiali e i vestiti. Ma sostanzialmente la grande innovazione di questa scuola è l’ascoltare le esigenze dei bambini, i loro bisogni, sradicandoli dal quel banco e quel foglio sul quale la fantasia può essere solo immaginata.
FINALMENTE ANCHE IN ITALIA - Ecco a Voi l'asilo nel boscoL’ASILO NE BOSCO COSTA MOLTO MENO DI UN ASILO NORMALE e questi soldi possono essere utilizzati per incrementare il numero di educatori in modo che essi siano più presenti, in grado di ascoltare maggiormente i bambini e le loro esigenze,soprattutto perché un bambino trascorre molto tempo a contatto con gli educatori, spesso è maggiore questo tempo che quello trascorso tra le mura di casa.Inoltre da alcuni studi effettuati dal prof. Peter Hafner dell’università di Heidelberg e da Lena Gruener e dalla professoressa Michela Schenetti dell’università di Bologna, mettono in evidenza come i bambini che frequentano l’asilo nel bosco sono molto creativi e curiosi, prestano una maggiore attenzione e si concentrano di più, rispettando di più le regole e risolvendo i conflitti in modo pacifico, inoltre sembra che si esprimano in maniera più precisa e argomentino meglio le proprie opinioni.
Questa realtà è nata ad Ostia, per maggiori informazioni visitate il siti www.lemilio.it o collegatevi alla pagina Facebook L’asilo nel bosco.
FOTO e fonte: