lunedì 31 dicembre 2012

ECOMAFIE STATALI IN ITALIA di Gianni Lannes


 di Agnese Pozzi

Sono un medico,
vado a studio percorrendo la valle Noce il giovedì e lunedì mattina e mi capita spesso, al ritorno, intorno alle 10,30-11,00  in questi due giorni di  seguire  questi camion cisterna con l'etichetta di carico pericoloso, che se ne vanno sistematicamente a scaricare  nella zona della centrale  (Parruta? Non ricordo il nome), imboccando il bivio poco prima del distributore TAMOIL della Valle Noce.
Giovedi 24 novembre chiamai il 112 ma ero in zona Calabria, spiegai la situazione e mi dissero di  chiamare i Carabinieri di Lagonegro, fornendomi il numero;
cosa che feci  e mi dissero che questi movimenti erano già "attenzionati".
Bene, mi fa piacere apprenderlo ma la cosa che mi chiedo  è  QUANDO concorderete un'azione per FERMARE questo traffico, che continua indisturbato (infatti da novembre 2011 a gennaio 2012 sono passati due mesi e io ancora vedo questi camion, a volte due-tre in fila indiana e con la stessa etichetta rotonda in alto) e sicuramente provienti dalla Campania, perché  una volta me lo trovai davanti uno di questi camion che ero a Sala Consilina e l'ho avuto davanti nel percorso dal Fortino, fino al solito bivio.
Allora non avevo la macchina fotografica, ma sistematicamente ed è sicuro  perché li vedo sempre, vanno  almeno le due volte alla settimana che io vado a studio (lunedi e giovedì).
QUANDO  metterete in atto le azioni necessarie a fermare l'avvelenamento delle nostre falde, dei nostri fiumi, del nostro mare? Lì non ci sono impianti di depurazione...dove sversano questi liquami...e con la complicità di chi..sul posto?
Purtroppo non ho poteri per fare nulla, posso continuare a fare foto con la speranza che non se ne accorgano e non mi facciano fuori...
Ho rabbia e disperazione e mi appello a voi e a tutti quelli che possono e devono prima o poi (meglio PRIMA) intervenire e non solo attenzionare, perché questi delinquenti se ne fregano dell'attenzione. Vanno  messi in condizione di non nuocere alla popolazione innocente che subisce gli effetti di questo massacro ambientale, perpetrato nella completa inazione dei Comuni che pure dovrebbero controllare ed agire perché coinvolti dal decorso del Noce, ossia Lauria, Maratea, Tortora Marina.
BASTA CON L'ATTENZIONARE,  il tempo passa   e l'avvelenamento del territorio prosegue indisturbato.
Vi  scongiuro di agire, chiunque di voi  a tutti insieme per fermare definitivamente questi delinquenti.
Avete fatto tante azioni clamorose, spero che riuscirete  anche in questa impresa. MA FATE PRESTO,
ne va della salute non solo del territorio ma della gente.

Le Agendine (di Marco Travaglio)



Il nostro giornale continua a pubblicare, in beata solitudine, notizie che farebbero enorme scandalo in qualunque altro paese, e persino in Italia se riguardassero Berlusconi. Invece riguardano il governo Monti, dunque tutti zitti e mosca. La prima è il gentile omaggio ai Benetton e Palenzona col contorno d Gemina e banche
assortite: lorsignori potranno raddoppiare l'aeroporto di Fiumicino sui terreni dello stesso Benetton a spese nostre grazie al quasi raddoppio delle tariffe (da 16 a 26,5 euro a cranio) che frutterà loro almeno 360 milioni l'anno. La seconda è lo sgravio fiscale alle assicurazioni che impongono alle automobili la dotazione di una speciale scatola nera, prodotta indovinate da chi? Ma da Luca Cordero di Montezemolo, naturalmente, neoalleato di Monti e Passera che han firmato la leggina, un codicillo del decreto Liberalizzazioni proprio in extremis. Chissà se Monti pensava a questi suoi regalucci miliardari agli amici degli amici quando ha scritto in ben due righe della sua Agendina: “Va introdotta... una più robusta disciplina sulla prevenzione del conflitto di interesse”. O magari alludeva ai 17 milioni regalati dal suo governo in articulo mortis, anzi Montis, ai pii ospedali Gaslini di Genova e Bambin Gesù di Roma,
tanto cari ai cardinali Bagnasco e Bertone, così prodighi di benedizioni urbi et orbi all'Agendina e al suo scriba. Sono vergogne che rendono un tantino fasulle le professioni di legalità acchiappa-voti dei partiti alleati del governo tecnico.
Nell’Agendina la parte sulla Giustizia è stata scritta così di fretta, col copia-incolla, che vi compare due volte, a pagina 23 e 24, la stessa ficcante frase: “Va introdotta una coerente disciplina del falso in bilancio e completata la normativa sull’anticorruzione, l’antiriciclaggio e l’autoriciclaggio. Va rivista (sic, ndr) la riduzione dei termini di prescrizione per garantire in modo più adeguato l’azione di prevenzione e contrasto di diversi gravi reati”.
Invece di scrivere due volte la stessa banalità, si poteva forse spiegare se chi falsifica il bilancio finirà in galera come negli altri paesi; e soprattutto perché, se erano così urgenti, il falso in bilancio, l’autoriciclaggio e il taglio della prescrizione non li ha introdotti il suo governo nella mirabolante legge anticorruzione. Quanto all’evasione fiscale, a parte un bellicoso annuncio di “tolleranza zero” (che fa il paio col celebre “contro l’evasione siamo in guerra”), Monti intende combatterla con “interventi finalizzati a identificare innanzitutto le grandi aree di illegalità”. Mecojoni, dicono a Roma: resta da capire se finalmente gli evasori finiranno in carcere, come nel resto del mondo. Se siamo in guerra, dove sarebbero i prigionieri? Ci vuol altro che questi pensierini da Bacio Perugina per sconfiggere (non combattere: sconfiggere) il malaffare che succhia miliardi con sistemi sempre più raffinati, ramificati e trasversali.E ci vuol altro che i semolini di Piero Grasso sulla“rivoluzione della giustizia”con lacrimuccia perchè, firmando le dimissioni da magistrato, gli tremava la penna. Ma lo sa o non lo sa, Grasso, che i signori alla sua destra e alla sua sinistra, Bersani e Letta jr., erano ministri del centrosinistra che chiuse le supercarceri di Pianosa e Asinara, abrogò l’ergastolo anche per le stragi, abolì i pentiti di mafia (lo disse lui: “Se fossi un mafioso, con questa legge non mi pentirei più”), depenalizzò l’abuso d’ufficio e indultò il voto di scambio politico-mafioso? Lo sa o non lo sa che in Sicilia il Pd ricandida Mirello Crisafulli, amico del boss Bevilacqua, e a Milano l'ex assessora penatiana Bruna Brembilla, beccata al telefono con un picciotto del clan Barbaro che le procurava voti sicuri? Dia un’occhiata a certi candidati del suo partito, se proprio cerca un buon motivo per piangere.

Marco Travaglio - 29 dicembre 2012 -
Il Fatto Quotidiano Pdf

domenica 30 dicembre 2012

Il debito pubblico, un affare per le banche!



E’ un documento da conservare con cura il rapporto “Moneta e banche” redatto dalla Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/pimsmc/pimsmc12/sb64_12/suppl_64_12.pdf ) . Perché se si vuole vuole sapere per che cosa facciamo i sacrifici, subiamo le stangate, gli aumenti, il blocco dei servizi e dei diritti, parte della risposta è data dai numeri, un po’ complessi e fitti, che la banca centrale italiana pubblica sul proprio sito.


Al 31 ottobre 2012, infatti, la proprietà di Titoli di Stato da parte delle banche italiane ammontava a 340 miliardi di euro, in aumento del 63% rispetto all’anno precedente (208 miliardi ma, nel 2009 a ridosso dell’esplosione della crisi, erano solo 147 miliardi). Una fetta importante del debito pubblico, quindi, si trova nella pancia delle banche: i Bot, nell’ultimo anno (ottobre 2011-ottobre 2012) sono passati da 32 miliardi a 54, i Btp da 106 a 182 miliardi ma anche Cct e Ctz sono cresciuti sia pure in misura minore.

Ma perché questo aumento così significativo, nonostante lo “spread“? Semplice, le banche in quest’ultimo anno hanno visto aprirsi sopra di loro il paracadute della Bce che ha assicurato una liquidità pressoché illimitata consentendo così di disporre di una dote miliardaria a un tasso di interesse dell’1% appena. Con questi soldi cosa hanno fatto i nostri istituti di credito, prestato a famiglie e imprese? Neanche per sogno.

Nello stesso arco di tempo i prestiti alle famiglie sono scesi da 616 a 610 miliardi di euro, soprattutto nel credito al consumo mentre i prestiti alle imprese sono calati di oltre 35 miliardi, da 905 a 870 miliardi di euro. Solo il settore “pubblica amministrazione“, in linea con il dato del debito pubblico, ha sostanzialmente retto perdendo circa due miliardi di finanziamento nei circa 1900 miliardi di prestiti.

La realtà, dunque, è che le banche si sono finanziate presso la Bce e con quei soldi hanno acquistato i ben più redditizi titoli di Stato che quest’anno hanno assicurato rendimenti tra il 4 e il 6%. Le banche spiegano questa situazione appellandosi all’aumento consistente delle sofferenze (i crediti difficili da riscuotere) passate nell’arco dell’anno da 102 a 119 miliardi, una crescita del 16%. Un rischio che, almeno in parte, è stato coperto investendo sui titoli di Stato.

Acquistando titoli per oltre 130 miliardi (la differenza positiva dell’ultimo anno) le banche hanno potuto guadagnare circa 5-6 miliardi in più di interessi. Chi ci rimette? La spesa per interessi sul debito pubblico, nello stesso periodo, è passata da 78 a 86 miliardi di euro secondo i dati della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza ( http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/def/2012/documenti/Nota_DEF_2012-10-02.pdf ) (redatto lo scorso 20 settembre). Quella stessa spesa è destinata ad aumentare a 89 miliardi nel 2013, a 96 nel 2014 e a 105 miliardi nel 2015. Per pagare la crescita degli interessi il governo Monti ha stabilito importanti tagli alla Sanità, alle pensioni e così via.

Il trasferimento di risorse è quindi visibile a occhio nudo, basta leggere i numeri.

Denunciata la Trojka UE e la Merkel per crimini contro l’Umanità.



 Denunciata la Trojka UE e la Merkel per crimini contro l’Umanità. Nessuno però ne parlaLa news risale al 30 novembre 2012, ma nessun giornale – salvo forse qualche insignificante trafiletto – ne parla. O almeno ne vuole parlare. Il che dimostra ancora una volta che viviamo in una cappa mediatica dove passa solo ciò che è utile e non ciò che è vero.
La denuncia è stata presentata in quanto sarebbero stati infranti infranto – secondo i denuncianti – il Trattato “Statuto Romano” in tutti i punti fatti presenti nella denuncia che corrispondono a quasi tutti i Trattati sottoscritti in Europa, ed è estesa non solo a chi ha sottoscritto i trattati anzidetti, ma a tutti coloro che hanno firmato per l’istituzione dell’ESM/EMS, il Fiscal Compact e il “Piccolo cambiamento” del AEVU
136.3 (BCE/FMI/ Commissione UE) che è stato approvato in tempi record dalla maggior parte dei firmatari facenti parte alla UE, ivi compresi i componenti del nostro Governo. In particolare, sarebbero stati denunciati: Angela Merkel (Governo tedesco), Christine Lagarde (FMI), Wolfgang Schauble (Governo tedesco), Josè Barroso (UE), Erman Van Rompuy (UE).
La denuncia è stata presentata da una coppia di coniugi tedeschi e attivisti per i Diritti Umani: Sarah Luzia Hassel Reusing e Volker Reusing, i quali hanno ritenuto che i trattati anzidetti e gli accordi anzidetti hanno violato i diritti umani del popolo greco. I due coniugi si sono avvalsi della testimonianza di diversi giornalisti che hanno girato la Grecia in lungo e in largo e di una serie di consulenze giuridiche e penali che difficilmente non potranno non essere vagliate, pure dalla Corte Suprema tedesca che aveva già chiuso altri casi di denunce esposte dai soggetti anzidetti, salvo poi riaprirli davanti all’ultima denuncia per crimini contro l’umanità.
Da parte sua, Peter Michel Huber, esperto di Diritti Umani e conosciutissimo in tutto il mondo, ha assicurato ai denuncianti il totale appoggio di tutte le organizzazioni mondiali, compreso il suo, logistica e mantenimento per tutto il periodo della disputa.
Staremo a vedere come andrà a finire. Personalmente sono poco fiducioso. I poteri coinvolti sono troppo potenti e influenti…
Fonte: Ecplanet (troverete anche le denunce in varie lingue).

L'FMI ammette: l'Islanda aveva ragione,avevamo torto noi

TERRA REAL TIME: L'FMI ammette: l'Islanda aveva ragione,avevamo tor...: Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio ...

Inganni elettromagnetici nella base Usa di Niscemi



di Antonio Mazzeo

Procedure sin troppo superficiali; pericolose sottovalutazioni dei campi elettromagnetici esistenti; misurazioni incomplete, inidonee e ingannevoli; conclusioni contraddittorie, incompatibili e irragionevoli. È quanto emerge dalla nota del fisico Massimo Coraddu (autore con il prof. Massimo Zucchetti dello studio del Politecnico di Torino sui rischi associati all’impianto di telecomunicazioni militari USA di Niscemi e al costruendo centro satellitare MUOS), consegnata dai Comitati No MUOS all’Assessore regionale al territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, in occasione dell’incontro congiunto tenutosi a Palermo il 28 dicembre 2012.

“Quelli della realizzazione del MUOS e della sicurezza elettromagnetica nella base NRTF di Niscemi sono problemi gravi che non è più possibile rimuovere”, spiega Coraddu. “I loro aspetti più preoccupanti sono tali da mettere seriamente in discussione la fondatezza delle autorizzazioni concesse anche dopo una valutazione dei rischi legati alle emissioni elettromagnetiche da parte di ARPA-Sicilia”. Gli studi dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, avviati solo a partire del 2009, non sono giunti ancora a qualsivoglia conclusione, soprattutto a causa degli ostacoli frapposti dai militari statunitensi. “I pochi dati sicuri emersi, nel corso dei rilievi, hanno invece mostrato un chiaro superamento dei livelli di sicurezza previsti per la popolazione, già con l’impianto nella sua configurazione attuale”, scrive il prof. Coraddu. Per l’ARPA, invece, le proprie verifiche (“effettuate sempre con tecniche di misure conformi alla norma”) hanno “confermato il non superamento del valore di attenzione”. A smentire però l’agenzia ci sarebbero alcune conclusioni nelle relazioni sui monitoraggi effettuati a Niscemi. “Nell’istruttoria del 2009, l’ARPA dichiara ad esempio di non essere stata in grado di portare a termine il compito affidatole, in quanto le informazioni tecniche relative agli impianti già operanti risultano secretate dall’attività militare, così come ivalori di campo elettromagnetico ante e post opera”, rileva Coraddu. “Di fronte a questo insormontabile rifiuto, ARPA Sicilia non ha potuto valutare complessivamente la distribuzione, sul territorio limitrofo, dei valori di campo elettromagnetico, come si era invece proposta”.

In un successivo passaggio della stessa relazione, l’ARPA ammette che la “documentazione acquisita non è conforme a quanto previsto dall’allegato n.13 (art 87 e 88) – Mod. A del D.lgs 259/03”, pertanto “non è stato possibile emettere un parere ai sensi del citato decreto legislativo”. Come evidenzia Coraddu, l’agenzia per l’ambiente non ha dunque potuto svolgere correttamente il proprio compito, “né da allora risulta che ci siano stati altri tentativi”. Così, nell’assenza di una sufficiente documentazione tecnica, “l’inquinamento elettromagnetico prodotto complessivamente dalla stazione di telecomunicazioni della Marina militare Usa di Niscemi resta ignoto”.


Il ricercatore spiega poi come le condizioni di misurazione delle emissioni siano state del tutto inappropriate. “Vista l’impossibilità di effettuare valutazioni complessive del campo emesso, l’ARPA ha ripiegato su una attività di misura e monitoraggio in alcuni punti specifici, ma neppure questo compito limitato si è però potuto svolgere nel pieno rispetto della normativa”, scrive Coraddu. “Nel caso di impianti radio-base, come quelli di Niscemi, i rilievi devono essere svolti infatti nelle condizioni più gravose possibili, ovvero con tutti i trasmettitori attivi simultaneamente alla massima potenza. Il comandante della base NRTF ha però dichiarato che le antenne non verrebbero mai attivate tutte assieme, ma solo in certe particolari combinazioni denominate A, B e C, che sono state quelle concordate con l’ARPA in occasione delle verifiche del 26 gennaio 2009”. Come si evince da una dichiarazione giurata ma certificata da un notaio solo il successivo 5 febbraio 2009 (dieci giorni dopo le misurazioni), il comandante statunitense Terry Traweek ha affermato di aver attivato, “alternativamente”, le configurazioni A-B-C alla “massima energia”. Un procedimento del tutto anomalo e assai discutibile, basato sulle mere dichiarazioni dell’ufficiale e non dalla verifica della configurazione reale degli impianti da parte dei tecnici ARPA. Lo stesso militare ha inoltre ammesso che delle 45 antenne ad alta frequenza (HF) ed una a bassa frequenza (LF) esistenti “sono in funzione solo 27”, mentre che durante il funzionamento dell’antenna LF “la riduzione energetica impedisce l’uso contemporaneo delle altre 27 antenne HF”. Condizioni del tutto diverse quindi da quanto prescritto dalle leggi italiane, che però sono state ammesse e condivise dai tecnici dell’agenzia per l’ambiente.

“Se l’ipotesi delle condizioni più gravose possibili si fosse verificata il 26 gennaio 2009, in quel giorno le centraline installate in quattro abitazioni vicine alla base avrebbero dovuto registrare un’emissione più alta rispetto a quella dei giorni precedenti e successivi”, evidenzia Coraddu. “Se osserviamo i tracciati di quella giornata invece troviamo che due centraline (la n. 3 e la n. 4) registrano un segnale identico a quello medio degli altri giorni, mentre altre due registrano addirittura un segnale notevolmente inferiore. Oltretutto l’analizzatore EHP-200 impiegato, ha registrato un numero e una distribuzione di sorgenti emittenti assolutamente identico e indistinguibile nelle tre configurazioni A, B e C. Infine la centralina in Contrada Ulmo, la sola che ha proseguito le rilevazioni quasi ininterrottamente dal febbraio 2011 sino ad ottobre 2012, ha registrato, a partire dalla fine di agosto 2012, un chiaro aumento delle emissioni, ben oltre quelle rilevate nel gennaio 2009, indicando così inequivocabilmente che quelle concordate con i militari USA il 26 gennaio 2009 non erano affatto le più gravose condizioni possibili. Le verifiche delle emissioni si sono rivelate un inganno. I livelli dell’elettromagnetismo nella base NRTF restano tuttora ignoti e fuori dalla portata di ogni controllo civile”.

Secondo il ricercatore sardo, per la presenza a Niscemi di decine di sorgenti differenti che trasmettono simultaneamente a frequenze molto diverse tra loro, le misurazioni delle emissioni sono particolarmente gravose e si possono facilmente produrre malfunzionamenti e risposte imprevedibili nella strumentazione utilizzata. “Non di rado i tecnici ARPA si sono trovati di fronte a strumenti di misura che producevano risultati completamente diversi e incompatibili”, afferma Coraddu. “In una situazione così complessa sarebbe quindi buona pratica impiegare più frequentemente possibile strumenti di misura a banda stretta, capaci cioè di distinguere le singole sorgenti emittenti. Purtroppo, per quanto ne sappiamo, l’ARPA ha impiegato uno strumento di questo tipo, l’analizzatore NARDA EHP 200, una sola volta, il 26 gennaio 2009, in soli 7 punti di misura. Quello invece normalmente utilizzato, il misuratore portatile in banda larga PMM 8053A, con la sonda EP 330, produce alle alte frequenze delle misurazioni del tutto incompatibili con le corrispondenti in banda stretta, e va quindi ritenuto poco affidabile”.

Quando è stato possibile analizzare dei dati numericamente sufficienti, c’è stata comunque la chiara indicazione di un “notevole superamento” dei limiti di sicurezza dei campi elettromagnetici. Onde tutelare la popolazione dagli effetti di un’esposizione prolungata, la legislazione italiana prevede che in prossimità delle abitazioni il campo elettrico debba trovarsi al di sotto della soglia di 6 V/m. A Niscemi, l’unica centralina (la n. 2 di Contrada Ulmo) che ha effettuato misurazioni prolungate nelle alte frequenze ha registrato valori assai variabili delle emissioni: tra i 5,9 e gli 0,6 V/m del periodo dicembre 2008 – marzo 2009 e tra i 4,5 e i 5,5 V/m nel periodo febbraio – settembre 2011. Nel luglio 2012 sono stati raggiunti i 5,8 V/m e nel successivo mese di settembre il livello delle emissioni è arrivato a superare i limiti di sicurezza dei 6 V/m per lunghi intervalli (dell’ordine delle 10 ore), sino ai 7 V/m.

Nel caso di esposizioni multiple, come indicato dalla legge, all’esposizione alle alte frequenze deve essere poi sommata la componente di bassa frequenza (LF) che a Niscemi è assai elevata, nell’ordine di 6-7 V/m. “Sommando i valori, è evidente come l’intensità di campo elettrico sia doppia rispetto al limite previsto”, denuncia Coraddu. “Per le emissioni della base NRTF deve quindi essere resa al più presto obbligatoria la riduzione a conformità prevista dal DPCM 8 luglio 2003. E, ovviamente, non è possibile concedere autorizzazioni per ulteriori impianti trasmittenti, come le antenne satellitari del MUOS, le cui emissioni andrebbero a sommarsi a quelle degli altri trasmettitori presenti, con rischi ulteriori”.

Ancora oggi, date le scarne caratteristiche tecniche delle antenne del MUOS fornite dai militari USA, è impossibile prevedere quale sarà la portata reale delle emissioni del nuovo impianto di guerra. “Le autorità statunitensi hanno fornito solo le caratteristiche tecniche delle antenne elicoidali TACO H124, operanti in banda UHF (peraltro liberamente disponibili nel sito web del costruttore)”, spiega il ricercatore. “Le caratteristiche delle grandi antenne paraboliche che trasmetteranno in banda Ka (30-31 Ghz) sono note invece in forma molto parziale, il che consente solo una valutazione approssimativa nella direzione dell’asse principale e grandi distanze (superiori ai 500 metri). Una valutazione superficiale porta ad errori e ad evidenti paradossi, come accade nella relazione ARPA dove si ammette che il modello di calcolo utilizzato non fornisce valori in zona di campo reattivo, ovvero in un raggio di 497 metri dal centro elettrico della parabola. Osservando i mappali si vede chiaramente che le parabole MUOS vengono deificate a circa 150 metri dalla recinzione della base, oltre la quale si trova una zona parco della Sughereta di Niscemi, attrezzata con sentieri e punti sosta. Che succederà in questa fetta del parco in caso di attivazione del MUOS? L’ARPA propone di effettuare verifiche post-installazione. Ovvero di lasciare edificare l’opera per valutare a posteriori un inquinamento e un danno che non siamo in condizione di prevedere. Una proposta che non sembra né ragionevole né accettabile”.

“Nessuno è stato in grado di effettuare previsioni credibili sulle emissioni che il sistema MUOS, nel suo funzionamento ordinario, comporterà per l’ambiente circostante già ampiamente soggetto a inquinamento elettromagnetico”, conclude il prof. Coraddu. “L’autorizzazione alla realizzazione del sistema MUOS in queste condizioni è stato, nel migliore dei casi, un grave errore. La prosecuzione in presenza di elementi così gravi sarebbe un errore ancora peggiore, che non può trovare nessuna giustificazione”.

A dispetto di un iter autorizzativo a dir poco discutibile e pasticciato e a fronte delle proteste della popolazione e delle amministrazioni locali, i lavori proseguono con celerità. Centinaia di ragazze e ragazzi si alternano presidiando da 40 giorni le strade di accesso alla base USA di Niscemi per impedire l’arrivo di un enorme camion gru che dovrà innalzare le tre parabole sui piedistalli già installati. Potrebbe bastare una firma del governatore Rosario Crocetta per sospendere l’efficacia delle autorizzazioni concesse illegittimamente dal predecessore Raffaele Lombardo. I No MUOS l’hanno richiesta nel recente incontro con l’assessora Lo Bello che ha però preferito glissare la questione. “Chiederemo ai militari italiani e statunitensi di sospendere i lavori”, ha dichiarato. Peccato che lo aveva già fatto, inutilmente, nel giugno scorso, la Procura della repubblica di Caltagirone, ravvisando nei lavori del MUOS gravi illeciti penali e violazioni delle normative ambientali.

Fonte: Antonio Mazzeo Blog 29 Dicembre 2012

Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione


Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione di cui i media tradizionali non ci hanno informato : ''Lo scopo della crisi finanziara, artificialmente prodotta dall'elite', e' quello di imporre agli stati europei qualsiasi condizione venga decisa dagli oligarchi del grande capitale.Una di queste e' l'istituzione del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilita') in ben diciassette paesi europei.E' un'istituzione finanziaria internazionale con sede in Lussemburgo, che ufficialmente avrebbe lo scopo di prestare aiuto economico agli stati membri in difficolta', ma che di fatto costituisce la fine della sovranita' nazionale e dell'autodeterminazione dei popoli.
Si tratta infatti di un patto che, secondo quanto stabilito dal Consiglio Europeo, obbliga gli stati a sottomettersi all'autorita' dispotica di un nuovo super organismo europeo a cui viene conferita un'indipendenza e un'impunita' tale, che lo pongono al di sopra della legge.Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del Mes conferisce inoltre ai dirigenti dell'ente sovrannazionale il potere di richiedere in qualsiasi momento un aumento del capitale, senza che i governi o i parlamenti nazionali possano opporsi. Dall'art. 32 del Trattato i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunita' da ogni forma di giurisdizione. I beni, le disponibilita' e le proprieta' del MES non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative. I locali del Mes vengono letteralmente definiti ''inviolabili''.Tutti i beni, le disponiblita' e le proprieta' del Mes sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere. Le decisioni del MES inoltre vegono assunte al di fuori di qualsiasi controllo democratico : ''I membri o gli ex membri del Consiglio dei Governatori e del Consiglio di Amministrazione e il personale che lavora, o ha lavorato per, o in rapporto con il Mes, sono tenuti a non rivelare informazioni protette dal segreto professionale.Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni che per loro natura sono protette dal segreto professionale''. L'art 35 conferisce l'immunita' di giurisdizione del personale per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e dell'inviolabilita' per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti. Qualsiasi questione inerente all'interpretazione o alle disposizioni di applicazione delle norme del trattato e' sottoposta alla decisione degli stessi organi dell'ente. Il Mes e' diretto da un consiglio di governatori, da un consiglio di amministrazione e da un direttore generale.Gli stati membri si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare al MES qualsiasi somma venga loro richiesta e ad adottare le misure economiche da esso stabilite. Tale obbligo e' irrevocabile poiche', anche nel caso in cui ci fossero le elezioni nello stato interessato dal provvedimento, e si formasse un nuovo parlamento contrario agli accordi del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale iniziale del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale inziale del Mes, e' come se qualcuno ci avesse detto:''Voi mi affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti condizioni: 1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione.Decido io quali informazioni darvi e con quali modalita'; 2-oltre all'importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche tutte le successive somme aggiuntive che vi richiedero' 3-se avrete bisogno di un prestito, decidero' io se concedervelo e a quali condizioni; 4-nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarita' o anche dei crimini gravissimi non potrete denunciarmi a meno che non sia io stesso ad autorizzarvi Accettate? Nessuna persona lucida di mente potrebbe mai tollerare condizioni simili, eppure lo stato d'ipnosi collettiva creato dall'elite', attraverso il monopolio dell'informazione, consente che ad accettarle siano interi stati sovrani. E l'aspetto piu' inquietante della vicenda e' che il controllo mentale sulle masse e' talmente evidente, che le clausole del Trattato invece di essere tenute segrete posssono essere pubblicate online nella massima indifferenza generale. La popolazine confida cosi' ciecamente nella trasparenza degli organi d'informazione istituzionali, da arrivare a ritenere che, se ci fosse qualche pericolo reale, i mass media se ne occuperebbero.'' 

Fonte : Rivoluzione non autorizzata-M.Pizzuti- fintatolleranza

UE sempre più NWO: la Corte di Giustizia proibisce di parlare male dell’Europa




La Corte europea di giustizia ha stabilito che l’Unione europea può legalmente sopprimere critica politica alle sue istituzioni e alle figure di spicco dell’Unione, spazzando via in questo modo 50 anni di leggi precedenti europee in materia di libertà civili.

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha rilevato che la Commissione europea aveva il diritto di giudicare Bernard Connolly, un economista britannico licenziato nel 1995 per aver scritto una critica sull’integrazione monetaria europea dal titolo The Rotten Heart of Europe.


La sentenza ha affermato che la commissione potrebbe limitare il dissenso, al fine di “proteggere i diritti degli altri” e punire le persone che “danneggiano l’immagine e la reputazione dell’istituzione”. Il caso ha implicazioni più ampie per la libertà di parola, che potrebbe estendersi ai cittadini dell’UE che non lavorano per la burocrazia di Bruxelles.

Il giudice ha definito il libro di Connolly “aggressivo, denigratorio e offensivo”,  soprattutto quando l’autore affermava che l’Unione economica e monetaria era una minaccia per la democrazia, la libertà e la “fine della pace”.

Il signor Connolly, che è stato condannato a pagare le spese legali della Commissione europea, ha detto che il procedimento non costituiva un processo equo. Ha detto: “Siamo di nuovo alla Star Chamber and Acts of Attainder: i diritti degli imputati non sono rispettati o garantiti in alcun modo, è risorto il reato di diffamazione sediziosa.”

Colomer ha scritto nel suo ultimo parere, a novembre, che una pietra miliare britannico sulla libertà di parola non aveva “alcun fondamento o rilevanza” nel diritto europeo, suggerendo che la Corte europea non ha voluto prendere in considerazione la tradizione giuridica britannica.

Connolly intende ora sottoporre il suo caso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.

sabato 29 dicembre 2012

Inquietante sentenza Corte di Giustizia UE: i giornalisti non possono richiedere documenti sulla BCE


Nel più assoluto silenzio dei media e, naturalmente, della politica impegnata in una faticosa opera di autoreferenzialità, almeno in Italia, la Corte di Giustizia della Comunità Europea mette il lucchetto al diritto di informazione sulle scelte e sulle valutazioni finanziaria ed economiche della BCE. Con la sentenza resa nella causa T590/10 viene stabilità la legittimità del rifiuto, da parte della BCE, di fornire a due giornalisti britannici documenti relativi alla crisi economica in Grecia. Costituisce quindi facoltà della Banca Centrale negare l’accesso ai suoi documenti adducendo il “pregiudizio” alla politica economica europea che ne deriverebbe dalla pubblicazione.
La decisione resa dalla Corte di Giustizia è inquietante perché sicuramente lesiva del diritto di informazione e di conoscenza del cittadino. Quel cittadino che sta pagando, in Grecia come in Spagnaed in Italia, errori, incapacità, inadeguatezze e forse anche comportamenti criminali ascrivibili alle sceltefinanziarie ed economiche di “poteri” autorizzati ad agire senza il controllo della Politica.
La sig.ra Gabi Thesing è giornalista presso la Bloomberg Finance LP, che esercita le proprie attività a Londra con il nome Bloomberg News. Il 20 agosto 2010, ha chiesto alla BCE l'accesso a due documenti intitolati «L’impatto su deficit e debito pubblici degli swap negoziati fuori borsa. Il caso della Grecia» e «L’operazione Titlos e la possibile esistenza di operazioni analoghe con impatto sui livelli di debito e deficit pubblici della zona euro». La BCE ha negato l'accesso a tali documenti adducendo a motivazione la tutela dell'interesse pubblico per quanto riguarda la politica economica dell'Unione europea e dellaGrecia. La sig.ra Thesing e la Bloomberg Finance LP hanno contestato tale decisione dinanzi al Tribunale.
E’ legittimo domandarsi, in tale contesto, se il significato di quel diniego sia davvero espressione di unatutela dell’interesse generale o non piuttosto la strada obbligata per coprire irregolarità, scorrettezze se non illeciti sui quali i Governi e le autorità centrali (compresa la stessa BCE) hanno “chiuso gli occhi”. Una colpevole indifferenza durata per decenni di attività economica e finanziaria senza riguardo, nemmeno, per le poche regole di disciplina e comportamento esistenti. Una situazione creatasi perché nel tempo, i governi e le banche, hanno tollerato, se non avallato, ogni tipo di operazione finanziaria; anche al limite del sostenibile e del lecito. Con la conseguenza che il “tollerare” rinvia a precise responsabilità della politica e delle autorità nazionali, dimostratesi incapaci di disciplinare la delicata materia finanziaria e l’attività del mercato.
Non sorprenderebbe scoprire che una tale tolleranza sia stata a lungo alimentata da connivenze, da pratiche corruttive, da “scambi di favore” di ogni genere. Non si può infatti dubitare del “peso” enorme che i mercati hanno sulla politica e nemmeno si può dubitare della differente evoluzione dell’Unione Europea Economica rispetto a quella politica ( che fatica e non poco ad arrivare ). Una considerazione che richiama l’idea del “ricatto” e che non sarebbe necessario immaginare ed ipotizzare sul tavolo di chi oggi gestisce la “crisi”, se fin dell’inizio ciascuno avesse fatto il proprio dovere ed avesse assolto al proprio ruolo.
Dubbi che aumentano – con il rischio di diventare certezza – allorché documenti di interesse pubblicovengono secretati nel nome di una non bene definita tutela generale. Forse, che scoprire l’illecito possadestabilizzare? Ma occorrerebbe chiarire definitivamente chi risulterebbe danneggiato da quei documenti. Non certo quei milioni di cittadini europei che hanno pagato con la perdita della dignità e con la più assoluta povertà gli interessi di una finanza che ormai non tollera alcun controllo.
La lesione del diritto all’informazione è una delle violazione più gravi ai diritti fondamentali del singolo e della Comunità. L’informazione è il mezzo attraverso il quale conoscere e diventare consapevoli delle proprie azioni e delle proprie scelte. Ma è pure il mezzo attraverso il quale la società può crescere, rimediare errori, punire chi della società ha fatto mezzo e strumento di interessi personali ed illeciti. Il diritto all’informazione tollera ben pochi sacrifici ed essi possono essere previsti solo ed esclusivamente da una Sovranità, espressione, reale e concreta, della società. Non certo l’Autorità titolare dell’informazione può pretendere la titolarità di disciplinare se stessa nei confronti di una collettività.
La gravità della decisione emessa dalla Corte di Giustizia è inaudita. Apre la strada ad un futuro incerto e ad una “dittatura” dell’economia e della finanza che pretende, in nome di una superiorità della quale non si conoscono i contorni ed il fine, di regolare e disciplinare la “cosa pubblica”, la convivenza sociale, ma soprattutto la dignità e l’essere dell’uomo. Questa progressiva erosione dell’interesse pubblico generale tracimerà, in maniera inesorabile, tutti i fondamentali diritti del singolo. Il diritto alla salute, il diritto alla non discriminazione e così fino al diritto di tutelare i propri diritti avanti un’Autorità Giudiziaria terza ed imparziale. Perché esisterà sempre un Mercato ed una Economia che non possono essere pregiudicati da “simili inutili interessi privi di valore economico”. E l’uomo abdicherà a se stesso. 


I GRECI NON POSSONO PIU' CONTARE SUL GOVERNO si auto-aiutano !




I GRECI NON ASPETTANO PIU' IL LORO GOVERNO...
E iniziano ad attrezzarsi da soli, ecco come. Al Jazeera ci parla della grave situazione nella quale si sta trovando in questi ultimi mesi la Grecia. Il paese, schiacciato dai piani di austerity e dai debiti, perde ogni giorno mille posti di lavoro. A prima vista le città sembrano prosperose e floride, ma la crisi si nota nelle vetrine vuote dei negozi. Ormai un milione di greci è senza lavoro, e parliamo di un quarto della forza lavoro. Va ancora peggio per i giovani, con una percentuale di disoccupati che sfiora il 58 per cento. Mentre molti greci cercano di combattere questo clima a dir poco pessimo, sono tanti quelli che hanno deciso di mettere la marcia indietro e lasciare città e paesi per tornare in campagna, a lavorare la terra. Kostas Bozas fino ad un mese fa era un impiegato bancario. Oggi è disoccupato ed è tornato al villaggio di origine della sua famiglia, a poca distanza da Salonicco, per costruirsi un futuro partendo dal suo passato. “Avevo un lavoro stabile ma ora a causa della crisi sono costretto a cambiare. Ho cinquant’anni e sento che in futuro sarò un contadino”, ha spiegato Bozas, il quale è pronto a mettere a frutti quelli che sono stati i consigli di suo padre. Negli ultimi anni sono migliaia i greci che hanno scelto di tornare in campagna e l’agricoltura al momento è l’unico settore in cui c’è possibilità di progredire, mentre il resto dell’economia nazionale è in caduta libera. Alexandra Tricha, già scienziata, ha lasciato Atene e la disoccupazione per lavorare la terra. “Ora devo scavare. Mi sento come Scarlett O’Hara. La terra è la mia forza, dalla terra puoi trovare té stesso, produrre ciò che ti serve ed essere felice. Non ci aspettiamo nulla dal governo. Negli ultimi anni i nostri politici hanno dimostrato di essere totalmente inutili. Per questo motivo siamo costretti a pensare solo per noi stessi. Alexandra ha lasciato Atene per dare il via ad un suo progetto, ovvero un allevamento di lumache ad uso alimentare. All’inizio la prendevano per pazza ma oggi il suo business è in continua crescita. Ma non sono tante le storie come quella della fu scienziata. Molti si rifugiano in campagna in attesa di tempi migliori e della possibilità di ritornare presto a casa. Christos Kozakis ha sempre pensato che sarebbe tornato un giorno a casa di sua madre ma il desiderio si è trasformato in necessità quando l’autosalone di vetture di lusso che aveva ad Atene è fallito. A seguirlo la moglie. “Almeno ti senti sicuro, ritrovi le tue radici, è una piccola cosa ma molto importante”, ha spiegato Kozakis che ha continuato: “l’unica cosa che mi dispiace è che questo cambio nella mia vita è stato deciso da qualcun altro che non sono io. Mi hanno costretto a tornare qua prima del previsto. Intendiamoci, il mio problema non è dato dal lavoro. Avrei anche lavato auto, senza problemi. Non m’interessa, voglio solo far vivere mia moglie e mio figlio. La situazione mi sta spezzando il cuore. Parliamo del mio Paese, non siamo ladri, non siamo degli evasori né tanto meno dei pigroni”. E se la rinascita del Paese venisse proprio dalla Terra?
(giornalettismo.com)

(Charlie)

Dal Digitale Terrestre alla WebTV


DI PIERPAOLO SARTI


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Scegliamo noi cosa vedere in Tv? Se analizziamo i sistemi Tv attuali per la diffusione di contenuti d'intrattenimento alle masse, l'analogico, il digitale terrestre, ed il satellitare, scopriamo che hanno una caratteristica comune e cioè che la possibilità di trasmettere è limitata per motivi economici, politici o tecnici, tanto da rendere la Tv un sistema elitario. Questo ha fatto della Tv uno strumento adatto alla politica, lottizzabile e controllabile, e la politica si è adattata per poter essere diffusa efficacemente da questo potentissimo strumento ad immagine-centrica, personalizzata e autocelebrativa, seguendo le teorie del Marketing e dell'Agenda Setting.
I maggiori analisti del settore riconoscono che il futuro della Tv è nella Rete tanto cheInternet ingloberà tutti i media partendo dalla Tv, le radio, i giornali e via dicendo. La Rete rivoluzionerà il modo di fare Tv e soprattutto quello di ascoltarla, diventandone prima uno standard di diffusione, e poi, vista la sua natura aperta e bidirezionale, rivoluzionerà il modo di fruire dei programmi, trasformando l'esperienza stessa di essere telespettatore davanti a un video. Il fatto che la Rete non sia facilmente controllabile, insieme al timore di depotenziare il ruolo di opinion-maker della Tv è il motivo per il quale molti Governi la osteggiano in diversi modicome il ritiro fondi per la Banda Largale limitazioni Wifiil terrorismo sui social network.
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Ma perché le oligarchie politico-economiche preferiscono che i programmi TV siano veicolati da sistemi chiusi e limitati come il Digitale Terrestre piuttosto che aprirsi alla Rete?
1. L’utente in Rete potrà vedere i suoi programmi preferiti "on demand", cioè "su domanda", svincolato da orari e palinsesti e da quella censura subdola che mette trasmissioni scomode in fasce orarie con poco seguito o concorrenti ad eventi importanti.

2. Aprendosi alla Rete, l'esperienza dell'utente si modificherà da passiva e individuale, dal "cosa danno oggi in Tv?", ad attiva e partecipativa, in quanto si potrà scegliere non solo tra i programmi in onda ma anche tra tutti quelli in differita trasmessi fino a quel momento, partecipando a social network specifici che creeranno confronto e quindi opinioni sui temi affrontati.

3. La Rete ha memoria! A differenza degli altri sistemi volatili, sulla Rete si possono facilmente confrontare dichiarazioni anche lontane nel tempo, interviste, commenti e dimostrare l'esistenza o meno di una caratteristica molto sentita in diversi contesti: la coerenza.

4. L’accesso alla produzione e diffusione di contenuti su scala mondiale è semplice ed economico, e quindi alla portata di tutti, basti pensare a YouTube, LiveStream, ma soprattutto ha un limite di saturazione talmente elevato che può essere considerato una risorsa illimitata.
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COME VEDERE LA TV IN RETE?

Vedere i programmi Tv in Rete è già possibile, sia collegando il televisore ad un decoder specifico per la rete, che semplicemente dal PC di casa.
Coolstreaming, ad esempio, è un progetto pioniere sulla WebTV, che sta sperimentando tutte le tecniche per diffondere la TV in Internet.

CLICCA QUI PER GUARDARE COOLSTREAMING

I malati di cancro che peggiorano per colpa del farmaco

Il sostitutivo ha minato la salute dei pazienti

di Alessandra Cristofari

Da Business Insider arriva la notizia di alcuni danni su pazienti malati di cancro provocati dalla sostituzione di un farmaco.

IL CASO – I pazienti affetti dal linfoma di Hodkin sono stati costretti a cambiare farmaco dal 2010, adottandone uno sostitutivo per via della difficoltà nel reperirlo negli Stati Uniti ma una ricerca ne mostra le conseguenze. Business Insider punta il dito perché da almeno tre anni è difficile reperire la Mecloretamina e il dato è sotto gli occhi di tutti, ne ha parlato anche la Food and Drug Administration.

CONSEGUENZE – A causa della difficoltà nel reperire il farmaco, i medici hanno denunciato sul New England Journal of Medicine danni gravi alla salute dei pazienti: “La differenza è sconvolgente, c’è stato un impatto grave sui pazienti” ha dichiarato Monika Metzger del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis. E ancora: “Credevamo che l’alternativa fosse altrettanto valida ma il risultato ci ha destabilizzato”.

IL FARMACO – “Abbiamo fatto il possibile per cercare di distribuire al meglio le scorte” ha riferito il portavoce dei rifornitori. I medici hanno confrontato i risultati di 181 pazienti curati con il farmaco poi sostituito e con chi non l’ha mai assunto e i risultati sono evidenti. Il 25% di chi ha usato il sostitutivo ha avuto ricadute rispetto al 12% che non l’ha assunto. Nessuno dei pazienti è morto ma in alcuni è cresciuto il livello di tossicità. “Questa storia è ridicola per il settore che avanza verso il futuro ma elimina i farmaci del 1960″ ha detto Bruce Chabner del Massachussets General Hospital di Boston.

http://www.giornalettismo.com/archives/679957/il-farmaco-degli-anni-60-che-funziona-meglio-degli-attuali/
I malati di cancro che peggiorano per colpa del farmaco

Il sostitutivo ha minato la salute dei pazienti

di Alessandra Cristofari

Da Business Insider arriva la notizia di alcuni danni su pazienti malati di cancro provocati dalla sostituzione di un farmaco.

IL CASO – I pazienti affetti dal linfoma di Hodkin sono stati costretti a cambiare farmaco dal 2010, adottandone uno sostitutivo per via della difficoltà nel reperirlo negli Stati Uniti ma una ricerca ne mostra le conseguenze. Business Insider  punta il dito perché da almeno tre anni è difficile reperire la Mecloretamina e il dato è sotto gli occhi di tutti, ne ha parlato anche la Food and Drug Administration. 

CONSEGUENZE – A causa della difficoltà nel reperire il farmaco, i medici hanno denunciato sul New England Journal of Medicine danni gravi alla salute dei pazienti: “La differenza è sconvolgente, c’è stato un impatto grave sui pazienti” ha dichiarato Monika Metzger del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis. E ancora: “Credevamo che l’alternativa fosse altrettanto valida ma il risultato ci ha destabilizzato”.

IL FARMACO – “Abbiamo fatto il possibile per cercare di distribuire al meglio le scorte” ha riferito il portavoce dei rifornitori. I medici hanno confrontato i risultati di 181 pazienti curati con il farmaco poi sostituito e con chi non l’ha mai assunto e i risultati sono evidenti. Il 25% di chi ha usato il sostitutivo ha avuto ricadute rispetto al 12% che non l’ha assunto. Nessuno dei pazienti è morto ma in alcuni è cresciuto il livello di tossicità. “Questa storia è ridicola per il settore che avanza verso il futuro ma elimina i farmaci del 1960″ ha detto Bruce Chabner del Massachussets General Hospital di Boston.

http://www.giornalettismo.com/archives/679957/il-farmaco-degli-anni-60-che-funziona-meglio-degli-attuali/

Trema la terra in Italia durante la notte da nord a sud




ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 è stata registrata alle 2:04 nel Lazio, nella zona dei Castelli romani. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 13,2 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Nemi e Rocca di Papa.
Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. La scossa era stata preceduta alle 2:01 da un altro evento sismico di lieve entità di magnitudo 1.9, con ipocentro a 13,1 km di profondità e stesso epicentro della scossa successiva.

SCOSSA DI 2.6° IN SICILIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata registrata alle 5:29 largo delle coste della provincia nord di Siracusa, in Sicilia. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 25 km di profondità ed epicentro non lontano dal comune di Augusta. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA ANCHE A L'AQUILA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata a 00:05 in Abruzzo, nel nordovest della provincia dell'Aquila. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 9,5 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Barete, Cagnano Amiterno, Capitignano, Montereale e Pizzoli. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA IN UMBRIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata all'1:08 in Umbria, al confine tra la provincia di Perugia e quella di Terni. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 9,9 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni perugini di Sant'Anatolia di Narco e Scheggino, e di quelli ternani di Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA ANCHE IN EMILIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata alle 4:11 in Emilia, tra le province di Modena e Ferrara. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro in prossimità del comune modenese di Finale Emilia e di quelli ferraresi di Bondeno e Sant'Agostino. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

150 Ibridi animale-uomo cresciuti in laboratori britannici





150 Ibridi animale-uomo cresciuti in laboratori britannici 150 Ibridi animale-uomo cresciuti in laboratori britannici Gli scienziati hanno creato oltre 150 embrioni ibridi uomo-animale nei laboratori britannici. Gli ibridi sono stati prodotti segretamente negli ultimi tre anni dai ricercatori esaminando le possibili cure per una vasta gamma di malattie. La rivelazione arriva appena un giorno dopo che un comitato di scienziati ha avvertito di uno scenario da incubo del tipo 'Pianeta delle Scimmie' in cui lavorano sull'interazione uomo-animale spingendo le creazioni troppo in là. La scorsa notte un attivista contro gli eccessi della ricerca medica si è detto disgustato dal fatto che gli scienziati erano dediti a 'dilettarsi nel grottesco'. 

 Il Daily Mail rivela che circa 155 embrioni 'miscelati', contenenti sia materiale genetico umano e animale, sono stati creati dopo l'introduzione nel 2008 del Human Fertilisation Embryology Act. Questo legalizza la creazione di una varietà di ibridi, tra cui un ovulo animale fecondato da uno spermatozoo umano: ‘i cibridi', in cui un nucleo umano viene impiantato in una cellula animale e 'chimere', in cui le cellule umane sono mescolate con embrioni animali. Gli scienziati dicono che le tecniche possono essere utilizzate per sviluppare le cellule staminali embrionali, che possono essere usate per trattare una vasta gamma di malattie incurabili. A tre laboratori nel Regno Unito - King College di Londra, Università di Newcastle e l'Università di Warwick - sono state concesse licenze per effettuare la ricerca dopo che la legge è entrata in vigore. 

Lord Alton a seguito di una interrogazione parlamentare ha detto: 'Ho discusso in Parlamento contro la creazione di ibridi umani-animali per una questione di principio. Nessuno degli scienziati che apparve davanti a noi ci poteva dare alcuna giustificazione in termini di cure”. Eticamente non può mai essere giustificabile, ci scredita come Paese. E 'dilettarsi nel grottesco. In ogni fase della giustificazione da parte degli scienziati è stato: se solo ci permettono di fare questo, troveremo una cura per ogni malattia conosciuta dall'umanità. Questo è un ricatto emotivo. Delle 80 trattamenti e cure che sono avvenuti a partire da cellule staminali, tutti sono venuti da cellule staminali adulte, non quelle embrionali. Per motivi morali ed etici questo non riesce, e anche su quelle scientifiche e mediche'.

  Josephine Quintavalle, del gruppo pro-vita Comment on Reproductive Ethics, ha detto: 'Io sono stupefatta che questo sta accadendo e non ne sapevamo nulla. Perché hanno mantenuto questo un segreto? Se sono orgogliosi di quello che stanno facendo, perché abbiamo bisogno di porre domande parlamentare per far venire questo alla luce? Il problema di molti scienziati è che vogliono fare le cose perché vogliono sperimentare. Questa non è una giustificazione sufficiente'. All'inizio di questa settimana, un gruppo di scienziati ha avvertito degli esperimenti da 'Pianeta delle Scimmie'. Essi hanno chiesto nuove regole per impedire che agli animali di laboratorio vengano dati attributi umani, per esempio iniettando cellule staminali umane nel cervello di primati. 

Ma l'autore principale del loro rapporto, il professor Robin Lovell-Badge, del Medical Research Council 's National Institute for Medical Research, ha detto che gli scienziati non sono interessati agli embrioni ibridi uomo-animale, perché per legge questi devono essere distrutti entro 14 giorni. Egli ha detto: 'La ragione per fare questi esperimenti è quello di capire di più su primi stadi dello sviluppo umano e trovare dei modi per curare gravi malattie, e come scienziato mi sembra che ci sia un imperativo morale di perseguire questa ricerca. Finché abbiamo un controllo sufficiente, come si fa in questo paese, dobbiamo essere orgogliosi della ricerca'. Tuttavia, ha chiesto controlli più severi su un altro tipo di ricerca sugli embrioni, in cui agli embrioni animali sono impiantati con una piccola quantità di materiale genetico umano. Ibridi umani-animali vengono creati anche in altri paesi, molti dei quali hanno poca o nessuna regolamentazione.

 traduzione ed adattamento: Daniele L – AltraNews

SCOSSE DI TERREMOTO IN MEZZA ITALIA: DA ROMA A SIRACUSA, PERUGIA E L'AQUILA...dopo un'intensa copertura chimica....

Sabato 29 Dicembre 2012 

ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 è stata registrata alle 2:04 nel Lazio, nella zona dei Castelli romani. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 13,2 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Nemi e Rocca di Papa.
Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. La scossa era stata preceduta alle 2:01 da un altro evento sismico di lieve entità di magnitudo 1.9, con ipocentro a 13,1 km di profondità e stesso epicentro della scossa successiva.

SCOSSA DI 2.6° IN SICILIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata registrata alle 5:29 largo delle coste della provincia nord di Siracusa, in Sicilia. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 25 km di profondità ed epicentro non lontano dal comune di Augusta. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA ANCHE A L'AQUILA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata a 00:05 in Abruzzo, nel nordovest della provincia dell'Aquila. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 9,5 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Barete, Cagnano Amiterno, Capitignano, Montereale e Pizzoli. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA IN UMBRIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata all'1:08 in Umbria, al confine tra la provincia di Perugia e quella di Terni. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 9,9 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni perugini di Sant'Anatolia di Narco e Scheggino, e di quelli ternani di Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

SCOSSA ANCHE IN EMILIA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata alle 4:11 in Emilia, tra le province di Modena e Ferrara. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro in prossimità del comune modenese di Finale Emilia e di quelli ferraresi di Bondeno e Sant'Agostino. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

http://www.leggo.it/roma/bianca/scosse_di_terremoto_in_mezza_italia_da_roma_a_siracusa_perugia_e_aquila/notizie/208399.shtml