venerdì 18 maggio 2012

DDL ANTICORRUZIONE, SONIA ALFANO (PRESIDENTE COMMISSIONE CRIM): “GRAVISSIMO ATTEGGIAMENTO DEI DEPUTATI ITALIANI”

18 maggio 2012



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PALERMO, 18 MAG.
“L’atteggiamento assunto da molti parlamentari italiani nell’ambito della discussione del ddl anticorruzione nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera è gravissimo e squalifica il Paese sullo scenario internazionale. E’ inconcepibile che ancora una volta in Parlamento si pensi più ad interessi di bottega che al bene degli italiani, vessati da pesantissime politiche d’austerità più per l’incapacità dei partiti di lavorare guardando all’interesse collettivo che per assoluta necessità”.
Lo ha detto l’eurodeputata e presidente della Commissione CRIM del Parlamento Europeo (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) Sonia Alfano.
“Ricordo a chi oggi è impegnato a fare ostruzionismo, e in particolare a quel PdL terrorizzato dal ddl anticorruzione – sottolinea Alfano – che si sta giocando con la vita degli italiani, ai quali questo incontrollato fenomeno costa mille euro l’anno a testa. Un’illegittima e indebita tassa che i cittadini pagano perché la politica italiana non vuole dare risposte e tende all’autoconservazione della propria casta – accusa -, ritardando su provvedimenti urgenti che potrebbero servire a risollevare le sorti del Paese. Mi auguro che il governo e le forze politiche trovino il tempo di pensare all’Italia e abbandonino il disonorevole vizio di garantire l’impunità a chi ha fatto della corruzione il proprio modus operandi”.
“La commissione CRIM – prosegue – ha nel suo mandato il contrasto alla corruzione, strumento che permette alle mafie e ai sistemi criminali di infiltrare e deviare le pubbliche amministrazioni, la politica, il tessuto imprenditoriale e finanziario. Già il Parlamento Europeo lo scorso 25 ottobre ha chiesto all’Italia di ratificare le Convenzioni di Strasburgo, e non dimentichiamo le pressioni del Consiglio d’Europa. La CRIM – conclude – porrà estrema attenzione affinché l’Italia e tutti gli Stati membri attuino politiche anticorruzione efficaci”.

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