Si tratta di un processo che si avvale delle cosiddetta "Idropirolisi e Idroconversione Integrata", tecnica utilizzata anche per la produzione dell'idrogeno.
In questo caso, le materie prime da cui ricavare il carburante (benzina, diesel) sarebbero i rifiuti urbani: alghe, scarti del mais, del legno e alimentari in benzina. Il costo sarebbe molto contenuto anche in termini di emissioni di CO2. Chissà cosa penseranno le multinazionali del petrolio.
Il processo è già stato valutato dal Dipartimento per l'Energia statunitense, che ha stimato il costo del carburante risultante in circa due dollari al gallone, appunto 40 centesimi di euro al litro: "I risultati che abbiamo avuto ci dicono che il processo è credibile - spiega Martin Link, uno dei progettisti - entro il 2014 avremo degli impianti capaci di produrre fino a 80mila litri di carburante al giorno, e in poco tempo dovremmo arrivare a 1,2 milioni di litri".
Si tratta di un processo che si avvale delle cosiddetta "Idropirolisi e Idroconversione Integrata", tecnica utilizzata anche per la produzione dell'idrogeno. In questo caso, le materie prime da cui ricavare il carburante (benzina, diesel) sarebbero i rifiuti urbani: alghe, scarti del mais, del legno e alimentari in benzina. Il costo sarebbe molto contenuto anche in termini di emissioni di CO2.
RispondiElimina