venerdì 17 agosto 2012

L’istituto di Veronesi “promuove” Di Bella


Lo Ieo ha certificato la riduzione di un tumore. E l’ateneo di Firenze pubblica uno studio incoraggiante di Vincenzo Brancatisano
Centenario con il botto per il professor Luigi Di Bella. L'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), diretto dal professor Umberto Veronesi, ha appena certificato che la cura Di Bella è efficace nella cura di tumori.
Meglio non poteva andare per il fisiologo modenese, molto nel 2003, ideatore della discussa multiterapia anticancro, basata su farmaci biologici, nato a Linguaglossa in provincia di Catania nel luglio del 1912, proprio cent'anni orsono. Per commemorare l'evento è appena uscito il libro “Il poeta della scienza”, l'ennesima biografia del medico, un'opera corposa firmata stavolta dal figlio Adolfo.
L’Università di Firenze ha pubblicato uno studio intitolato “Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno” che rappresenta una vera svolta e un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale che finora ha dovuto fare i conti con pochissime pubblicazioni dibelliane di un certo spessore. Meglio non poteva andare, nel centenario, per una terapia bocciata come inefficace e tossica dal Ministero della Sanità nel 1998 dopo una contestata sperimentazione e che in questi anni si è diffusa in Italia nel silenzio generale, con pazienti, medici e farmacisti che riferiscono di ottimi risultati ottenuti in tanti pazienti. Tra i più recenti, alcuni a Siracusa, a Catania e in Calabria.
È il caso di un trentaduenne di Cosenza, colpito da un carcinoma squamocellulare rinofaringeo, che dopo la diagnosi s'è rifiutatao di sottoporsi alle cure tradizionali proposte dallo Ieo di Milano e s'è subito rivolto a Giuseppe Di Bella, figlio medico del fisiologo, uno dei tanti medici che continuano a praticare il trattamento, e che il 30 settembre scorso, stando alla cartella clinica, gli ha prescritto la contestata terapia. Neppure due mesi dopo arriva il risultato, certificato dal dottor Roberto Bruschini, oncologo del Reparto di Chirurgia Cervico Facciale dell'Unità di Neoplasia del Cavo Orale dello stesso Ieo, diretto dal professor Luca Calabrese. Riferendosi alla cura praticata “secondo lo schema Di Bella”, il medico ha scritto che “obiettivamente al controllo odierno, pur mancando un'immagine che consenta un paragone, rispetto alla descrizione della Tac parametro, la lesione appare ridotta da T2 a T1. Il paziente riferisce netto miglioramento della sua patologia”. Il giovane s'è poi rivolto all'avvocato Massimiliano Coppa di Cosenza che gli ha fatto ottenere un'ordinanza del Tribunale che facendo leva sul referto dello Ieo ha obbligato l'Asl alla somministrazione gratuita della terapia, mentre in prima istanza il giudice monocratico s'era attenuto agli esiti negativi della sperimentazione respingendo l'istanza del paziente, al quale nel frattempo l'Inps aveva revocato l'invalidità per patologia.
Il referto è analogo a tanti altri in giro per l'Italia e contrasta con gli esiti della sperimentazione della quale il professor Veronesi fu uno degli ideatori e conduttori prima che l'abbandonasse con la giustificazione ufficiale che non era riuscito a reclutare per lo studio un numero sufficiente di donne malate di tumore al seno.
Proprio al cancro mammario si riferisce il citato studio dell'Università d Firenze (Dipartimento di Anatomia e Istologia) pubblicata sulla rivista European Journal of Pharmacology con il titolo “Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno”.
La sintesi è molto incoraggiante: “Nel loro insieme - si legge nelle conclusioni - i nostri risultati indicano che la co-somministrazione di melatonina con acido all trans retinoico e la somatostatina può essere un beneficio terapeutico significativo nel cancro della mammella”.
Per far pubblicare lo studio i ricercatori hanno dovuto però eliminare il cognome contestato: “Non avrebbero mai accettato un lavoro che portasse il nome Di Bella”, ha dichiarato uno dei conduttori. Il professor Luigi Di Bella, che riposa nel cimitero di Fanano, forse non sarebbe rimasto sorpreso.

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