martedì 23 aprile 2013

Berlusconi: “M5S burattini guidati da squilibrato, analfabeti della democrazia”


Il leader del Pdl interviene dopo il giuramento e il discorso di Giorgio Napolitano. Attacco al Movimento 5 stelle - "analfabeti della democrazia" - e al Pd. Sul bis del presidente: "Il migliore che l'Italia si poteva dare"


Berlusconi: “M5S burattini guidati da squilibrato, analfabeti della democrazia”
“Questi sono veramente degli analfabeti della democrazia, dei veri burattini agli ordini di uno squilibrato”. Silvio Berlusconi non usa mezzi termini per criticare il Movimento 5 Stelle e il suo leader Beppe Grillosubito dopo la cerimonia di giuramento di Giorgio Napolitano al Parlamento. Lo dice più volte, prima in aula, poi davanti ai microfoni di La7, intervistato da Enrico Mentana. Una intervista, in verità, incentrata sul bis di Napolitano, che Berlusconi giudica il “miglior presidente che l’Italia poteva darsi in questo momento, ha fatto un discorso straordinario. E’ stato – ha aggiunto – un intervento che ci ha emozionato tutti, un discorso ineccepibile. Riandando a memoria devo dire che questo è il più straordinario. E’ completo ha toccato tutti i temi alla base delle decisioni politiche”.
“Ora – ha detto l’ex presidente del Consiglio – serve un governo politico forte e con le altre forze. Ho fatto una cattiva esperienza con questo governo tecnico, solo la politica ha la capacità di mediazione. Ora è necessario superare le divisioni nell’interesse dell’Italia”. L’inciucio o larghe intese che dir si voglia, insomma, è la forma prediletta di Berlusconi che chiama in ballo ancora il presidente della Repubblica: “Ha invitato a buttare a mare la parola inciucio, la politica è fatta di compromessi, mediazioni e alleanza anche tra tra chi si trova su sponde opposte”.
Il Cavaliere si è poi detto “ottimista di natura” sulla nascita di un nuovo esecutivo. Tra una gaffe – le frecce tricolori diventano “frecce azzurre” – e una battuta con Mentana sulle comuni origini socialiste, c’è anche il tempo per una critica al partito democratico sulla legge elettorale, la prima delle riforme indicata da Napolitano: “Il Pd in vantaggio nei sondaggi è stato lui a non voler cambiare legge elettorale pensando di poter vincere portando a casa premio maggioranza. Io sempre cercato di cambiarla per introdurre tetto entro quale dovesse scattare il tetto”, ha detto Berlusconi.

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