giovedì 27 giugno 2013

F 35, là dove osano le tangenti

f35Il caso Boccia è esemplare: l’uomo, per meglio dire l’ometto che dovrebbe gestire i rapporti del governo con Eni e Finmeccanica, il sedicente “economista” del Pd, l’uomo che voleva cedere a Caltagirone l’acquedotto pugliese, credeva che gli F 35 fossero elicotteri da soccorso. O forse lo credeva chi cura il suo account twitter e che dunque è una sorta di kagemusha delle 140 battute.. Ma il bello dell’Italia è che le operazioni più opache si mischiano dentro al ridicolo di una cialtroneria a tutto campo.
E l’ostinazione che il Parlamento inciuciforme mostra nell’acquisto dei nuovi caccia presenta entrambe le caratteristiche: solo dei cialtroni o dei corrotti possono pensare, in un momento simile, di spendere miliardi per dotarsi di un aereo dai costi stratosferici, ma di prestazioni mediocrissime. Era già da anni che ci si sarebbe dovuti ritirare da un’impresa nata malissimo e che via via ha sgranato il rosario delle sue pecche tanto da indurre Canada, Olanda e Norvegia a ritirarsi e molti Paesi, Usa compresi, a ridurre le commesse. Il compromesso tra capacità stealth (peraltro messe in forte dubbio dagli esperti canadesi) e caccia d’attacco non è riuscito: l’ F35 è pesante, poco maneggevole, pieno di difetti, non può essere usato sulle nostre portaerei ( ragione principale per cui ci era messi nel progetto), ha costi di manutenzione spaventosi e non si vede a cosa ci possa servire se non a buttare preziosi soldi dalla finestra.
Tutto questo ha campeggiato sui giornali di tutto il mondo oltre che sulle riviste di settore e sui report delle società specializzate in analisi militari, ma non ce n’è alcuna traccia nelle discussioni parlamentari che si sono limitate alle frasi fatte o alle questioni di principio. Nessun onorevole si è mai sognato di mettere in dubbio le clamorose bugie che sono venute dall’apparato militare, nessuno ha chiesto ragione dei difetti o ha chiesto specifici scenari sull’utilizzo del caccia e infine nessuno, ieri, ha detto che è stata venduta una ricaduta industriale fasulla, visto che le ali dell’F35 saranno costruite per due terzi in Israele, lasciando a Novara i rimasugli. Nessuno si è alzato per dire che l’abbandono dello sviluppo dell’Eurofighter per correre appresso a questo bidone, significa passare da compiti progettuali al puro e semplice assemblaggio.
Un lungo, cadenzato rosario di bugie e di assenza di domande. Una tale pervicacia nell’acquisto ad ogni costo e contro qualsiasi razionalità che non può essere spiegata se non alla luce di operazioni sottobanco e distribuzione di abbondanti merende. L’ F 35 non è granché, ma in compenso le tangenti volano veloci e nascoste. Capacità stealth, come da contratto. Come dice il ministro della difesa: Si vis pacem para bustam.

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