mercoledì 28 agosto 2013

Siria. A un passo dalla guerra globale: il rischio escalation è altissimo



Mentre gli Usa e la Gran Bretagna si apprestano a cominciare il raid contro la Siria, la Russia ha ammonito che potrebbero essere “catastrofiche conseguenze”, mentre l’Iran minaccia di intervenire direttamente. 
L’attacco alla Siria potrebbe cominciare in qualsiasi momento anche se, secondo i più informati, avrà luogo nella giornata di giovedì e potrebbe durare tre giorni. Usa e Gran Bretagna avrebbero già individuato i siti da colpire, ma la sensazione è che l’attacco a Damasco potrebbe aprire a scenari bellici imprevedibili e potenzialmente devastanti. La guerra potrebbe espandersi tragicamente in un’area che va dalla Turchia fino all’Iran, con il rischio di un coinvolgimento diretto anche della Russia. Per questo in molti sono preoccupati, credono che gli Stati Uniti, questa volta, non sappiano quello che fanno, come se stessero per scoperchiare un vaso di Pandora. E proprio la Siria ha minacciato di allargare il conflitto. Secondo l’agenzia iraniana Fars, vicina al corpo dei Pasdaran, una alta fonte delle forze armate siriane avrebbe avvertito che un attacco dell’Occidente alla Siria scatenerebbe un immediato attacco a Tel Aviv da parte di Damasco e i suoi alleati. “Se Damasco viene attaccata, anche Tel Aviv verrà presa di mira e una vera guerra contro la Siria produrrà una licenza per attaccare Israele”, avrebbe detto la fonte anonima alla Fars. ”Siamo sicuri che se la Siria è attaccata anche Israele sarà messo a fuoco e un simile attacco” inoltre “impegnerà i vicini della Siria”. Si tratta di un bluff? Nessuno lo sa, anzi forse tutta l’operazione Siria è stata messa su per provocare Teheran a reagire in modo da ottenere il tanto atteso casus belli per invadere la Repubblica Islamica. Meno drastica la Russia, ma ugualmente caustica nei confronti di un intervento in Siria dell’Occidente: “Qualsiasi uso della forza militare contro la Siria non farà altro che destabilizzare ulteriormente il Paese e la regione” ha detto il capo della diplomazia russo Serghiei Lavrov in una telefonata con l’inviato dell’Onu e della Lega Araba per la Siria Brahimi. Mosca ha inoltre accusato l’Occidente di aver costruito una campagna mediatica volta a facilitare una campagna militare nella regione, e lo stesso Lavrov ha suggerito che tutta l’operazione delle armi chimiche sia stata realizzata per sabotare i colloqui di pace di Ginevra sulla Siria. Sempre il Cremlino ha inoltre avvertito che se l’Occidente colpirà Damasco ignorando la carta delle Nazioni Unite ci saranno “catastrofiche conseguenze” in tutta la regione. Cosa accadrà quindi quando gli Stati Uniti premeranno il grilletto? Cosa farà la Russia? Preoccupa il fatto che nel porto di Tartus siano ormeggiate le navi della Flotta del Nord. E se all’attacco Siria e Iran dovessero attaccare Israele, ecco che si aprirebbero scenari da Terza Guerra Mondiale. Forse anche per questo l’Italia ha scelto di chiamarsi fuori.


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