lunedì 10 marzo 2014

Vaccino per morbillo, parotite e rosolia riconosciuto responsabile di autismo


Clamorosa sentenza del tribunale di rimini che attribuisce ad un vaccino la responsabilità di autismo in un bambino.
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Si torna a parlare di autismo e vaccinazioni.
Sì perchè stavolta il fatto è clamoroso: il Tribunale di Rimini ha dichiarato che un vaccino può fare diventare autistico un bambino.
La sentenza è la n. 2010\148, Ruolo n°2010\0474; Cron. N° 2012\886, con la quale il Tribunale ha accolto il ricorso presentato da una coppia di genitori contro il Ministero della Salute per chiedere un risarcimento per danni irreversibili causati da una vaccinazione, quella già incriminata e poi assolta  per morbillo, parotite e rosolia.
Secondo i genitori, infatti, i sintomi dell'autismo nel loro bambino sarebbero comparsi proprioa seguito dell'inoculazione.
Addirittura il giorno stesso, come si legge nella sentenza.
Tornato dall'Asl di Riccione, il 26 marzo 2004, il bambino avrebbe iniziato a manifestare sintomi di diarrea e nervosismo mentre tra il 2004 e il 2005 sarebbero sopraggiunti segni di grave disagio psico-fisico fino al riconoscimento, il 31 agosto 2007, dell'invalidità totale e permanente al 100%.
Colpa della vaccinazione?
Lo confermava già nel 2008 lo specialista Niglio e, un anno dopo, anche lo specialista Montanari.
Il legame, secondo i giudici è dunque "accertato".
Naturalmente la sentenza ha gettato scompiglio nella comunità scientifica ufficiale che si adopererà in tutti i modi a ribaltare la sentenza.
Gli esperti del Board Scientifico del Calendario Vaccinale per la Vita, che riunisce figure di rilievo nei settori di igiene e sanità ritiene che il g
 iano a salire i farmaci in carne ed ossa, come se fossere scheletri rivestiti di effetti benefici secondo schemi teraputici a volta avventati.
Negli USA recentemente è stata emessa una sentenza altrettanto clamorosa, perchè la prima nel suo genere che attribuisce ad un farmaco come il famigerato Prozac laresponsabilità di avere traformato in assassino un tranquillo ragazzo americano, secondo il giudice Robert Heinrich.
I farmaci, nuovi rei non confessi di danni irreversibili? A volte sì.
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