Scritto da Carlo Flai |
Mercoledì 30 Maggio 2012 |
Quando quel genio della Severino si è messa in testa di scompattare il reato di “concussione per induzione”, trasformandolo in “indebita induzione a dare o promettere utilità”, la maggioranza che sostiene il Governo Monti si è lasciata andare a scene di giubilo: il Pd salva l’amico Penati, il Pdl fa tana libera tutti e l’Udc – democristianamente – si porta avanti con il lavoro. In futuro potrà servire una pena ridotta, da 4-12 a 3-8 anni, e quindi una prescrizione più veloce, da 12-15 a 8-10 anni. Prescrizione che decorre, ecco un altro inghippo, da quando il reato è stato commesso, non da quando viene scoperto…
di Carlo Flai
La Severino? “Una ne fa, cento ne pensa”, sembra essere questo il leit motiv che accompagna il passaggio dell’attuale Ministro della Giustizia nei corridoi del Transatlantico. Con quella faccia un po’ così e quell’arietta da maestrina a pochi verrebbe in mente che stiamo parlando di un guardasigilli con un curriculum di tutto rispetto, un avvocato penalista che può vantare tra i suoi assistiti nomi quali “Salvatore Buscemi, condannato per la strage di Capaci, Gilberto Caldarozzi, condannato per i fatti del G8 di Genova, fino a Cesare Geronzi e Caltagirone”.
Paola Severino è un ministro molto vicino all’ex Premier Berlusconi, che “dopo le dimissioni diAngelino Alfano e prima della nomina di Nitto Palma, aveva pensato proprio a lei”, per ricoprire il delicato ruolo di Guardasigilli. D’altronde – come scrivevamo il 21 novembre 2011 – “nota è la sua amicizia con Augusta Iannini: moglie di Bruno Vespa, che è stata capo del dipartimento degli Affari legislativi del ministero della Giustizia, posto-chiave per tutte le proposte volte alla tutela del Cavaliere”, cui la Severino ha fatto sentire la propria vicinanza, con dichiarazioni scioccanti, anche in occasione della legge sulle intercettazioni telefoniche e sui pentiti di mafia.
Ricordate cosa blaterava B. in proposito? La Severino aveva imparato la lezioncina a memoria: per cui le intercettazioni hanno un “rilevantissimo costo, pari al 33 per cento delle spese di giustizia e producono nei magistrati una perdita di capacità nell’utilizzo di tecniche investigative tradizionali”; i pentiti, invece, sono “un male necessario con effetti simili a quelli della chemioterapia nel corpo di un ammalato di tumore, e cioè a volte peggiori delle manifestazioni della malattia”.
Premesso ciò, non stupisce che l’attuale Ministro della Giustizia sposi la causa del nuovo ddl corruzione, in cui viene diminuita la pena - e di conseguenza la prescrizione - per il reato di concussione, vale a dire il reato più diffuso contro la pubblica amministrazione, quello che scatenò la grande stagione di Tangentopoli.
Il reato verrà derubricato da “concussione per induzione” a “indebita induzione a dare o promettere utilità”; il “concusso” da vittima diventa “concorrente nel reato”, quindi punibile, per cui le sue testimonianze avranno valore solo se riscontrate (quanto tempo ci vorrà per fare questo?). A fronte di maggiori ostacoli nel percorso investigativo, c’è una riduzione di pena, da 4-12 a 3-8, e quindi una prescrizione più veloce, da 12-15 a 8-10.
Se vi state chiedendo quali processi eccellenti potranno beneficiare dell’ “indebita induzione a dare o promettere utilità”, sappiate che la Procura di Monza e quella di Milano si stanno mangiando le mani: Filippo Penati, ex vicepresidente della Lombardia, a processo per presunte mazzette, e Silvio Berlusconi, per il caso Ruby, rischiano di essere i primi e più famosi a godere dei nuovi privilegi imposti dalla Severino. Che sulla Giustizia si muove in perfetta continuità con il recente passato del ventennio di Arcore.
|
Nessun commento:
Posta un commento
In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie