"Non ha avuto l'onore delle prime pagine, questa notizia. Ma nel processo in corso a Palermo, che ha visto assolto Riina, i giudici della Corte D'Assise mettono nero su bianco nella sentenza le motivazioni dell'omicidio del giornalista De Mauro: "La causa scatenante della decisione di procedere senza indugio al sequestro e all'uccisione di Mauro De Mauro fu costituita dal pericolo incombente che egli stesse per divulgare quanto aveva scoperto sulla natura dolosa delle cause dell'incidente aereo di Bascapè, violando un segreto fino ad allora rimasto impenetrabile e così mettendo a repentaglio l'impunità degli influenti personaggi che avevano ordito il complotto ai danni di Enrico Mattei, oltre a innescare una serie di effetti a catena di devastante impatto sugli equilibri politici e sull'immagine stessa delle istituzioni". Questa notizia è passata come acqua fresca. Anch'io l'ho letta ieri sera su un piccolo trafiletto su la repubblica e ho cercato senza riuscirci di postarla. Eppure era una notizia da prima pagina, da diretta televisiva, molto di più delle lacrime di coccodrillo di un povero sfigato maratoneta. E' casuale che questa pur coraggiosa sentenza sia uscita nella settimana di ferragosto?" liliana g., roma
giovedì 9 agosto 2012
Chi tocca l'ENI muore
"Non ha avuto l'onore delle prime pagine, questa notizia. Ma nel processo in corso a Palermo, che ha visto assolto Riina, i giudici della Corte D'Assise mettono nero su bianco nella sentenza le motivazioni dell'omicidio del giornalista De Mauro: "La causa scatenante della decisione di procedere senza indugio al sequestro e all'uccisione di Mauro De Mauro fu costituita dal pericolo incombente che egli stesse per divulgare quanto aveva scoperto sulla natura dolosa delle cause dell'incidente aereo di Bascapè, violando un segreto fino ad allora rimasto impenetrabile e così mettendo a repentaglio l'impunità degli influenti personaggi che avevano ordito il complotto ai danni di Enrico Mattei, oltre a innescare una serie di effetti a catena di devastante impatto sugli equilibri politici e sull'immagine stessa delle istituzioni". Questa notizia è passata come acqua fresca. Anch'io l'ho letta ieri sera su un piccolo trafiletto su la repubblica e ho cercato senza riuscirci di postarla. Eppure era una notizia da prima pagina, da diretta televisiva, molto di più delle lacrime di coccodrillo di un povero sfigato maratoneta. E' casuale che questa pur coraggiosa sentenza sia uscita nella settimana di ferragosto?" liliana g., roma
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