Non finiremo mai di stancarci parlando del caso Muos, il "mostro" alle porte di Niscemi, ovvero il nuovo sistema radar di proprietà degli Stati Uniti d'America in costruzione nel territorio siciliano.
Ricordiamo brevemente gli ultimi avvenimenti riguardanti lo stesso: lo scorso 6 Ottobre, poche ore prima della grande manifestazione nazionale del comitato NOMUOS e dei vari comitati siciliani, la Procura di Caltagirone aveva disposto il sequestro del Muos per reato di violazione sulle leggi ambientali e dei vincoli paesaggistici fissati dal decreto istitutivo dell'area protetta, provvedimento emesso dal Gip in conseguenza alle indagini risalenti al luglio del 2011. Ma solo il giorno stesso delle elezioni regionali fu annullato il sequestro del sistema radar, pura coincidenza!
Adesso però la stessa Procura di Caltagirone ha depositato il ricorso in Cassazione contro il dissequestro dell'area del Muos, e non resta che aspettare l'ultima voce ovvero quella della Suprema Corte che dovrebbe arrivare almeno fra qualche settimana.
Si riaccende una speranza? Intanto sono state raccolte migliaia di firme, soprattutto nel web, attraverso petizioni con l'unico intento di fermare definitivamente l'installazione di quello che è stato diverse volte definito (dallo stesso giornalista Antonio Mazzeo) il "MUOStro" da cui tenersi alla larga. Le 41 antenne NRTF-8 circostanti, già presenti nella riserva naturale dell'area "Sugherata di Niscemi" dal 1991, si sono già rivelate pericolose e dannose per la salute umana da portare casi di leucemia infantile. Se si calcola che il Muos emetterà onde molto più potenti delle stesse, a quanto ammonterà il livello di pericolosità che minaccerà il diritto alla vita degli stessi Siciliani?
Continuiamo a parlarne, a non perdere d'occhio la situazione. Il male va combattuto con l'arma migliore: l'informazione.
Roberta Barone
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