giovedì 1 novembre 2012

Google: Strumento Prediletto del Grande Fratello


Nonostante tutti i tentativi di presentarsi sotto forma di società giovane, innovativa e user friendly, la politica intrapresa da Google negli ultimi tempi, in particolare con alcune recenti introduzioni, rivela chiaramente per chi stiano realmente lavorando. Le loro energie e risorse vengono investite in tecnologie che non servono soltanto a dare la caccia ai colpevoli delle violazioni del copyright, ma in un prossimo futuro potranno consentire alle autorità (o a chiunque stia loro simpatico, se è per questo) di individuare qualsiasi utente, in ogni momento ed in ogni luogo esistente sulla faccia della Google Heart. La macchina macina-miliardi ha dimostrato che ciò che in realtà le sta realmente a cuore non è il flusso di informazioni fruibile dal popolo, ma il flusso di informazioni circa il popolo, fruibile dallo attuale sistema orwelliano, il cui interesse risiede principalmente nel controllare, manipolare e sfruttare le masse fino all’ultima goccia. Ad esempio, se Google fosse realmente interessato alla diffusione di informazioni in tutte le direzioni, (e non solo dall’alto verso il basso), non cancellerebbe un video solo perché contiene una parte di una canzone di cui qualche casa discografica detiene i diritti, in particolare se si tratta di un pezzo ignoto ai più. Chiunque con due centesimi di sale in zucca, come imprenditore non potrebbe che gradire se qualcuno pubblicizzasse il suo prodotto gratuitamente. Se è valido, infatti, dopo averlo assaggiato la gente potrebbe decidere di acquistarlo. Ma dopotutto coloro di noi che abbiano familiarità con le reali funzioni assolte dallo show-business, sanno come le case discografiche non siano necessariamente interessate a promuovere artisti votati alla diffusione di messaggi pacifici, edificanti o politicamente provocatori. A volte li producono solo per poterli oscurare, così che possano proseguire indisturbatamente a subissare il mercato con il loro genere di ‘arte’ preferito, che rafforzerà la vocazione per la stupidità, il materialismo, la violenza di ogni genere (in particolare nelle scuole), e la riduzione della popolazione mondiale inducendo molti di noi ad assumere abitudini suicide. I padroni del Nuovo Ordine Mondiale non sono interessati che udiate le melodie di Nicole McMullen o di altri artisti positivi; bramano invece che i vostri figli impazziscano sulle note di Rammstein e Marilyn Manson. Come con la politica e altri rami della grande industria, un certo prodotto o nuova tendenza può sembrare promettente, come l’attuale recita politicamente corretta imbastita con Obama a Washington, ma la realtà del risultato finale risulterà invariabilmente deludente e frustrante. Tranne forse per coloro i quali abbiano abbastanza familiarità con le profezie bibliche da avere intuito che dovremo prepararci a spiacevoli sorprese. La grande maggioranza degli articoli circa i prodigi fatti da Google per regalare ai suoi utenti questa nuova meravigliosa possibilità, di essere rintracciabili sempre e ovunque nel mondo, suonano sbarazzini e ‘social’, e tendono a non mettere in luce che dietro tutto ciò vi è un gruppo di individui appartenenti al progetto del Nuovo Ordine Mondiale (sul cui carro Google sarà certamente saltato qualche tempo fa), il quale rende incredibilmente profetica una opera come “1984″. L’incubo ha avuto inizio con una aria molto family friendly, e all’inizio sembrava quasi troppo bello per essere vero. Solo i più sospettosi e paranoici hanno mangiato la foglia. Il “nuovo boss” (che in fin dei conti si è dimostrato uguale al vecchio boss) ha agito ovviamente in maniera opposta rispetto a quanto promesso in campagna elettorale, ed il web, che noi tutti ormai associamo ad una fonte affidabile di informazioni alternativa ai media tradizionali, probabilmente è destinato a soppiantarli entro non molto. La lista di quelli che il governo U.S.A. definisce ‘terroristi” cresce di giorno in giorno, anche perché in essa non sono segnalati solo i reali terroristi (esistono realmente? – n.d.t.), ma anche chiunque coltivi opinioni diverse rispetto al mantra ufficiale degli opinion maker di regime. Google vorrà avere un pezzo della torta quando la nuova dittatura salirà sul trono internazionale, e quindi già oggi cerca di ostacolare le voci più scomode. Il temporaneo flusso bidirezionale di libera informazione probabilmente è stato un bene per la cricca del nuovo ordine mondiale, in quanto è così che hanno potuto scoprire chi siano e dove siano tali voci dissidenti; e ora che hanno ottenuto il nostro nome e i nostri dati, le future operazioni di schedatura potranno essere molto più veloci ed efficienti di quelle che ebbero luogo nella Germania di Hitler, la Russia di Stalin o la Cina di Mao. Il colore della pelle, la nazionalità e le facce dei giocatori saranno anche cambiati, ma le tattiche restano identiche, per quanto il progresso tecnologico le abbia rese più sofisticate. Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito mcdozer 


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