venerdì 28 dicembre 2012

I miliziani siriani ribelli usano armi chimiche?


Guerra di notizie sulle armi che potrebbero creare un casus belli di vasta portata.Si riferisce l’uso di armi chimiche da parte dei miliziani armati e finanziati dalla NATO nei pressi di Damasco.
di Tony Cartalucci – Land Destroyer
PressTV ha riferito (maggiori dettagli su Fars News) che armi chimiche sono state usate dai miliziani che combattono le forze governative siriane a Daraya, vicino a Damasco.
PressTV ha anche riferito in merito alle minacce proferite contro le minoranze etniche della Siria sul fatto che le loro risorse idriche saranno avvelenate da miliziani - questo sulla scia dell’avvertenza della stessa ONU (che così preventivamente manovra la notizia) su un imminente genocidio condotto su basi settarie.
La foto qui sopra: (tramite il Guardian) «Contenitori chimici nel deserto libico. Ci sono preoccupazioni sul fatto che armi incustodite possano cadere nelle mani di miliziani islamisti. Foto: David Sperry/AP». Al crescere delle prove che rivelano come i combattenti libici e le loro armi si stiano riversando in Siria, l’Occidente si prepara a coprire e insabbiare l'inevitabilità che anche l’arsenale chimico della Libia trovi una sua via nella nazione assediata. Appare ora che tali armi siano state dispiegate dai terroristi che agiscono per procura della NATO.
L’agenzia AFP ha riferito che le minacce dei terroristi sostenuti dalla NATO contro gli 1,8 milioni di cristiani della Siria sono diventate talmente gravi che l'Organizzazione per la cooperazione islamica ha fatto una dichiarazione ufficiale che condanna i militanti. AFP ha riferito:
«Il più grande ente del mondo musulmano domenica ha condannato le minacce pronunciate dai ribelli islamisti in Siria contro due città cristiane, sintomo di un conflitto confessionale emergente nel paese devastato dalla guerra.»

syriaarmati
L'uso di armi chimiche, se confermato, indicherebbe una nuova disperata dimensione nella guerra per procura della NATO con la Siria: destinato esclusivamente a seminare paura e terrore, così come i germi di un conflitto confessionale, laddove l'asse occidentale ha altrimenti fallito sia tatticamente che strategicamente.

Nel momento in cui i miliziani sostenuti dalla NATO minacciano apertamente un genocidio settario, si teme che verranno utilizzati per realizzarlo non solo le armi e i fondi della NATO, dell’Arabia Saudita e del Qatar, ma anche un grande arsenale di armi lì recapitato assieme ai terroristi di Al-Qa'ida provenienti dalla Libia, che comprende il suo grande deposito di armi chimiche.
I media occidentali, nonché i funzionari governativi occidentali hanno preparato il pubblico per l'imminente utilizzo di armi chimiche nel conflitto siriano, cercando di addossare le responsabilità al governo siriano, a prescindere da quale parte le utilizzi davvero.
Già dal 2007, gli USA, i sauditi, e il governo israeliano si sono preparati a scatenare estremisti settari armati legati direttamente ad Al-Qa'ida, con l'intento di aizzare una guerra settaria sulla scala dell’intera regione mediorientale per distruggere il Libano, la Siria e l'Iran.
Nonostante le avvertenze di ufficiali statunitensi e libanesi sul "conflitto catastrofico" che l'Occidente e i suoi alleati regionali stavano progettando, il canovaccio è stato messo pienamente in scena nel 2011.
Man mano che il genocidio settario si svolge, i media occidentali, in tandem con funzionari occidentali, fingono ignoranza e sgomento rispetto al conflitto che essi stessi hanno volutamente costruito nel corso degli ultimi anni.


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