venerdì 7 dicembre 2012

La grande truffa del Telethon, il professor Jacques Testard denuncia l’imbroglio


di
Olivier Bonnet
Traduzione di Giuditta
Il Telethon 2008 in Francia è terminato il 7 dicembre, dopo 30 ore di appello ai donatori.
Più di 95 milioni di euro sono stati raccolti per la ricerca sulle malattie genetiche.
Sono 20 anni che questa “grande fiera” televisiva continua…
Ecco cosa ne pensa un ricercatore, uno specialista in biologia della riproduzione.

E ‘scandaloso. Il Telethon raccoglie annualmente tanti euro quanto il bilancio di funzionamento di tutto l’Inserm. La gente pensa di donare soldi per la cura. Ma la terapia genica non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro, prima di tutto è utilizzato per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, cambierebbero di parere. Il professor Marc Peschanski, uno dei architetti di questa terapia genica, ha dichiarato che abbiamo intrapreso un strada sbagliata. Si stanno facendo progressi nella diagnosi, ma non per guarire. Inoltre, se progrediamo tecnicamente, noi non comprendiamo molto meglio la complessità della vita.
In mancanza di poter guarire le malattie, è preferibile cercare di scoprirne l’origine, prima che si verifichino. Ciò consentirebbe l’assoluta comprensione dell’uomo, di una certa definizione diuomo”: Jacques Testard, direttore di ricerca presso l’Istituto Nazionale della Sanità e della Ricerca Medica (Inserm), uno specialista in biologia della riproduzione, “padre scientifico” del primo bebè-provetta francese, e autore di numerose pubblicazioni scientifiche che dimostrano il suo impegno per una “scienza contenuta entro i limiti della dignità umana”.
Da un’intervista con Medicina-Douces.com.
Testard scrive anche:“Gli OGM (organismi geneticamente modificatisono disseminati inutilmente, perché non hanno dimostrato il loro potenziale, e presentano un reale rischio per l’ambiente, la salute e l’economia. Essi non sono che degli avatar dell’agricoltura intensiva che consentono ai produttori di fare fruttificare i brevetti sulla Natura e la Vita. Al contrario, i test terapeutici sugli esseri umani sono giustificati quando sono l’unica possibilità, anche piccola, per salvare una vita. Ma è assolutamente contraria all’etica scientifica (e medica) far credere a dei successi imminenti di uno o di un altro farmaco. Nonostante i numerosi errori, i fautori della terapia genica (spesso le stesse di quelle degli OGM) sostengono che “finiremo per arrivarci“, e hanno creato un tale aspettativa sociale che il “misticismo del gene” si impone ovunque, sino nell’immaginario di ciascuno.
Il successo costante del Telethon dimostra questo effetto, poiché a forza di ripetute promesse, e grazie alla complicità di personalità mediatiche e scientifiche, questa operazione raccoglie donazioni per un importo vicino al bilancio di funzionamento di qualsiasi ricerca medica in Francia. Questa manna influisce drammaticamente sulla ricerca biologica in quanto la lobby del DNA dispone del quasi monopolio dei mezzi finanziari (finanziamenti pubblici, dell’industria e della beneficenza) e intellettuali (riviste mediche, convenzioni, contratti, man bassa sugli studenti …). Quindi, la maggior parte delle altre ricerche sono gravemente impoverite – un risultato che sembra sfuggire ai generosi donatori di questa enorme operazione caritativa… ”
Ultima citazione estratta dal libro di Testard “La bicicletta, il muro e il cittadino”:
Tecno science e mistificazione: il Telethon.
Da due decenni, 
ogni anno, due giorni di programmazione di una televisione pubblica sono esclusivamente riservati ad un’operazione orchestrata, alla quale contribuiscono tutti gli altri mezzi di comunicazione: il Telethon. Pertanto, delle patologie, certamente drammatiche ma che per fortuna interessano relativamente poche persone (due o tre volte inferiore alla sola trisomia 21, per esempio), mobilitano molto di più la popolazione e raccolgono molti più soldi rispetto ad altrettanto terribili malattie, un centinaio o un migliaio di volte più frequenti.
Possiamo constatare un meritato successo di una efficace attività di lobbying e consigliare a tutte le vittime di tutte le malattie di organizzarsi per fare altrettanto.
Ma si ometterebbe, per esempio, che:
-il potenziale caritativo non è illimitato. Quello che ci donano oggi contro la distrofia muscolare, non lo daranno domani contro la malaria (2 milioni di decessi ogni anno, quasi tutti in Africa);
-quasi la metà dei fondi raccolti (che sono equivalenti al bilancio annuale di funzionamento di tutta la ricerca medica francese) alimentano innumerevoli laboratori che influenzano fortemente le linee guida. Contribuendo in tal modo alla supremazia finanziaria dell’Associazione francese contro la distrofia muscolare (l’AFM che raccoglie e ridistribuisce a suo piacimento i fondi raccolti), è anche e soprattutto impedire ai ricercatori (statutari per la maggior parte, e quindi pagati dallo Stato, ma anche laureati e, soprattutto, studenti post-dottorato che vivono sul finanziamento della AFM, sicuramente raccomandati) di contribuire alla lotta contro altre malattie, o di aprire nuove strade;
-non è sufficiente disporre di mezzi finanziari per guarire tutte le patologie. Lasciar credere a questo strapotere della medicina, come lo fa il Telethon è indurre in errore i pazienti e le loro famiglie;
-dopo venti anni di promesse, la terapia genica, non sembra essere la buona strategia al fine di curare la maggior parte delle malattie genetiche;
-quando delle somme così importanti sono raccolte, e portano a tali conseguenze, il loro utilizzo dovrebbe essere deciso da un comitato scientifico e sociale che non sia sottomesso all’organismo che le colletta.
Ma anche, come non domandarsi sul contenuto di un operazione magica in cui le persone, illuminate dalla fede scientifica, corrono fino ad esaurimento o fanno nuotare i loro cani nella piscina comunale .. per “vincere la miopatia”? Alla fine della tecnoscienza, spuntano gli oracoli e i sacrifici di un tempo che credevamo finito … “

In conclusione: non fate dei doni al Telethon!

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