venerdì 1 febbraio 2013

Oltre 8 milioni di poveri in Italia, 4 su 10 non fanno nulla


A rivelarlo è l'annuario statistico "Noi Italia, 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo" che, basandosi sui dati del 2011 ha stabilito inoltre che il tasso d'inattività tra i 15 e i 64 anni è del 37,8%.

Oltre 8 milioni di poveri in Italia, 4 su 10 non fanno nulla
La situazione emersa dall'annuario statistico "Noi Italia, 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo" è preoccupante. In Italia il numero di poveri sarebbe di oltre 8 milioni. Non solo, il nostro paese, per inattività tra i 15 e i 64 anni, si piazza al secondo posto dopo Malta con un 37,8%, a 9 punti percentuali rispetto alla media europea. Ai dati ISTAT poc'anzi menzionati vanno aggiunti quelli riguardanti giovani e famiglie. Il tasso di disoccupazione giovanile è infatti del 29,1% (la media europea è del 21,4%) e 6 famiglie su 10 hanno un reddito inferiore alla media. I giovani tra i 15 e i 29 anni, che non svolgono attività lavorative e/o che non sono impegnati in percorsi formativi sono più di 2 milioni (anche questi, dati relativi al 2011) e corrisponde al 22,7% del totale. Percentuale che fa rabbrividire, soprattutto se confrontata con altri paesi europei come Francia (14,5%), Germania (9,7%) o Paesi Bassi, che raggiungono il 5,5%. 
Si registra un progressivo invecchiamento del paese, la popolazione residente infatti, tra il 2001 e il 2011 è cresciuta solo del 4,3% e c'è una presenza di 100 giovani, ogni 147,2 anziani. Cifre che ci collocano, per indici di vecchiaia, al secondo posto dopo la Germania. Buona parte delle famiglie italiane vivono in condizioni di povertà, i dati sono decisamente allarmanti, si parla di povertà relativa del 11,1% (corrispondente a 8,2 milioni di persone) e di povertà assolutadel 5,2% delle famiglie (corrispondente a 3,4 miloni di persone). Infine, in riferimento all'anno 2010, la spesa sanitaria corrisponde al 9% del Pil ed è finanziata per 7,2% con risorse pubbliche e per il restante 1,8% dalle famiglie. Di conseguenza è possibile affermare che la salute, nonostante sia presente un servizio sanitario pubblico, rappresenta un peso importante sulle famiglie, in particolare in Friuli-Venezia-Giulia, Molise, Puglia e Calabria, dove la spesa sanitaria delle famiglie corrisponde a più del 2% del Pil.

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