mercoledì 17 aprile 2013

Elettrosmog: Gli studi di Nikola Tesla – Consigli per limitare i danni derivanti


Elettrosmog: studi di Nikola Tesla

Tratto dal capitolo: ”Dalla guerra delle correnti al trionfo dei brevetti di Tesla” del libro Rivelazioni scientifiche non autorizzate.
Sempre nel 1901 affermò di aver avuto l’evidenza sperimentale dell’esistenza di particelle con cariche frazionarie di un elettrone, ovvero delle stesse particelle che 76 anni dopo altri scienziati ribattezzarono con il nome di “quark”.
Realizzò inoltre le macchine elettroterapiche, dopo aver scoperto che determinate oscillazioni elettriche potevano arrecare benefici alla salute.
Le sue sperimentazioni si estesero fino a comprendere tutti i tipi di frequenze, comprese quelle utilizzate naturalmente dal corpo umano.
Giunse così a individuare anche gli effetti biologici positivi e negativi prodotti dai campi elettromagnetici sull’uomo.
Studiò in particolar modo le frequenze dello spettro a gamma bassa, dette ELF (8-20 Hz), VLF (20-100 Hz), e concluse che le onde ELF molto basse, da 4 a 7 Hz, sono altamente dannose all’attività bioelettrica del cervello, mentre altre leggermente più alte ne favoriscono il rilassamento (8 Hz) e il benessere.
Pertanto, anche il concetto moderno di elettrosmog non è altro che una tardiva rivisitazione di questi studi pionieristici.
Fonte: http://cribb10.wordpress.com
Elettrosmog: 10 consigli (Scarica la brochure, in formato PDF a cura di “A.P.P.L.E.”  Associazione Per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog)

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