martedì 14 maggio 2013

Attenti al Monte dei Paschi di Siena


da: Il Blog di Pasquale Marinelli

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Nel silenzio più assoluto dei giornali, il rating del Monte dei Paschi di Siena (MPS) è stato ulteriormente declassato da Ba2 a B2. Questo perché esisterebbero forti dubbi circa la capacità dell'istituto senese di restituire i 4 miliardi pubblici, prestati attraverso i Monti bond i quali, da aiuti, si stanno trasformando in vere e proprie spine nel fianco (leggete quila notizia). MPS non è la prima e non sarà nemmeno l'ultima delle banche italiane che rischia di fallire a causa del vizio normativo che permette, ancora in Italia, una pericolosa commistione fra politica e banche (ho già avuto modo di relazionare sulla questione, alla convention "Contante Libero", lo scorso 10 febbraio a Bologna; leggi qui la trascrizione del mio intervento).
La preoccupazione circa le sorti del MPS starebbe crescendo così tanto, da indurre i dirigenti della banca a lanciare uno strano prodotto finanziario, di cui i risparmiatori dovrebbero nutrire non pochi sospetti; sto parlando del prodotto "Un Monte di Risparmi" (in questo post potete leggere la denuncia di Mercato Libero). L'operazione commerciale, probabilmente, è mirata a porre un freno alla grave emorragia di liquidità che il MPS starebbe subendo (pensate un po', i 4 miliardi dei Monti bond sarebbero serviti a poco e sarebbero già stati tutti inghiottiti dal buco nero della banca, tanto questo sarebbe profondo!). MPS vorrebbe raccattare quanta più liquidità sia possibile, invogliando i risparmiatori, in possesso di liquidità e di titoli, a sottoscrivere con l’istituto senese uncontratto di prestito titoli in cambio di sconti sulle commissioni di gestione e del pagamento dell'imposta di bollo che sarebbe a carico di MPS (è spiegato qui). Quindi, il contratto che si sottoscriverebbe è un prestito titoli (non di gestione, non di deposito). Fate attenzione! Infatti, ciò che non viene detto all'ignaro risparmiatore, è che, sottoscrivendo il contratto relativo a questo prodotto, egli presterebbe i suoi titoli alla banca, la quale li farebbe suoi e, in caso di fallimento, il risparmiatore rischierebbe diperdere ogni diritto su di essi, con la beffa che egli non sarebbe mai considerato un creditore garantito, così come lo sarebbe il normale correntista, ma diventerebbe uncreditore qualunque della banca, tenuto a sperare di recuperare quanto gli spetterebbedalle briciole restanti da una probabile procedura fallimentare. La cosa assurda è che pare che non venga proposto alcun collaterale a garanzia di questa operazione, la quale sembrerebbe essere altamente rischiosa, considerate le cattive acque in cui versa MPS. In definitiva, grazie a questo prodotto, MPS si avvantaggerebbe acquisendo liquidità ad un costo nettamente inferiore rispetto a quello che sosterebbe se si rivolgesse sul mercato. Inoltre, la liquidità così raccolta, verrebbe nascosta al giudizio delle agenzie di rating, perché essa non confluirebbe negli indici di valutazione riguardanti il buono stato di salute della banca, così come lo sarebbe invece, se la raccolta avvenisse, per esempio, tramite un'emissione obbligazionaria. Il tutto, però, a scapito dei suoi clienti.
Attenti, dunque, a ciò che firmate con questi signori di una banca che sembra essereormai alle pezze.

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