giovedì 20 giugno 2013

Iniziata la coltivazione di Ogm in Italia



Iniziata la coltivazione di Ogm in Italia anche se il Parlamento e la gente non li vogliono


Si scrive “manifestazione anti Ogm organizzata per domani“, si legge “disperato tentativo di chiudere la stalla dopo che i politici hanno lasciato scappare i buoi“. Buoi Ogm, per la precisione.

La coltivazione di Ogm in Italia in questi giorni è iniziata con squilli di trombe e rulli di tamburi ad opera di un imprenditore: non una, non due, ma tre sentenze italiane ed europee hanno stabilito che è suo pieno diritto farlo.

L’Unione Europea – dopo che ha ammesso un Ogm – è una macchina schiacciasassi che vieta di vietarne la coltivazione e non riesce a decidere se è opportuno lasciare ai singoli Stati libertà di azione in materia.

In Italia il Senato ha approvato con maggioranza bulgara la mozione che impegna il Governo ad adottare la “clausola di salvaguardia“, l’unico scudo possibile di fronte all’Europa. La semina di mais Ogm era nell’aria da tempo, il Governo non ha ancora agito.

Tutto ciò è assolutamente surreale. La maggioranza degli europei e degli italiani dice no agli Ogm, il Parlamento italiano li ha “bocciati” ma seminarli è lecito. Unica deduzione possibile: Parlamento e italiani contano come il due di coppe quando non è briscola. Con le considerazioni mi fermo qui: i fatti, ora.

In Friuli e in Veneto Giorgio Fidenato ha messo in atto un autentico show per seminare 4.000 metri quadrati di mais Ogm. Una sorta di rivalsa, dopo che negli anni scorsi in seguito al tentativo di coltivare Ogm gli erano stati sequestrati i campi e dopo che la giurisprudenza ha stabilito che invece aveva ragione.

Tanti altri imprenditori con ogni probabilità hanno fatto la stessa cosa in assoluto silenzio: si calcola che quest’anno sia sata acquistata in Italia semente di mais Ogm sufficiente a seminare 32.000 ettari.

Il problema vero comincerà alla stagione della fioritura, quando il vento trasporterà il polline del mais Ogm ed esso feconderà il mais convenzionale – o addirittura biologico – situato nelle vicinanze. Si chiama “contaminazione accidentale”. E noi – ovviamente – possiamo mangiare mais accidentalmente contaminato senza saperlo.

Così la coalizione “Italia libera da Ogm” ha organizzato per domani una manifestazione a Roma, con la speranza di indurre finalmente il Governo ad adottare la clausola di salvaguardia.

Non so se il Governo lo farà o se stabilirà che “non è una priorità per il Paese”. So però un’altra cosa.

L’Ungheria ha adottato nel 2005 la “clausola di salvaguardia” anti Ogm (qui, a cura della Provincia di Trento, un buon riassunto della situazione europea aggiornata fino al 2012); nel 2009 la Commissione Europea le ha chiesto di ritirarla ritenendola infondata; l’Ungheria è andata avanti per la sua strada e nel 2011 ha distrutto le colture geneticamente modificate che (lo chiedeva l’Europa…) erano state seminate sul territorio nazionale. La notizia continua a girare su internet come recente ma io ho trovato fonti certe solo di due anni fa.

Ecco, l’Ungheria ultimamente non gode di buona stampa e non sarò certo io ad aprire il processo per la santificazione. Però ha mantenuto la clausola di salvaguardia, checchè ne dicesse la Commissione Europea, e ha distrutto le colture Ogm. Non mi risulta che l’Ue l’abbia espulsa o abbia mandato i carri armati. Dovrebbero tenerlo presente, a Roma.

http://blogeko.iljournal.it/iniziata-la-coltivazione-di-ogm-in-italia-anche-se-il-parlamento-e-la-gente-non-li-vogliono/74010

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