domenica 2 giugno 2013

Rivolta di Istanbul, il premier turco Erdogan: "I social network sono una minaccia per la società"

Istanbul
Istanbul















Istanbul, 02-06-2013
Migliaia di manifestanti ostili al premier Recep Tayyip Erdogan hanno rioccupato piazza Taksim a Istanbul.
Non ci sono conferme sui due mortiNon sono confermate le notizie secondo le quali ci sono due morti"dopo gli scontri di ieri e questa notte in piazza Taksim a Istanbul, ma "cinque persone sono in pericolo di vita per ferite alla testa". Lo ha detto all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
"Pretendiamo dal ministero della Sanità turco informazioni precise sul numero di persone rimaste ferite negli scontri" e "lanciamo un appello perchè ci sia uno stop nell'uso di gas lacrimogeni che sono la causa principale delle ferite riportate dai manifestanti", ha aggiunto Noury.
Manifestazione a IstanbulUn fiume variopinto di manifestanti, autoconvocatisi sulle reti sociali, molti con bandiere turche e ritratti di Mustafa Kemal Ataturk, padre della repubblica laica moderna, scorre verso la celebre piazza nel cuore della Istanbul europea.
 Molti sventolano bandiere della Turchia, scandiscono slogan e chiedono le dimissioni del primo ministro. Alcuni lo paragonano a un sultano e lo accusano di essere un dittatore.
Per la prima volta da lunedì, quando è iniziata la protesta contro  la distruzione di Gezi Park, la mattinata di oggi e l'inizio del pomeriggio sono trascorsi senza interventi della polizia nell'area di Piazza Taksim a Istanbul.
Dopo i durissimi scontri della le forze antisommossa sono state ritirate e hanno mantenuto una presenza discreta attorno a Taksim. Oggi non ci sono stati, per ora, tentativi di allontanare i manifestanti
In piazza anche ad Ankara: scontriAlmeno 1.500 persone sono confluite  in una piazza di Ankara, per le nuove proteste  contro il governo del premier Recep Tayyp Erdogan. 
Nuovi scontri fra manifestanti antigovernativi e polizia si sono verificati questo pomeriggio nella zona di Kizilay, nel centro di Ankara. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni per cercare di disperdere diverse centinaia di persone che si avvicinavano agli uffici del premier Recep Tayyip Erdogan, di cui i contestatori chiedono le dimissioni.
Erdogan: non sono dittatore. Twitter è la nuova minaccia per la società"Se chiamano chi ha servito il popolo dittatore, non hanno capito niente" e "la dittatura non scorre nelle mie vene e non è nel mio carattere. Sono il servo del popolo". Lo ha dichiarato il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, rispondendo in interventi trasmessi dalla televisione ai dimostranti che da tre giorni protestano in decine di citta contro il suo governo. Ha anche sminuito le manifestazioni come organizzate da frange estremiste, nonostante si tratti delle proteste antigovernative più massicce da anni nel Paese.
All'indomani delle grandi manifestazioni antigovernative di Istanbul e Ankara, convocate attraverso twitter e facebook, il premier Recep Tayyip Erdogan ha definito le reti sociali "una minaccia per la società".
"Oggi abbiamo una minaccia che si chiama twitter" ha affermato in una intervista tv.
 I manifestanti anti-Erdogan accusano le tv turche di minimizzare la rivolta, sotto pressione del governo. Le informazioni sulla protesta e sulle violenze della polizia circolano sulle reti sociali.
Ministro interno: Polizia ha arrestato 1.700 personeLa polizia turca ha arrestato più di 1700 persone durante le manifestazioni antigovernative che si sono svolte ad Istanbul, Ankara e decine di altre città, ha affermato il ministro degli interni Muammer Guler. La maggior parte degli arrestati, ha aggiunto il ministro, citato dall'agenzia pubblica Anadolu, è stata poi rimessa in libertà. Secondo il ministro Guler negli ultimi 4 giorni ci sono state 235 manifestazioni di protesta in tutta la Turchia

Rivolta di Istanbul, il premier turco Erdogan: "I social network sono una minaccia per la società"

Nessun commento:

Posta un commento

In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie