D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 1 luglio 2013

EMERGENCY: Afghanistan



Nooor Ahmad, maschio, 5 anni. Zagroti, femmina, 16 anni. Abdul Buki, maschio, 45 anni. Khadigah, femmina, 15 anni. Razia, femmina, 25 anni. Abdullah, maschio, 70 anni. Haji Mohammed Sadiq, maschio, 60 anni. Qader, maschio, 40 anni. Mohammed Alim, maschio, 55 anni. Noor Bibi, femmina, 50 anni. Gullpia, femmina, 18 anni. Fauzia, femmina. Muzlifa, femmina, 6 anni. Guldasta, femmina, 20 anni. Mustafa, maschio, 16 anni.

Sono i feriti di #guerra che ieri abbiamo trasportato dal Posto di primo soccorso di Sangin al Centro chirurgico di Lashkar-gah, #Afghanistan. Quindici persone, per la maggior parte donne, anziani e bambini. Le nostre due ambulanze - due perché ultimamente, visto il numero sempre crescente di feriti, abbiamo dovuto aggiungerne una seconda - hanno fatto avanti e indietro senza sosta per tutto il giorno e tutta la notte.

I combattimenti sono sempre più violenti e non sembrano dare tregua alla popolazione locale; le corsie femminile e pediatrica del nostro ospedale di Lashkar-gah sono piene. Noi ci siamo, per offrire #curegratuite alle vittime di questa terribile e interminabile guerra. Lo possiamo fare anche grazie al vostro aiuto: http://goo.gl/2kiMa

(Nella foto: la terapia intensiva del Centro di Lashkar-gah. Tutti i bimbi ricoverati sono vittime di guerra)

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