sabato 3 agosto 2013

Battiato: “Dissi ‘troie in Parlamento’ e mi cacciarono, ma il tempo è galantuomo” – grande intervista a FRANCO BATTIATO


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Il 26 marzo scorso durante un’audizione al Parlamento europeo l’allora assessore al Turismo della Regione Sicilia parlò di “prostitute disposte a tutto nella politica italiana”. Il governatore Crocetta chiese e ottenne le dimissioni sostituendolo con la sua segretaria particolare. Ora, dopo lo scandalo a base di escort e regalie – il cosiddetto “sistema Giacchetto – il cantautore si prende una rivincita: “Bastava saper aspettare”

Arresti, furti di denaro pubblico e donne barattate, sostiene Battiato: “Come cammelli in un suk”. Dalla stretta grondaia dell’“illustre e onorata società”, l’ex assessore al Turismo della giunta Crocetta in Sicilia è evaso con un paio d’ali. Il foglio di via, una frase pronunciata a Bruxelles a marzo e ritagliata a margine di un lungo ragionamento sui percorsi culturali: Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa, dovrebbero aprire un casino. La puntuale riprovazione ipocrita dell’intero arco costituzionale, governatore in testa, la controfirma all’espulsione. Ora che in meno di 90 giorni il decreto Battiato è diventato legge e nell’isola i finanzieri scardinano la trasversale impalcatura di escort e regalìe, l’asceta di Milo non si aspetta scuse terrene: “Questo Paese è una barzelletta, Il tempo è stato galantuomo, ma sei onesto e dici la verità non c’è smentita possibile. A poco a poco cadono le maschere. Dopo i 30 anni ognuno ha la faccia che si merita e la farina, come si dice, va in crusca”.
È andata in crusca, in effetti.
Avevano deciso di farmi fuori ben prima di Bruxelles. Ma non importa. È una storia chiusa. Come dicono i francesi: “Je m’en fous, ça ne me dérange pas”. Al potere piace travestire i sudditi da idioti, ma gli italiani non sono scemi. Hanno già visto tutto, compreso ogni cosa. Non le nascondo che da allora non posso più andare in giro. Il musicista Battiato è passato in terz’ordine, mi fanno dei complimenti che non ho mai avuto in vita mia.
Nel cacciarla dalla Regione, destra, sinistra e centro dissero che ce l’aveva con le donne. Boldrini, Grasso, Fornero, mezzo parlamentino siciliano. Santanchè, anche: “Ignoranza becera senza confini”.
L’elegantissima cantrice del “lui ci vuole tutte in orizzontale, ma io non gliela do”? Donna di rara finezza, sì. Mi hanno accusato di misogìnia, ma l’hanno fatto in evidente malafede. Io non ce l’ho con le prostitute. Non riconosco proprio il genere come categoria. Per me maschile, femminile e animale nuotano nello stesso insieme. Qui il fatto grave e inaccettabile è che le escort vanno in Parlamento, diventano politici e usano i soldi con cui paghiamo le tasse. Ma ripeto, le ragazze non hanno colpe. I frustrati che le vendono al mercato, invece sì. Sono dappertutto, è incredibile, come il cacio sui maccheroni. A Bruxelles parlai anche di Lusi. Non c’è uno che l’abbia scritto. Tutti a sparare sul dito, mentre indicavo la luna. Domina l’ipocrisia. Non sarebbe più facile dichiarare che la tassa occulta per le escort è una specie di Imu aggiuntiva? In fondo, nell’interpretazione di questi signori, la donna è solo una merce di scambio.
L’idea del mercimonio è antichissima.
Ricorda Bandiera bianca? “Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro”. Finché in Parlamento rimarranno 100 deputati funzionali al mantenimento dello status quo, non gireremo pagina. Prenda il governo Letta. Fa venire il dubbio che gli ultimi 20 anni di barricate siano stati una finzione. Che se certi uccellini non avessero avvisato al momento giusto Berlusconi, anche gli Scilipoti e i Razzi non avrebbero avuto un loro ruolo.
Se Berlusconi viene interdetto, il Pdl lascerà il Parlamento.
Oggi ho sentito distrattamente uno scemo che lo sosteneva. Robe da matti. Farse terribili. Forza, andate via. Magari lo facessero davvero.
Lei rifarebbe l’assessore?
Non lo volevo fare neanche prima. Dissi “vengo a patto che non debba dialogare con i politici e possa confrontarmi con le intelligenze”. Crocetta insistette. È finita come è finita. Diciamo che lui non era il rivoluzionario che mi aspettavo e io ero quello che sono sempre stato.
Si dice si sia pentito e abbia provato a organizzare una carrambata pacificatoria a uso e consumo delle telecamere.
E questo come l’ha saputo? Lui continua a dire con un certo coraggio a chiunque, alle Iene l’ultima volta, 10 giorni fa, che i nostri rapporti sono splendidi e ci sentiamo spessissimo. Non ci parliamo da mesi.
Antidoti all’orrore?
Seguire la propria coscienza. Sono un fan di Jack Sarfatti, uno studioso che la mette al centro della sua ricerca. Che ce ne facciamo di una fisica quantistica che ignora l’amore e il cervello? Se non sei in grado di individuare i pensieri di un uomo, è meglio che tu faccia il geometra.
Dell’uomo nuovo del suo ultimo disco però non c’è ancora traccia.
Ma è pieno di gente in gamba, consapevole. Giorni fa ero a Roma, avrò preso il taxi 20 volte. Non c’è stato conducente che non mi abbia rivelato il desiderio di buttare Alemanno nel Tevere. Ovviamente è una metafora, non vorrei che l’ex sindaco si risentisse. (Sorride)
E il caos dei grillini?
Li ho incontrati. Entusiasti, volevano devolverci i loro stipendi, mi sono piaciuti. Ma, purtroppo, mi pare stia franando tutto perché i lupi romani, felici, approfittano dell’ingenuità naïf per sbranarne le ragioni.
da Il Fatto Quotidiano del 20 giugno 2013

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