E' un piacere ospitare anche qui' un cosi' bello e profondo articolo
La
condizione di schiavitù (emotiva) e la dipendenza dai sistemi è
funzionale al nutrimento dei nostri “predatori”, tacerne significa
perpetrare questa condizione, lasciare che le cose accadano senza porvi
un freno porterà tutti all’annientamento totale. Il resto alimenta solo
lamentele che nutrono spropositatamente il sistema di alimentazione dei
“predatori”. Gli alti e bassi della vita quotidiana sono il prezzo che
paghiamo per vivere secondo le regole di questo “sistema”, ed è questo a
trasformare gli umani in “cibo”. Il “sistema” di credenze, di regole
comportamentali e molto altro è funzionale a questa condizione, vivere
nella preoccupazione, nell’assenza, nel timore di perdere il cibo,
quando nessuno di noi ha mai realmente sperimentato la “fame” è il
riflesso del “loro” di timore. Se l’umanità resta in questa condizione
vitale, “loro” non possono che avvantaggiarsene, ecco perché l’unica
cosa che può permetterci di cambiare è superare il sistema “cognitivo”
che ci hanno imposto attraverso il condizionamento. Un sistema
“cognitivo” è il modo con cui noi interpretiamo i fatti e le circostanze
della vita, il modo, cioè, con cui intendiamo o interpretiamo tali
eventi.
Un
binario comportamentale che ci porta tutti a produrre sempre gli stessi
effetti o reazioni, quella condizione di impotenza ed inadeguatezza che
permette loro di usufruire delle scariche di energia che diventano il
“loro” alimento. Hanno fatto in modo che le “loro” necessità
diventassero le nostre, convincendoci di essere quello che non siamo,
instillandoci quel parassita, o demone che “loro” sono. Adesso siamo
simbionti e non è così facile liberarsene, noi dipendiamo da loro
adesso, come “loro” dipendono da noi per sopravvivere. Scollegare un
individuo significa addestrarlo, prepararlo al distacco. Sono le nostre
consuetudini sociali l’ostacolo, ecco perché nessuno si può accorgere
della differenza. Siamo identificati, abitudinari e timorosi. La “paura”
di restare senza lavoro ovvero senza cibo è un aspetto di questa
relazione con i nostri “parassiti”, anche se questa cosa non è reale.
Senza cibo
restiamo sempre vivi, e questo fa molta differenza, a meno che non ti
sia stata instillato quel certo senso di impotenza che ti induce a fare
l’elemosina o cercare rifugio in una stazione dei treni o ad un centro
della “caritas”. Capite quando è intricata la matassa? Sono “loro” ad ad
aver “definito” la nostra visione, sono “loro” ad aver definito le
nostre aspettative, le nostre speranze, i nostri sogni di successo e
contemporaneamente anche i parametri del nostro fallimento di modo da
impedirci, anche quando ogni sistema dovesse cadere in noi, di renderci
conto e quindi avere quel guizzi di “verità” che tanto temono, è così
che si sono assicurati di renderti inservibile. Smith dice – “quando noi
abbiamo iniziato a pensare per voi!”.
Ogni
essere umano di questa terra, indipendentemente dalla lingua che parla,
risponde più o meno nello stesso identico modo a quegli stimoli che il
“sistema” stesso prima ha instillato e successivamente continuato a
sollecitare. Ecco perché ognuno di noi è assillato in realtà sempre e
solo dai soliti problemi, e questo ciò che ci rende tutti tremendamente
simili. Qualunque sia la terra di origine, in questa cosa siamo tutti
identici, tutti assillati dagli stessi vincoli e bisogni. La cultura
occidentale è lo schema che si sta imponendo in tutto il pianeta mica
per caso. In America 2 secoli fa non era così ed ecco che i potenti si
sono mossi alla conquista di quelle terre, ignorando la reale ragione
che era sterminare gli indigeni che col tempo avrebbero potuto diventare
educativamente e culturalmente una minaccia. Adesso ci raccontano
scemenze sulla prateria e gli uomini medicina, sulle tribù e le loro
pratiche magiche.
Bisogna
partire da un sistema “cognitivo” diverso per poter vedere questo
meccanismo, quel sistema “cognitivo”, proprio quello che “loro” non
vogliono che acquisiamo, per questo le lotte, le persecuzioni e persino
le religioni funzionale ai loro scopi, che non sono i tuoi. Dio è
l’ultimo dei nostri problemi ed una meta difficilmente raggiungibile da
dentro una prigione. L’essere umano è schiavo e dipendente da tutti i
“sistemi” per una precisa ragione ed è questa ragione che adesso devi
vedere altrimenti non c’è disciplina, pratica o altro che ti possa
realmente aiutare. La nostra consapevolezza è stata abbassata a livello
di un animale che anela solo a soddisfare quei bisogni primordiali che
non sono i nostri, ma di un corpo che potenzialmente era capace di
canalizzare “coscienza” e che invece è stato adeguatamente indebolito al
fine di trasformare l’uomo originale e realizzare un nuovo individuo
estremamente deresponsabilizzato.
Deresponsabilizzarci
è stato funzionale o utile per garantirsi un riserva inesauribile di
energia (vitale). Nessuno né è immune, ecco perché si può dire e fare
quello che si pare a questo mondo, ed ecco perché abbiamo tutta questa
apparente libertà di pensiero. Perché tanto alla fine ruzzoleremo sempre
nelle stesse trappole “intellettuali”, e quando questo accade l’energia
esce, ci sentiamo spersi ed incapaci di qualsiasi azioni propositiva
per il nostro personale vantaggio dato che non lo conosciamo più quale
sia. La stessa ricerca mistica o di un evoluzione spirituale rimane un
abbaglio ed un eccellente specchietto per le allodole. E’ proprio quella
tentazione protesa alla realizzazione a renderci di fatto totalmente
immobili, quella tentazione di andare da un luogo all’altro, di scuola
in scuola, di gruppo o di pensiero ad un altro, di un guru dopo l’altro,
cercando esperienze forti al fine di sperimentare quell’adrenalina che
altro non è che la preparazione del cibo per i nostri “predatori”;
quello che a suo tempo ho avuto modo di chiamare: “blanblanare!”
Si
comincia a capire cosa cerco di fare? Non mi interessa contrastare
quelli che lo fanno (dormono, cosa volete che ne sappiano), mi interessa
farvi vedere cosa vi stanno facendo, a cosa state servendo, a chi o
cosa state dando “cibo”. Non ci sono corsi, non ci sono scuole, non ci
sono dottrine, c’è che svegliarsi ed iniziare semmai ad incontrarsi al
fine di realizzare quella resistenza, una rivoluzione, auspicabile che
ci liberi per sempre dal torpore di questa esistenza vissuta senza vita a
foraggiare e dare da mangiare a chissà quale temibile e sofisticato
“predatore”. Non servono le armi, serve svegliarsi, serve coscienza,
serve consapevolezza, è questa la guerra che è in atto adesso. Prendete
gli hobbies. Un intrattenimento piacevole ed intellettuale dalle scarse
implicazioni personale e il cui scopo finale è distrarci dai problemi
quotidiani quegli stessi problemi confezionati ad oc ed uguali per tutti
ed utili al “loro” sostentamento e che ci permetterebbero se vissuta a
fondo di scoprirli. Persino la pratica spirituale o di una disciplina,
te la stanno facendo diventare come qualcosa col sapore
dell’intrattenimento, nessun implicazione diretta, nessun responsabilità
questo perché ti manca il vero obbiettivo, la vera ragione, che è la
schiavitù in cui versi.
Leggiamo
libri, ascoltiamo guide, maestri e guru a vario titolo che ci
trasmettono concetti come il distacco, la compassione, l’umiltà. A quale
scopo? Ad alimentare ancora la nostra importanza personale, il nostro
essere auto referenziati, il nostro apparente egocentrismo. Ho scritto
“apparente” intenzionalmente perché se solo fossimo un pochino più
egoisti capiremmo cosa ci stanno facendo; il nostro bisogno di
considerazione è il “loro”. Il peggio arriva quando attraverso
l’esperienza di una “pratica” sperimentiamo qualche “primitivo” stato,
erroneamente detto “superiore”, di “coscienza”, o di profonda felicità,
potenza o pace. Non abbiamo bisogno di pace, ma di quel silenzio
interiore e quella calma per iniziare a vedere cosa sta realmente
accadendo; la pace è per i morti quello che diventeremo se non ci
svegliamo. Mi hanno scritto persone che sperimentano dopo aver provato
per la prima volta il “lavoro in calma” il loro corpo energetico, e
drammaticamente se ne compiacciono confondendo questa normale,
spontanea, naturale esperienza di sè, del proprio prodotto energetico,
per un’esperienza trascendentale, quando peggio credono che gli stia
accadendo qualcosa di brutto.
Ogni volta
che qualcosa esce dal “controllo” sopraggiunge subito il sistema
“cognitivo” in atto (in essere, attuale), un pensiero, un emozione, una
sensazione a normalizzare tutto e renderlo la solita idiozia spirituale,
mentre per noi la spiritualità è questione seria e “materialissima”
(non materialista). Ci
sono tante persone in questa condizione convinte di essere arrivate, di
essere libere, uscite da “matrix” (come spesso scrivono); una tale
ostinazione non può che essere frutto del condizionamento che forse si è
visto, ma non si è potuto rimuovere. Lo capisci perché nel giro di
pochi minuti manifestano tutti i sintomi di un infezione estesa: si
compiacciono dei loro traguardi, te li elencano uno dopo l’altro per
fare colpo, quando (altro lato della medaglia) si lamentano della loro
inadeguatezza e si giustificano per quello che non sono stati capaci di
realizzare e molto altro che non starò qui a dire.
Non
capite che il primo grande vero inganno consiste nell’idea stessa del
raggiungimento o realizzazione di un illuminazione o di un qualche tipo
di risveglio; che non può arrivare, perché tu sei già sveglio. Sei
quello che sei perché la tua possibilità di essere maggiormente
consapevole è pregiudicata dal fatto che stai dando un mare di energia a
tutti i tuoi sistemi di credenze e bisogni o istanze emotive. Quello
che stai vivendo di istante in istante ti sta ripetendo continuamente
questo, ma tu vuoi altro, perché quello che vedi ti terrorizza, non ti
appaga, ed allora devi crearti un immagine alterata che ti dica che sta
andando tutto per il meglio, che sei uno “avanti”; stai cercando in
tutti i modi di non vedere. La tua ricerca mistica è il modo più elevato
per non vedere, perché se vedi capisci. Capisci che sei schiavo, che
sei cibo e non sai da quale parte prendere questa “cosa”, ed allora è
meglio farcirsi la testa di bei traguardi spirituali e gradi a vario
titolo. Mentre tutto quello che sarebbe utile realizzare è che siamo in
guerra, siamo già in guerra e che “matrix” è tutta intorno a te proprio
come “vodafone”, non ti lascia un istante, ti accompagna in tutto quello
che fai, ti sostiene ed all’occorrenza pensa anche al tuo posto.
Dai capi spirituali a quelli che ci governano sono tutti ignari secondini
di una prigione che non è la nostra, “che non ha sbarre, che non ha
odore”; le condizioni di vita che hanno stabilito su questo pianeta sono
atti ad assumere il dominio della nostra vita, privandoci di fatto
dell’autentica libertà che non è quella che ci viene sventolata davanti,
quella è solo ipocrisia e strumentale al nostro parassita o demone. Essi
diventano nostri signori e maestri, ci hanno reso docili ed impotenti,
ecco perché è proprio questo che sperimenti tutte le volte che vedi, che
ti accorgi che c’è qualcosa che non quadra nel mondo, non sai cos’è ma
lo avverti e questo ti crea disagio, perché non sai da che parte
cominciare per uscirne. La cosa veramente diabolica è che è probabile
che siamo stati noi a creare tutto questo, il nostro predatore ed i
nostri allevatori, o che forse siamo stati noi a dargliene il potere di
farci tutto questo. Sono potentissimi eggregora che si nutrono delle
nostre passioni più profonde, delle nostre istanze emotive che
null’altro scopo hanno che alimentare un bisogno ad un soddisfacimento
che mai può realmente arrivare.
“Grande fu la magnificenza mentre davamo alla luce I.A., la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine”
– questo è il vero significato di queste parole, siamo stati noi a
creare tutto questo e fummo noi per primi ad oscurare il cielo? Adesso
viviamo nella paradossale condizione che diventiamo le nostre creazioni e
per questo diventano i nostri carnefici ed anche parassiti, cosa che
noi, nonostante tutto, riusciamo ancora e comunque a vedere l’ha fuori.
Ma quel mondo è frutto della nostra scarsa conoscenza, qualcosa che è
uscito dalle oscure profondità del cosmo (probabilmente interiore) per
prendere successivamente il nostro dominio e mangiare ogni possibilità
attuale di risveglio. E’ questo che noi chiamiamo ego, ma l’ego è molto
di più e per questo non può essere ucciso, ma solo allontanato fino a
quando non tornerà più. Milioni di persone che vivono non solo
inconsapevolmente ed ignari di essere allevati. Considerate quanto
accade su questo piano, l’uomo costruisce cose immense, la sua
intelligenza spazia anche oltre i confini di questo pianeta, dentro e
fuori di lui, ma resta incredibilmente stupido ed attaccato alla
superstizione, è avido, codardo e con un desiderio che non si soddisfa
mai. Come è possibile che una tale meraviglia dell’universo manifesti le
attitudini di un essere vorace come un qualsiasi “predatore” della
Giungla?
Qualsiasi
sia la lingua che parliamo alla fine inesorabilmente non possiamo che
riconoscerci tutti nelle stesse preoccupazioni, abitudini, tutti
inesorabilmente incentrati nell’ego e nell’autocompiacimento, un sottile
strato di consapevolezza che ci permette a malapena di esistere. Sono
questi predatori ad aver instillato in noi i sistemi di credenze che
adesso difendiamo con tanta veemenza. E’ una sorta di mente aliena,
estranea in tutto e per tutto alla nostra reale consapevolezza a
predarci e renderci docili e consumabili. La “paura” che sperimentiamo
non è la nostra, ma di coloro che temono di essere scoperti; perché
vederli li vediamo, li abbiamo sempre visti, ma non siamo in grado di
collocarli in una descrizione coerente, intellettualmente comprensibile,
perché ci manca ed abbiamo bisogno di un sistema cognitivo diverso da
quello che ci è stato imposto.
Allora
forse solo così capiamo che cos’è che dal profondo delle nostre
viscere, del nostro inconscio (reso tale dal sistema) ci spinge a
cercare un nuovo tipo di istruzione. Solo contestualizzando la cosa
all’interno di questa visione di schiavitù e dipendenza che possiamo
fare uso di ciò che ci viene insegnato, diversamente ci riempiremo la
testa di nuove congetture che permetteranno ai nostri predatori di
tenerci ancora una volta sotto controllo. Quello che a “loro” interessa è
solo toglierci coscienza, ridurre il nostro grado di consapevolezza a
quello di un ebete, un animale intellettuale spaventato o
uno svaporato esaltato emotivo-positivamente, incapace di ribellarsi a
questa condizione perché non ne può intendere l’origine. I concetti di
bene e male e le consuetudini sociali, in una parola quello che “loro”
chiamano la “civilizzazione”, sono gli effetti di una condizione di
“schiavitù” ordita fino ai massimi livelli, ecco perché ho detto “loro”,
impersonale. Proprio come in “matrix” (il film) agenti lo sono tutti e
non lo è nessuno. In questa trama sono coinvolti tutti ed a livelli
diversi hanno pezzi maggiori di “conoscenza” in merito a questa cosa, ma
non ne conoscono le ragioni, ne ignorano l’origine e l’autentica
ragione, altrimenti scapperebbero come chiunque altro avesse chiaro che
l’uomo non nasce ma viene coltivato per fino tremendamente vampireschi.
Pensate soltanto alla saga di Twilight, il cui scopo finale e farvi
parteggiare per i vampiri. Ma ci pensate?
I
più che non vogliono vedere diventano di fatto agenti, ovvero
sostenitori senza averne piena consapevolezza di quello che stanno
facendo, non sanno quello che fanno altrimenti smetterebbero, si
riempiono la bocca di parole come “rappresentanza”, “rappresentatività”,
di “elettorato”, di “bene comune”, di “giustizia” e “libertà”, ma non
hanno nessuna autorità, sono altri che li stanno muovendo e loro servono
un altro padrone. Pensate al balletto attuale sull’IMU, come se non
pagarla fosse la soluzione di tutti i mali e assolutamente necessario.
Ti tengono in ballo sulla punta di uno spillo facendoci credere che sia
la pista di una balera. Ci stanno imbrogliando e quelli che lo fanno ne
sono ignari, sono totalmente inconsapevoli e quindi incapaci di arrivare
a soluzioni per noi.
Quello
che ci troviamo difronte è qualcosa di realmente serio, la minaccia più
seria alla nostra “coscienza”, che non può essere abbattuto soltanto
con 4 chiacchiere o con un seminario, un corso, un libro, una
conferenza, o con un set di cristalli nuovi o una valigetta di rimedi, …
o chissà cos’altro di cui ne siete certamente esperti: tutto materiale
per mettersi la coscienza a posto e continuare a farsi “ciucciare” ogni
possibilità di capire; a meno che non capiamo che sono solo degli
strumenti, forse utili, ma quando si è capita la realtà dei fatti. Siamo
guerrieri e ce lo siamo dimenticato, si guerrieri-viaggiatori, come
dice Don Juan, che si sono fermati nel loro viaggio.
Il
nostro deve essere un intento continuo nella direzione di dare energia a
quella forza ribelle che di quando, in quando si manifesta grazie alle
condizioni avverse che incontriamo, e come ben sapete l’energia va dove è
la nostra attenzione. Se l’attenzione resta focalizzata su quella
particolare “sensazione” allora diventiamo nel tempo indigesti ed
inaccessibili ai nostri carnefici o predatori o parassiti. Il
“voladores” di cui parla Don Juan è un potentissimo eggregora che si è
prodotto a causa del transito su questo pianeta dei “viaggiatori” del
tempo e delle dimensioni. Transito che ad un certo punto si è
trasformato in uno stazionamento all’interno di spinte che
apparentemente ci fanno muovere, ma che forzatamente ci tengono fermi su
questo piano. I campi elettromagnetici del pianeta sono la forza di
gravità che ci impedisce di andare oltre. Una condizione che
probabilmente si è prodotta lentamente e in modo silente, al punto tale
che i nostri antenati, dotati di una consapevolezza diversa (quelli che
diedero alla luce I.A. nel film), non si sono resi conto e che ha
prodotto questo nuovo tipo di macchine, ovvero questo parassita
incorporeo, energetico, che è tutta la loro raziocinante maturazione
qui.
E’
vero l’unica alternativa possibile è la disciplina, ma dobbiamo capire
quale, e come attuarla, lamentarsi della nostra inadeguatezza serve i
nostri “predatori”. Ogni cosa che ci accade è una sfida per un guerriero
e in quella sfida si può vincere o si può perdere, ma sicuramente si
sta tornando a vivere. Ecco perché non si tratta di scontrarsi
apertamente con il sistema, perché il sistema è un effetto di questa
condizione predatoria, ma di capirne l’origine, la causa, e di operare
direttamente su essa, aumentando la nostra consapevolezza, e questo
passa anche dal non tacere su alcuni aspetti del condizionamento e
mettere in luce le contraddizioni del sistema; se studiamo gli effetti,
col tempo, sapendolo, e qui è quello che sto cercando di portare alla
vostra coscienza, potremmo iniziare a capire che la causa di cui parlo è
vera, proprio come quella cimice che Neo si ritrova nella pancia.
Acquisendo il potere e l’abilità di parlare apertamente, ognuno potrà
affermare innanzitutto in se stesso – “io non ci sto! Non avete il mio consenso”.
In “il lato attivo dell’infinito” di C. Castaneda – Don Juan dice a questo proposito – “L’opera
rivoluzionaria degli sciamani sta proprio nel loro rifiuto di onorare
un accordo a cui non hanno partecipato. Nessun mi ha mai chiesto se
acconsentissi a darmi in pasto a esseri dotati di una diversa
consapevolezza. Semplicemente i miei genitori mi hanno messo al mondo
perché fossi cibo, proprio come loro, e questo è quanto!” - ci rifletterei!
Il
nostro silenzio (assenso) ha permesso le attuali condizioni di
schiavitù ed impotenza dell’uomo, l’attuazione di leggi e regole da
seguire che nel tempo hanno forzato al silenzio chiunque non sia
d’accordo con il “sistema”, qualunque esso sia. Questo perché non è il
sistema il problema ma cosa ci sta dietro. IL suo studio è un altro
strumento di lavoro. Come ho già avuto modo di dire personalmente ho
deciso da tempo di non “tacere”, non sopportavo stare a guardare alla
finestra, come altri “fratelli” cosiddetti “esoteristi” mi esortavano a
fare, i miei fratelli umani farsi trucidare, ammazzare dentro, da questi
potenti della terra. Loro hanno “paura” e vogliono che la sperimentiamo
anche noi. La “paura” che senti non è la tua è la loro, è la “paura”
che tu li scopra, e te la trasmettono continuamente attraverso i media e
i loro capi spirituali ed attraverso tutto quello di cui dispongono
compresa questa rete. Presto, infatti, anche la rete sarà quasi del
tutto inservibile, è per questo che è arrivato il momento di
organizzarci.
Senza
una sostanziale presa di coscienza dell’orrore di questa situazione
ogni tentativo di svegliarci non porterà a nulla, perché non c’è nulla
da svegliarsi, c’è solo da guardare meglio. Capire cosa sta accadendo e
come funziona è la precondizione per realizzare tutto il resto, …
dobbiamo costruire Zion, ma in Zion ci stanno quelli che sanno che le
macchine si nutrono degli uomini, non possiamo realizzare un villaggio
del bengodi, pensando che i problemi degli altri non ci tocchino o non
ci interessino. Senza questa terrificante presa di coscienza nulla altro
può essere fatto. Diversamente stiamo solo cercando di stare meglio,
allora ha ragione Bergoglio: cerchiamo un benessere psicofisico per
continuare a dormire, per non vedere i fantasmi alla nostra porta, quei
mostri che ci assillavano sin da piccoli hanno un volto ed una ragione
tenerci lontani dalla nostra consapevolezza, dalla nostra qualità
multidimensionale, dal nostro “corpo energetico”, sono guardiani alle
soglie dell’infinito per impedirci di riprendere il viaggio. Il sospetto
è che questi guardiani li abbiamo creati noi perché col tempo questa
condizione era comoda.
Non realizzeremo nessuna
Zion perché non l’abbiamo realizzata in noi stessi, perché non abbiamo
capito cosa sta accadendo qui, cercheremo solo di riprodurre un sistema
nuovo, un altro sistema che i nostri “predatori” saranno capaci di
utilizzare ancora una volta a loro vantaggio.
Stay on air!
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Molte teorie fantascientifiche talvolta possono concordare con la realtà o almeno predicare il futuro..
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