Incentivi al personale sanitario dei centri di vaccinazione ed ai pediatri di famiglia
Se
vuoi sapere quale stimolo Ippocratico induce i pediatri ad invogliarti
nella vaccinazione ed a minacciarti in caso tu abbia dei fondati dubbi,
sappi che:
4.1.5 Incentivi al personale sanitario dei centri di vaccinazione ed ai pediatri di famiglia
L’esperienza maturata in alcuni paesi stranieri (ad esempio, il Regno
Unito) ed in alcune regioni del nostro paese (ad esempio, la Sicilia) ha
mostrato che si possono raggiungere elevate proporzioni di bambini
vaccinati anche per i vaccini non obbligatori incentivando
opportunamente il personale addetto alle vaccinazioni ed i pediatri di
famiglia. Gli incentivi possono essere d’ordine puramente morale ma
quelli che più rapidamente e più generalmente raggiungono lo scopo sono
gli incentivi economici.
Gli incentivi economici possono essere
erogati secondo due modalità: secondo il modello inglese, ai medici del
servizio sanitario che accettano di vaccinare i propri assistiti si
riconosce un compenso in denaro per ogni
vaccinazione effettuata a titolo di remunerazione per il servizio reso
in più rispetto alle prestazioni di diagnosi e cura loro spettanti per
contratto; nella Regione Siciliana, invece, si liquida un premio annuale
ai pediatri di famiglia se hanno collaborato, anche solo con lo
svolgere azione di informazione e di convincimento, purché la
proporzione dei vaccinati fra i loro assistiti superi la percentuale che
l’Assessorato regionale per la sanità ha posto come obiettivo minimo
per quell’anno.
Incentivi economici potrebbero essere riconosciuti
anche al personale sanitario dei centri di vaccinazione delle aziende
sanitarie o in alternativa ai pediatri di famiglia, in rapporto
all’impegno profuso per le vaccinazioni non obbligatorie.
Inoltre,
sarebbe opportuno dare indicazioni alle regioni sui temi di più
rilevante interesse nell’ambito della problematica delle vaccinazioni,
affinché in ciascuna regione si organizzino annualmente corsi di
aggiornamento con l’obiettivo di mantenere al massimo livello la
preparazione professionale e la motivazione degli operatori sanitari
coinvolti nella pratica vaccinale. I corsi, riservati al personale
sanitario dei centri di vaccinazione delle ASL ed ai pediatri di
famiglia, dovrebbero essere accreditati ai fini del raggiungimento del
numero di crediti formativi richiesto annualmente ad ogni operatore
sanitario.
Una proposta emersa nel corso delle audizioni è che la
copertura vaccinale sia considerata come obiettivo irrinunciabile per la
valutazione dell’operato dei direttori generali delle ASL. In tal modo
le vaccinazioni sarebbero fortemente devolute alle regioni, ma con
l’assicurazione del raggiungimento delle coperture necessarie a livello
nazionale.
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