lunedì 12 agosto 2013

No psicofarmaci ai bambini: è emergenza sociale



No psicofarmaci ai bambini: è emergenza sociale


Pubblicato da Daniela Zacchi il 31 maggio 2013 in Notizie dal Web
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Un’emergenza minorile nascosta che interessa migliaia di bambini con un giro d’affari miliardario per le case farmaceutiche, gli operatori psichiatrici e le strutture residenziali per minori.

Ecco i numeri a dir poco allarmanti: 70 bambini all’anno sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio, 6.000 bambini all’anno ricoverati in psichiatria, 40.000 bambini in strutture residenziali per minori, più di 60.000 bambini trattati con psicofarmaci.

In Italia stanno spuntando come funghi dei reparti psichiatrici per minori che una volta aperti dovranno essere riempiti.

Invece di puntare verso attività di prevenzione del disagio minorile, la direzione intrapresa è quella del ricovero e dell’istituzionalizzazione, tendenza che, attraverso interventi invasivi e coercitivi nei confronti dei bambini spesso accompagnati da terapie farmacologiche, finisce con il creare dei nuovi pazienti psichiatrici invece di prevenire la malattia.

Chi trae vantaggio da questa schiera di bambini istituzionalizzati?

Nel documento del 2009 “Psicofarmaci e minori: tra abuso e disinformazione” pubblicato da Roberta Angelilli, attuale Vicepresidente del Parlamento Europeo, si affermava che in Italia i bambini che assumevano psicofarmaci erano tra i 30.000 e i 60.000.

E recentemente Giuseppe Mele, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, ha denunciato un aumento del consumo di psicofarmaci in età giovanile.

Nel suo documento del 2009, l’onorevole Angelilli denunciava che: “Accade di frequente che un bambino o un ragazzo in difficoltà venga trattato con psicofarmaci solamente perché non vi sono le necessarie conoscenze pedagogico-educative per aiutarlo a superare le proprie difficoltà comportamentali”.

Sempre secondo l’onorevole, “nella maggior parte dei casi, la soluzione per bambini o ragazzi in difficoltà, consiste nell’offrire al minore un supporto pedagogico-educativo adeguato, sia da parte dei genitori e della famiglia, che del sistema scolastico”.

Perché quindi si va verso la medicalizzazione e l’istituzionalizzazione, invece di puntare a un miglioramento delle conoscenze pedagogico-educative?

Per leggere il comunicato stampa del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani cliccare qui.
http://www.ccdu.org/comunicati/manifestazione-contro-istituzionalizzazione-bambini

Per scaricare il dossier ”Psicofarmaci e minori: tra abuso e disinformazione” cliccare qui.
http://www.angelilli.it/documenti/DOCUMENTI/PSICOFARMACI%20E%20MINORI%20web.pdf

http://danielazacchi.wordpress.com/2013/05/31/no-psicofarmaci-ai-bambini-e-emergenza-sociale/

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