domenica 11 agosto 2013

VELENI DAL CIELO

Dominik Storr, avvocato dell’associazione tedesca Aktion Sauberer Himmel("Campagna Cieli Puliti"), sostiene che le scie chimiche sono emissione volontaria di agenti inquinanti per generare nuvole artificiali. Ecco l’intervista.

Veleni dal cielo
L’intervista a Dominik Storr è stata pubblicata sul quotidiano Neue Südtiroler Tageszeitung. L’avvocato dell'associazione Aktion Sauberer Himmel è stato intervistato in occasione di una conferenza tenuta a Lagundo di Merano (Alto Adige).
Riportiamo la versione integrale, pubblicata sul sitowww.sauberer-himmel.de e tradotta in italiano a cura del Centro Tutela Consumatori Utenti dell'Alto Adige. Il tema delle scie chimiche è alquanto controverso e TerraNuova vorrebbe aprire un dibattito costruttivo che possa proporre argomentazioni interessanti e valutabili sia pro che contro.

Dr. Storr, Lei porta avanti una tesi audace: sostiene che, per motivi di profitto, vengono sparsi dal cielo sulla Terra dei metalli dannosi per la salute. Come è arrivato a pensarlo?

La scienza sta lavorando già da molti anni a pieno ritmo a queste concrete misure per influenzare il clima. Nel maggio 2012 presso il Max-Planck-Institut di Chimica di Magonza si è riunito il Simposio conclusivo sul tema "Scienza ed economia delle modificazioni climatiche mediante introduzione di aerosol nell'atmosfera” (“Wissenschaft und Ökonomie der Klimabeeinflussung durch das Einbringen von Aerosolen in der Atmosphäre"). Uno degli argomenti principali del Simposio è stato quello del rilascio di polveri sottili nell'atmosfera. Allo scopo di generare nuvole artificiali.

Lei afferma di riconoscere visivamente la presenza delle scie tossiche dalle massicce striature e dalla colorazione lattiginosa del cielo che spesso perdura per giorni. Non potrebbe trattarsi semplicemente di normalissime scie di condensazione?

Le normali scie di condensa perdono relativamente in fretta la loro visibilità lineare e poco dopo essersi formate già tendono a scomparire. Le cosiddette “scie chimiche” (“chemtrails“) persistono spesso per ore nel cielo e perdono solo a poco a poco la loro forma lineare, mentre si espandono e si allargano a comporre formazioni bizzarre di nuvole. Una dimostrazione dell'esistenza delle scie chimiche è il fatto che esse si riscontrano massicciamente anche in parti del mondo in cui praticamente non c'è traffico aereo, e quindi si può escludere che si tratti di normali scie di condensa.

Qual è la differenza fra scie chimiche e "normali" scie di condensa?

Le normali scie di condensa si formano dalla combustione del cherosene. Dalla mescolanza dei gas di scarico caldi con l'aria fredda che circonda l'aereo, si formano cristalli di ghiaccio, che diventano visibili in coda all'aereo. Nel caso delle cosiddette “scie chimiche”, si tratta dell'emissione apposita di polveri sottili nell'atmosfera, allo scopo di generare nuvole artificiali.

Perché gli Stati dovrebbero disseminare sui cittadini particolato di metalli?

Fra gli scienziati, coloro che sono propugnatori di tali pratiche argomentano la cosa dicendo che in questo modo la radiazione solare potrebbe essere riflessa verso il cosmo, e metalli come l'alluminio sarebbero essenzialmente più adatti a questo scopo dei composti di zolfo, su cui per lungo tempo si è discusso. Le pesanti conseguenze sugli esseri umani e l'ambiente che queste pratiche comportano, vengono considerate senza troppi problemi il prezzo da pagare, così come si fa per l'energia nucleare e le manipolazioni genetiche in agricoltura. Ma il fatto è che qui c'è di mezzo anche un affare molto lucrativo. I milioni e milioni di tonnellate di sostanze chimiche devono essere prodotte in laboratori. L'industria farmaceutica potrebbe esser contenta, se a causa dei composti di alluminio sparsi nell'atmosfera aumentano le allergie e le malattie neurologiche. L'industria basata sull'ingegneria genetica potrebbe altrettanto esser contenta che tramite queste pratiche sia possibile provocare fenomeni di siccità in modo mirato, così che le sementi naturali non possano più crescere e gli agricoltori alla fine, disperati, debbano fare ricorso a sementi geneticamente modificate. I militari potrebbero esser contenti che le scie chimiche, combinate con altre armi climatiche, generino un campo elettrico in cielo, che può essere utilizzato a scopi militari in vari modi.

Come vengono irrorati questi veleni?

Le scie chimiche vengono spruzzate per mezzo di aerei civili e aerei militari. Secondo il meteorologo televisivo americano Scott Stevens, non c'è nessuna compagnia aerea internazionale che non sia implicata nel progetto delle scie chimiche.

Quali ripercussioni hanno le scie chimiche sulla salute delle persone?

Alluminio e bario, le sostanze che principalmente vengono rilasciate nell'atmosfera, sono due metalli  tossici per l'essere umano. Il bario può provocare vomito, diarrea, forti crampi e disturbi duraturi del ritmo cardiaco. L'alluminio è cancerogeno, favorisce l'osteoporosi e può anche causare il morbo di Alzheimer. Le maggiori concentrazioni si annidano nel fegato e nel cervello, cosa che può provocare perdita dell'orientamento e demenza. Inoltre l'alluminio si deposita nei testicoli, il che può portare a infertilità. Le nanoparticelle e i polimeri irrorati nell'atmosfera danneggiano anche le vie respiratorie, con la possibile conseguenza di malattie respiratorie gravi e croniche. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito, grazie a ricerche, che non esiste una concentrazione minima di polveri sottili (particolato) sotto alla quale non siano da attendersi effetti nocivi per la salute umana.

E per il clima?

Secondo la rivista specializzataNature Geoscienceun team di ricercatori è giunto alla conclusione che le polveri sottili nell'atmosfera provocano fenomeni meteorologici estremi come siccità e inondazioni. Per di più la luce solare viene schermata artificialmente, il che ha gravissime conseguenze sull'intero ciclo della natura. Il Senato della Comunità della Ricerca Tedesca in una recentissima presa di posizione richiama l'attenzione sull'ingegneria del clima (“Climate engineering”) e sul fatto che le imprevedibili conseguenze di queste tecnologie e le loro ripercussioni non sono ancora state studiate abbastanza. Nel caso delle cosiddette “scie chimiche” si tratta dunque di un esperimento sul campo sull'intero pianeta e sulla sua atmosfera: con esito incerto.

Perché bisognerebbe crederle, e non limitarsi a liquidare tutta la faccenda come una pura teoria della cospirazione?

Il Direttore dell' Istituto di Meteorologia e Ricerca sul Clima dell'Istituto Tecnologico di Karlsruhe ha recentemente affermato alla rivistaFocusche si prende seriamente in considerazione di spargere nella stratosfera su vasta scala particelle artificiali per mezzo di aerei. Nel caso delle cosiddette “scie chimiche” si tratta perciò di una pratica ufficiale di geo-ingegneria (“Geoengineering”) o di ingegneria climatica (“Climate engineering”). Il concetto di “scie chimiche” è stato coniato dai militari ed è perciò caduto in discredito. Nel linguaggio scientifico si parla di "Cloud seeding" (“seminare le nuvole”), "Aerosol injections" (“iniettare aerosol”) oppure di "Solar Radiation Management" (“Gestione della radiazione solare”). Le scie chimiche sono pertanto prassi scientifica e militare, purtroppo, e non una teoria della cospirazione.

La soluzione che Lei propone?

Io vedo un'unica soluzione, che si chiama regionalismo. Sulla base della globalizzazione, e dell' internazionalizzazione della politica ad essa inerente, ci sarà sempre l'appello a tecnologie dure come l'energia nucleare, l'ingegneria genetica in agricoltura o l'ingegneria climatica (Climate engineering), poiché queste tecnologie servono come mezzo per la concentrazione del potere. Con la regionalizzazione della vita politica, economica e sociale, al contrario, si rafforzerebbe sempre più il richiamo a tecnologie sostenibili e dolci.

http://www.aamterranuova.it

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