domenica 1 settembre 2013

GUERRA IN SIRIA: L’ITALIA? RISCHIA DAVVERO TANTO…


bombe_atomiche_b61_in_italia
 
Berlusconi ne ha fatte tante. Troppe.
Sicuramente ci sono vari motivi se il suo declino politico improvvisamente si è piegato verso il basso con un angolo di 45 gradi. Ma quello che molti americani sanno è che questo declino è stato lungamente auspicato dagli USA che non ha mai apprezzato la sua politica pro Gheddafi e filo-putiniana. Per gli USA il declino del Cavaliere aderisce perfettamente al momento storico che stiamo vivendo. Per i governi che hanno deciso di non appoggiare la Russia l’uscita di scena di Berlusconi sembra quasi una benedizione dal cielo. Se Berlusconi accennasse minimamente ad appoggiare il governo russo potrebbe scatenare le ire dei paesi filo-americani. In primis la Francia che è quella che ha avuto il boccone migliore ai tempi della guerra in Libia (2011), e secondariamente da parte degli stessi americani che conservano proprio tra VenetoFriuli e Lombardia ben 70 bombe atomiche così come denunciato dal The Guardian. 70 bombe con potenza decisamente superiore a quelle scoppiate ad Hiroshima. Bombe che sono conservate strategicamente nell’area Nord-est del nostro paese nelle basi nato diAviano (dove ne sono conservate circa 50) e altre 20 bombe a Ghedi in provincia di Brescia. L’Italia potrebbe essere costretta come spesso accade ad entrare in guerra, alla faccia della sua Costituzione e, come sempre accade, ne pagherà un caro prezzo.
Un  prezzo salato fu pagato anche nel 2011 quando, Berlusconi, fu costretto dai francesi e americani a far la guerra al suo migliore alleato: il colonnello Gheddafi. Tutti ricorderanno infatti il baciamano al colonnello libico, tutti ricorderanno anche le tende e i cammelli piantati dal colonnello a Roma con le 500 modelle pagate dall’Italia per colorare l’incontro italo-libico del 2011. Un incontro che mascherava accordi commerciali tra l’Italia e la Libia ma anche tra la nuova coppia di imprenditori Berlusconi&Gheddafi che erano interessati ad un’espansione di reti televisive nel Nord Africa. Ebbene, come fa notare il giornalista Miguel Martinez in un articolo pubblicato su kelebeklerblog.com un imprenditore che si firma Paolo ha scritto con parole sprezzanti in merito alla guerra in Libia e alla dolorosa scelta dell’Italia.
Dopo aver affermato di aver preso parte alla Festa dell’Amicizia con Gheddafi, Berlusconi, Ligresti, Selex (finmeccanica) etc..etcc. e aver sempre vitato Berlusconi, l’imprenditore aggiunge che:
Stiamo andando ad uccidere le persone in Libya, le quali fino a ieri ci hanno salvato il di dietro che stanno combattendo terroristi armati dai servizi segreti francesi, finanziati dal Qatar, e appoggiati dalla cia. Alle porte di Tripoli fino a un mese fa c’era un grosso manifesta di Gheddafi e Berlusconi (non di Sarkozi) sorridenti che si abbracciavano. Guardate qua : IMPREGILO : 3.0000.000.000 Euro di contratti acquisiti in Liba. ASTALDI : 600.000.000 Euro in Libia per elettrificazione ferrovie. FINMECCANICA: Joint-Venure con La Libyan Investiment Authority che acquistava elicotteri Augusta. MILIARDI DI EURO. ENI : Inutile stabilire i valori. SAIPMEM : 5.000.000.000 capo cordata costruzione autostrada (soldi anticipati dai libici). SELEX S.I. 300.000.000 Euro controllo confini del sud. Migliaia di piccole e medie imprese italiane in Libya : DIVERSI MILIARDI di Euro di Contratti.
(tra cui le mie aziende). Investimenti Libici in Italia: MILIARDI DI EURO DATI A : – IMPREGILO
- UNICREDIT
- YUVENTUS TOTALE CENTINAIA DI MILIARDI DI EURO DATI DAI LIBICI AGLI ITALIANI ALLA FACCIA DEI FRANCESI. Ora li stiamo andando a bombardare. Bene, quindi : Adesso : 1. andremo a comprare il petrolio ed il gas dai fantocci libici manovrati da Total francese. 2. I contratti per le infrastrutture (miliardi di euro) se li prenderanno i Francesi. 3. I soldi del petrolio libico andranno a finire in investimenti nelle ditte francesi. 4. Per noi Casse integrazioni e liquidazioni aziendali con migliaia di disoccupati. 5. Gli immigrati a milioni arriveranno in Italia non in Francia.
Ma come mai la scelta di Berlusconi è stata così autolesionista? Per un semplice motivo: siamo invasi dalle basi Nato e la nostra libertà è praticamente inesistente. Chiaramente basi Nato di una simile pericolosità diventano obiettivi strategici per l’esercito russo in tempo di guerra. Basterebbe una bomba su lle basi di Aviano e di Ghedi per far saltare in aria la parte alta dello stivale. E questo la Bonino lo sa bene, ecco perché ha deciso di tentare la strada della neutralità chiedendo di prendere tempo e aspettare le conclusioni dell’ONU. Ma tutti sanno che l’Italia è in ostaggio esattamente come l’Europa. E’ il collo su cui l’America poggia il suo coltello, alla fine sarà destinata ad andare in guerra e a pagare il prezzo maggiore.

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