venerdì 4 ottobre 2013

Evo Morales: Negli USA non comanda Obama ma i banchieri

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Il presidente della Bolivia, Evo Morales, da New York ha concesso un’intervista a Eva Golinger, presentatrice del programma di RT ‘Detrás de la Noticia‘, in cui ha commentato le questioni discusse alla 68ª Assemblea generale delle Nazioni Unite. Durante il suo discorso alle Nazioni Unite, il leader boliviano ha criticato la politica degli Stati Uniti e ha proposto la creazione di un “Tribunale dei popoli” per giudicare il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per “crimini contro l’umanità“.
Le motivazioni di Evo Morales per processare Obama
 Intervistato da Eva Goliger circa i crimini di cui incolpa Obama, il presidente boliviano ha ricordato che quando fu eletto presidente degli Stati Uniti disse che avrebbe messo fine lele guerre. Tuttavia, dice Morales, le guerre, i massacri come nel caso della Libia, per esempio “sono proliferati”.
Inoltre, Morales accusa Obama di finanziare i ribelli che combattono contro il presidente siriano Bashar al Assad perché «non condivide né l’imperialismo né il capitalismo”.
Altresì, il leader della nazione sudamericana sostiene che, quando gli USA “non attuano colpi di stato o consolidano dittature militari”, cercano di dividere i popoli per poi intervenire attraverso la NATO o il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In questo senso, Morales denuncia che, quando gli USA intervengono non lo fanno per tutelare i diritti umani, ma per “appropriarsi del petrolio o assicurarsi il controllo geopolitico”.
Per contrastare questo atteggiamento degli Stati Uniti, dice Evo Morales, è importante l’istituzione di un tribunale del popolo che è composto, tra gli altri, dai difensori internazionali dei diritti umani e “fermare questo genocidio di Obama e questo spionaggio”, ha detto.
La minaccia “energetica” degli Stati Uniti
Nell’intervista, Eva Golinger ha chiesto a Morales se il suo paese si sente minacciato daal’appello di Obama all’Assemblea generale delle Nazioni Unite per difendere gli interessi legati, non solo alla sicurezza degli Stati Uniti, ma anche quelli relativi alle risorse energetico-strategiche in Medio Oriente.
“Sento che è una minaccia per tutti i paesi che dispongono di energia: petrolio e gas, ma soprattutto per i paesi che vendono petrolio e gas negli Stati Uniti”, ha detto Morales.
Il leader boliviano ha detto che negli Stati Uniti non governa Barack Obama, né il popolo americano. “Negli Stati Uniti governano banchieri, finanzieri e imprenditori”, ha detto.
“L’Impero non collabora senza condizioni”
Secondo Morales, quando i governi non soddisfano le aspettative di alcuni settori privati ​ statunitensi, ​“tutto quello che fanno è boicottare e sabotare”, in questo modo se il presidente di un paese sovrano non si sottomette agli interessi dell’impero, cospirano contro di lui.
In questo senso, il presidente dice chedalla sua esperienza, ha imparato che l’imperialismo e il capitalismo non potranno mai mostrarsi solidali con tutti i paesi del mondo “senza condizioni”. “Se non ottengono vantaggi da una presunta cooperazione, organizzano il boicottaggio, il sabotaggio e la cospirazione”, ha detto.
Morales ha ricordato che quando la Bolivia “era sottomessa al FMI” il suo paese ha subito le devastazioni del deficit, ma da quando l’organismo ha lasciato il suo paese “è molto meglio di prima".


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