lunedì 21 ottobre 2013

Fukushima, gli esperti chiedono lo stato di emergenza internazionale

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Foto: EPA

Sul territorio della centrale nucleare di "Fukushima-1" nel Giappone per due volte nel corso della stessa giornata (18 ottobre) è stata registrata un'impennata nel livello di radiazioni dei campioni di acque freatiche. La concentrazione di tritio, ad esempio, superava valori ammessi di seimila volte e mezza.

E' il più serio finora registrato nell'area adiacente la centrale nucleare. Tuttora il problema più acuto a "Fukushima-1" rimane la fuoruscita di acque radioattive. affermano gli esperti.
Il livello molto elevato di radiazione è già stato rilevato in alcune zone nei pressi delle cisterne per lo stoccaggio dell'acqua nella centrale nucleare di "Fukushima". In generale sul territorio della centrale si sono ammassate centinaia di tonnellate d'acqua con diversi gradi di radioattività. Lo spazio, dove era avvenuta la fusione dell'area attiva del reattore, rimane aperto. Questa zona è raffreddata dall'acqua corrente, spiega Igor Ostrezov, esperto di fisica ed energia nucleare:
L'acqua arriva e va incanalata da qualche parte. Vi hanno messo appositamente un gran numero di contenitori. Li portano in continuazione, riempiono e ora, probabilmente, l'intero spazio è riempito di contenitori. Una grande quantità d'acqua, naturalmente, fuoriesce perché è impossibile versarla tutta nelle cisterne. Recentemente si è verificato un incidente quando gli operai hanno fatto qualcosa storto e c'è stato sversamento d'acqua in grandi quantità. Loro hanno costruito argine di ritenuta di cento metri di profondità, ma le acque freatiche passano anche più profondamente. Perciò tutto si sversa nell'oceano. Non so perché, ma i giapponesi non vogliono adottare serie misure. Il Giappone non riesce semplicemente a controllare la situazione. E dunque bisogna proclamare la situazione d'emergenza a livello internazionale.
La società operatrice Tokyo Electric Power (TEPCO) non è in grado di controllare ciò che sta accadendo nella centrale nucleare, ne è convinto Vladimir Sliviak, co-presidente del gruppo ecologico internazionale "Ecozascita" (Ecodifesa):
In sostanza la società funziona in regime di pronto intervento. Quando succede qualcosa loro cominciano a pensare sul da farsi, ossia in modo univoco non controllano la situazione. Vi può accadere qualsiasi cosa, possono sorgere pure i problemi più gravi di quelli odierni. Un balzo di radiazione – e' dovuto, più probabilmente, a nuove fuoruscite. In diversi luoghi si ammassa sempre di più l'acqua radioattiva.
La società TEPCO intende continuare i lavori di decontaminazione del terreno per prevenire l'ulteriore impatto della radiazione sulle acque freatiche. Il problema di decontaminazione dell'acqua e del terreno, bonifica di rifiuti radioattivi la grande quantità dei quali si ammassa nelle centrali nucleari è molto complicata come in passato, fa notare Igor Ostrezov:
L'unico metodo è l'evaporazione, ma non è un metodo radicale perché lascia molte rimanenze, ossia non esistono tecnologie assolute. Esistono allo stadio sperimentale tecnologie per la decontaminazione con l'aiuto di acceleratori. Noi stiamo "spingendo" questa causa da tempo.
Gli scienziati vedono la soluzione del problema nello sviluppo della cosiddetta energia a base di torio. Ciò significa la bruciatura di qualsiasi elemento pesante con l'impiego di acceleratore. Si aspetta che le questioni del futuro dell'energia nucleare, alla pari dei problemi della mitigazione delle conseguenze nella centrale nucleare di "Fukushima" saranno discussi alla fine di ottobre alla conferenza internazionale patrocinata dall'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN).

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