giovedì 24 ottobre 2013

La Terza Guerra Mondiale


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DI GIANPAOLO MARCUCCI 


L'euro è morto, è nato morto, si muove, agisce, governa, ma è morto. Ciò 
a cui di più esso assomiglia è la figura dello zombie che come nella 
migliore delle tradizioni cammina senza essere vivo. L'euro, come gli zombie,
 si nutre di cervelli, i cervelli di chi lo tiene in vita, attraverso la formazione
 di organi sovranazionali che in suo nome distruggono intere nazioni e i cervelli
 di chi, da sfruttato, continua a credere in esso, perché "non c'è alternativa alla
 moneta unica".
L'euro è uno zombie e gli zombie fanno paura; i leader europei sono
 arrivati a minacciare il mondo di far scoppiare la terza guerra mondiale se
 stacchiamo la spina al nostro simbolo unificatore e non alimentiamo la
 sua vitale agonia. Nei film gli zombie sono autonomi, nascono da un'anomalia,
 un virus, un'epidemia. Nella realtà i nostri zombie sono disegnati, prodotti e 
tenuti in vita da uomini, uomini incalcolabilmente ricchi, che hanno il potere di
 decidere delle sorti di miliardi di persone senza che queste possano in 
alcun modo interferire nei loro piani. Cosa possiamo fare per difenderci dagli
 zombie? Sparargli dritto al centro della fronte? No, non servirebbe a nulla. 
I nostri zombie sono a prova di proiettile, perché non sono umani: i nostri 
zombie sono idee, convinzioni, consuetudini, atteggiamenti. L'unico 
modo per sconfiggerli è quello di compiere scelte più consapevoli e di 
partecipare sempre più attivamente alla vita politica del paese. 
L'informazione è il primo passoi cittadini informati sono più 
difficili da manipolare e sfruttare; poi viene la presa di coscienza,
 bisogna capire che tutto ciò che crediamo essere immutabile o 
immodificabile o semplicemente conseguenza dell'unica via, in realtà può e
 deve essere messo in discussione. L'euro non è l'unica moneta 
possibile, come d'altronde il controllo degli stati da parte di banche 
private non significa per forza il normale corso dell'economia 
moderna e del capitalismoLa televisione, strumento di controllo le cui 
redini sono tenute da élite e potentati economici che puntano al dominio delle 
masse è il grande complice dei nostri zombie. Dunque se vogliamo
 salvarci dall’invasione dei non-morti, non ci resta altro che chiudere la 
bocca al loro portavoce. I palinsesti dei media tradizionali sono pianificati 
in modo da proporre esclusivamente problemi alla cui soluzione noi 
cittadini non possiamo in alcun modo contribuire. Da “finestra sul mondo”, la
 Tv è oggi divenuta una “finestra su un muro”  che ci divide dal mondo. 
Chiudiamo allora quella finestra virtuale e apriamone un’altra, la finestra di 
casa nostra. Ricominciamo ad occuparci dei problemi del vicinato, del 
quartiere, della città.
Bisogna acquisire la consapevolezza del fatto che nel momento in cui 
tutti insieme decideremo di impegnarci per cambiare le cose, il cambiamento
 sarà già avvenuto. E allora agiamo costruttivamente, 
abbandoniamo la delega, partecipiamo direttamente e 
diffondiamo consapevolezza. Facciamolo, tutti insieme, ora, 
perché se non si risvegliano i vivi, sarà per sempre il tempo degli zombie.

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