mercoledì 23 ottobre 2013

LE CONSEGUENZE DEI TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA



Una vera lettera di una vera madre al parlamentare Giuseppe Brescia.

« Ciao Giuseppe come sai, nella scuola dell’infanzia, o scuola materna, i bimbi sono incoraggiati ad effettuare da soli alcune attività della vita quotidiana quali, tra le altre, andare al bagno.

Tuttavia, non vi è dubbio che occorra sempre la supervisione di un adulto per attendere queste operazioni.

Ora, quello che accade in moltissime scuole (quella di Vallombrosa, per citare l’ultimo di casi portati alla nostra attenzione) è che non vi è personale sufficiente a garantire questo servizio: conseguentemente, visto che le maestre sono spesso in classe da sole e non possono accompagnare i bambini in bagno (altrimenti la classe rimarrebbe scoperta), costringono gli stessi a non andare con conseguenza immaginabili!

Questi bimbi, in pratica, sono costretti a farsi tutto addosso…

allo stesso tempo le maestre si rifiutano poi di cambiarli dicendo che l’attività non rientra tra le loro competenze e questi piccoli restano bagnati sino all’orario di uscita.

La cosa è drammatica sotto molti punti di vista: é indubbio che il trauma più grande è sofferto dai bimbi che vengono, di fatto, trattati come bestie.

e, tuttavia, immagino che la cosa sarebbe risolvibile affrontando l’aspetto lavorativo Occorre incrementare il numero del personale assegnato alla scuola (quelli che ai nostri tempi erano i bidelli) e, forse, anche il numero degli insegnanti. »

La maggioranza di voi esercita il proprio diritto al voto (e chi non lo fa, legga qui: http://bit.ly/perche-e-importante-votare). Quando andate a votare, ricordatevi quale schieramento tutela la scuola pubblica, e quale no. Lo dovete ai vostri figli, ed ai figli dei vostri figli, se non a voi stessi.

F.A.

Nessun commento:

Posta un commento

In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie