venerdì 29 novembre 2013

Finlandia, una scuola da imitare


"Il bambino produce l’umanità stessa."
Maria Montessori

"L’educazione o funziona come uno strumento utilizzato per facilitare l'assimilazione delle nuove generazioni nella logica del sistema attuale e portarle a conformità oppure diventa pratica di libertà, il mezzo con cui gli uomini e le donne affrontano in modo critico e creativo la realtà e scoprono come partecipare alla trasformazione del loro mondo."
Paulo Freire, 'Pedagogia degli oppressi.'

"Non esiste una cosa denominata neutralità dell'educazione: non c'è dubbio che la dimensione educativa è, per sua natura, politica."
Paulo Freire

"Voi studenti non avete l'obbligo di credere a quello che o docenti vi insegnano. Avete l'obbligo di studiarlo perchè ricattati dal voto scolastico."
Giacinto Auriti

"Se c'è un qualche cosa che vogliamo cambiare nel bambino, prima dovremmo esaminarlo bene e vedere se non è un qualche cosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi."
Carl Gustav Jung

"Una vera educazione non può essere inculcata a forza dal di fuori; essa deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo."
Rabindranath Tagore

Domenico D'Ambrosio 


Istruzione: Finlandia, una scuola da imitare
Secondo i dati dello studio Pisa (Programme for international study assessment), condotto su 400mila 15enni di 57 Paesi, i ragazzi finlandesi sono i meglio preparati in lingua, matematica e scienze. Gli italiani decisamente meno: uno su quattro non capisce ciò che legge e uno su due manca delle nozioni di base in matematica.Quali sono i segreti della scuola finlandese? Ecco che cosa emerge dall’inchiesta di Focus (11/2008).
  • I bambini vanno quasi tutti all’asilo nido e poi alla scuola materna dello stesso distretto.Il che consente grande omogeneità educativa: fin dalla prima infanzia si coltivano autoriflessione, senso di responsabilità, empatia e collaborazione. Qualità ideali per l’apprendimento.
  • La scuola inizia a sette anni compiuti, quando il cervello è al giusto stadio di maturazioneper apprendere. Il 99,7% dei bambini (immigrati e rom compresi) termina la scuola nove anni dopo, “nessuno escluso”, come dice la legge istitutiva della scuola.
  • Per la pedagogia finlandese sono gli insegnanti a dover capire gli alunni, non il contrario. Un insegnante in una classe di 25 alunni deve quindi sviluppare diverse strategie. Es. sostegno ad hoc per chi ha difficoltà di apprendimento, giochi ed esercizi per aiutare i bambini stranieri a superare le barriere linguistiche e culturali. Tutte le scuole hanno un team di insegnanti e psicologi.
  • I docenti vengono selezionati accuratamente. Nel 2005 è stato accolto solo il 6,5% dei 4.500 candidati per frequentare le facoltà che preparano gli insegnanti. I migliori vengono formati per cinque anni, su come far divertire i ragazzi, catturare la loro attenzione e fare in modo che imparino. Seguono 120 ore di praticantato, un semestre sotto sorveglianza e un tutor durante i primi tre anni ‘di ruolo’. Lo stipendio è sotto la media europea.
  • In classe, fino ai 13 anni, niente voti e le interrogazioni non hanno nulla a che fare con giudizi punitivi o selezioni. La pedagogia finlandese parte dalla convinzione che tutti i bambini possano imparare a leggere, scrivere, fare di conto e parlare tre lingue come imparano a correre e parlare, senza umiliazioni.
  • Si impara facendo. Un fare che è sperimentare l’apprendimento con i 44 sistemi sensoriali. Già Albert Einstein diceva “che apprendere significa sperimentare. Il resto è solo informazione”.
  • Finiti i primi nove anni di scuola, ne seguono tre di scuola superiore. Il 53% degli alunni finlandesi (quelli con i voti migliori) continua nelle scuole superiori di carattere umanistico, mentre il 39% va alle scuole superiori tecniche.

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