martedì 19 novembre 2013

GENOVA: Amt, scontro sindaco-lavoratori. Domani sarà ancora sciopero. Qualcosa si muove


Nulla di fatto dopo il vertice in Prefettura:e l'assemblea in Comune si chiude con la decisione di non far uscire i mezzi nemmeno domattina. Doria: atto gravissimo, interrruzione della democrazia. Giornata durissima: dopo aver raggiunto in corteo palazzo Tursi, autisti e dipendenti dell'azienda di trasporto hanno occupato la Sala Rossa. L'intervento del sindaco interrotto da cori e urla. Doria esce tra gli spintoni, nei tafferugli cinque vigili contusi. Domani si decide su un eventuale nuovo  consiglio "controllato"

Domani, mercoledì, come oggi: niente servizio pubblico, i lavoratori dell'Am riuniti brevemente a palazzo Tursi dopo il vertice in prefettura, hanno deciso per una seconda giornata di sciopero totale. Quindi, nessun servizio, nemmeno nelle fasce di garanzia.  I bus restano nelle rimesse: almeno per ora "finchè non verranno a  dirci che intendono ricapitalizzare mettendoci a disposizione nuovi patrimoni" come dice Andrea Gatto della Faisa. Ma il sindaco Marco Doria non sembra disposto ad accettare che palazzo Tursi diventi sede di un'assemblea permanente e sia occupato ad oltranza perchè, dice uscendo dalla prefettura, "quello che è avvenuto è gravissimo, è in atto un'interruzione dell'esercizio della democrazia".  Domani la conferenza dei capigruppo deciderà quando riconvocare il consiglio, e se stabilire limiti precisi all'ingresso del pubblico in aula: qualcuno vorrebbe un consiglio a porte chiuse.

Dopo una prima giornata di sciopero totale dell'Amt e un'accesa e a tratti drammatica seduta di consiglio comunale, quando alle 18 si riunisce in prefettura il nuovo vertice per cercare di trovare un'intesa tra i sindacati del trasporto pubblico e il Comune, circa 500 lavoratori circondano piazza Corvetto e mandano in tilt il traffico già pesantissimo della serata.

Ma quando ne escono i rappresentanti sindacali, la prospettiva è nera: non c'è intesa, si va avanti con lo sciopero. O almeno, ci si confronta con i lavoratori: la nuova assemblea si tiene  proprio in Comune, già occupato nel pomeriggio. "Noi passeremo la notte lì, domani mattina vengano a dirci se vogliono ricapitalizzare con nuovi immobili da mettere nel patrimonio dell'azienda". In realtà basta poco per decidere di andare avanti con la richiesta di ricapitalizzazione. E un no totatel alla privatizzazione.

Intanto si è quasi svuotato il consiglio  comunale, dopo i momenti drammatici di oggi pomeriggio.  Solo alle 15.51 , in un consiglio comunale invaso dai lavoratori di Amt, ma anche di Amiu e Aster, Marco Doria arriva al suo posto, accolto al grido di 'buffone', buffone'. Ha chiesto la parola per esporre la sua posizione e ha portato avanti il suo intervento a fatica tra proteste e contestazioni. 'E' chiaro che questa non e' una seduta del consiglio comunale -ha detto, attirandosi subito le urla del pubblico (video) - ma e' un'assemblea con persone che hanno deciso che la seduta del consiglio non ci fosse, ma che ci fosse dell'altro'.

Poi ha tentato di spiegare la delibera all'ordine del giorno del consiglio, ma piu'volte ha dovuto interrompersi. E ha avuto anche un battibecco con un lavoratore Aster chi l'accusa  di aver dedicato solo un giorno al confronto con i dipendenti. "Su Amt - ha detto poi Doria - i costi sostenuti dal comune di Genova per Amt si possono mettere nero su bianco'. E qui sono esplose subito le contestazioni, con Andrea Gatto, Faisa, che gli ha urlato; "li ha messi per il trasporto pubblico,non per Amt, i soldi non li hanno messi in tasca i lavoratori".



Dopo lo sciopero selvaggio che stamani ha lasciato Genova senza mezzi pubblici, senza rispettare nemmeno la precettazione firmata dal  prefetto Giovanni Balsamo, i lavoratori di Amt , giunti in corteo a palazzo Tursi avevano invaso il consiglio comunale quando ancora doveva iniziare la seduta consiliare.  I lavoratori di Amt arrivati in corteo dalle rimesse hanno infatti travolto il filtro all'ingresso di palazzo Tursi - nemmeno a parlarne di restare nell'atrio dove si dovevano allestire due maxischermi - e sono saliti tutti al piano superiore, occupando fino all'ultimo spazio le aree per il pubblico e la stampa della Sala Rossa di Tursi. Urlano "buffoni", "di qui non ve ne andati", "vai a fare l'attore" a Guerello - che ha svolto una comparsata nell'ultimo film di Checco Zalone -  e insulti pesanti contro il sindaco Marco Doria e contro il Pd, individuato come il principale responsabile delle minacce di privatizzazione dell'azienda del trasporto pubblico, e il suo capogruppo Simone Farello.

Con loro numerosi lavoratori e sindacalisti di Amiu e Aster, le altre società partecipate di cui si discute la possibile parziale privatizzazione. sarebbero stati questi ultimi,  mentre entravano nella tribuna della Sala Rossa, a spintonare alcuni uomini della polizia municipale, che presidiavano gli ingressi, facendolo cadere a terra.

Con le magliette formano la scritta "vergogna", compaiono gli striscioni "lavoratori e cittadini uniti si vince" e anche "sindaco Doria rispetta gli accordi, come più Amiu non si tocca". La rabbia dei lavoratori ha superato ormai a il limite, il presidente del consiglio comunale non ha potuto fare altro che sospendere la seduta e assistere impotente mentre dal megafono lavoratori e sindacalisti continuano a gridare. A questo punto, alcuni sono scesi anche al piano inferiore, mentre si sente la voce di Andrea Gatto, segretario della Faisa Cisal e principale leader della protesta, continuare a scandire slogan. Che già mentre 

i cortei stavano raggiungendo Tursi, ha chiarito: "A questo punto la prima condizione è che si patrimonializzi l'azienda e venga conferito, come previsto dall'accordo, del patrimonio evitando il fallimento. Altrimenti non se ne parla, restiamo dove siamo". E per quanto riguarda lo sciopero: "Oggi il servizio non riprenderà perchè, dopo il consiglio comunale, ci sarà un'altra assemblea".
http://genova.repubblica.it

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