sabato 9 novembre 2013

VACCINI PEDIATRICI: CORRUTTORI & VENDUTI


DeLorenzo, Poggiolini (foto web).


di Gianni Lannes

Si inventano malattie e si alimentano epidemie per imporre nuovi mercati e fagocitare profitti stellari. Per quale ragione lalegge truffaldinanumero165(obbligatorietà del vaccino anti epatite B), promulgata nel 1991 da Francesco Cossiga sotto il governo di Giulio Andreotti, su proposta del ministro della sanità Francesco De Lorenzo non è mai stata abrogata nonostante i suoi esiti devastanti? Da allora sono passati ben 13 governi (Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, D’Alema, Amato, Berlusconi, Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti) ma nessuno ha preso l’iniziativa, forse perché troppo indaffarati da sottovalutare un problema umano basilare. In sede giudiziaria c’è stata una conferma passata in giudicato sulla corruzione di De Lorenzo & soci, al soldo della multinazionale di morteSmith Kline che ha “sponsorizzato” l’introduzione illecita di questo dannoso vaccino. Eppure non si muove una foglia. Puntualizza e rammenta l’associazione Comilva a difesa delle persone: «Il 27 maggio 1991, con la legge 165 si istituisce l’obbligo dell’antiepatite B, legge voluta dall’allora Ministro della sanità Francesco De Lorenzo, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: in quanto Ministro della Sanità ottenne, nell'ambito delle indagini su tangenti, una condanna definitiva a 5 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione con l'accusa di associazione per delinquere e corruzione finalizzata al finanziamento illecito ai partiti. Suo degno compare in questa iniziativa fu il dott. Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità di Francesco De Lorenzo, coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite sullo scandalo di Tangentopoli, membro della loggia massonica P2. Implicato nello scandalo per le infezioni HIV ed epatite C dovute a trasfusioni da sangue infetto sempre nello stesso periodo. Il Ministro De Lorenzo fu perseguito con procedimento penale per avere percepito nell’occasione dalla casa farmaceutica produttrice del vaccino, SmithKline Beecham una “tangente” di L. 600.000.000, procedimento definito con patteggiamento da parte dell’imputato».

Glaxo Smith Kline head quaters Brentford, London, England (foto web).

Addirittura con tanto di decreto l’allora ministroVeronesi(favorevole al nucleare) il 20 novembre dell’anno 2000, senza alcun tentennamento ha aggiornato il “Protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite virale B”. Quante vite sono state irreversibilmente danneggiate dai luminari di turno e dai politicanti da baraccone? Basta poco per cancellare un crimine di Stato ancora in atto che attenta alla vita dei bambini, i più indifesi. Una civiltà si misura dal grado di attenzione verso i più deboli. Tre domande al primo ministro golpista Mario Monti. Quanti sono i danneggiati da vaccino in Italia? Se la vaccinazione coatta non ha controindicazioni per quale ragione è stata varata la Legge 25 febbraio,1992, numero 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati)? Infine, perché approvare il Decreto 12 dicembre 2003  (Nuovo modello di segnalazione di reazione avversa a farmaci e vaccini) se la procedura è regolare e non ci sono complicazioni sanitarie nella popolazione pediatrica come propagandato dal ministero della salute?

Cronaca nera - I ricchi e potenti votati al dio denaro non pagano mai e nuocciono ancora alla collettività, grazie alla disattenzione generale. Ministri, baroni universitari, manager pubblici, funzionari dello Stato, medici in posti chiave di responsabilità, si prodigano ad imporre e restringere la qualità di vita della popolazione italiana dentro il meccanismo della malattia perenne. I morti non torneranno in vita e i malati danneggiati dalle vaccinazioni affaristiche dettate dalla società britannica Smith Kline Beeecham non guariranno, comunque dovranno risarcire lo Stato (si fa per dire) con oltre 5 milioni di euro ciascuno, per danno di immagine l’ex ministro della SanitàFrancesco De Lorenzo (ospite fisso televisivo per anni del piduista Maurizio Costanzo) e l’ex direttore generale del Servizio farmaceutico Duilio Poggiolini. E’ la sentenza numero 5756 dellaCorte di Cassazione che, pronunciandosi a sezioni unite civili, ha confermato il 12 aprile 2012 una decisione  della Corte dei conti sullo scandalo della sanità nel periodo 1982-1992. La somma che De Lorenzo e Poggiolini dovranno versare allo Stato è di 5.164.569 euro ciascuno: bruscolini per chi maneggiava ed accumulava lingotti e marenghi d’oro. La sentenza aveva preso le mosse dalle sentenze penali definitive per i reati di corruzione o concussione «ascritti ai convenuti - è scritto nella sentenza - che, negli anni 1982-1992, nelle posizioni rispettivamente rivestite nell’ambito della pubblica amministrazione, avevano percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica».

Nella medesima sentenza sono state confermate anche le condanne ai risarcimenti dell’ex segretario personale del ministro Giovanni Marone, nonché di Antonio Boccia, componente della Cip farmaci, entrambi a 2.582.284,50 euro; confermate le condanne anche per Elio Guido Rondanelli (dipendente del ministero) e Pier Carlo Muzio a 516.456 mila euro ciascuno eAntonio Brenna (presidente della commissione Cip farmaci) a 2.582.284 euro. In totale il risarcimento ammonta a 13 milioni e 427.878 euro.

Tenetevi forte: i mostri sono ancora in circolazione e possono fare ancora tanti danni. Solo in Italia con le disgrazie altrui si realizzano fortune economiche e si occupano poltrone ambite. In altri termini si fa carriera, invece di scontare qualche decennio in un campo di rieducazione umana. L’etica è un dettaglio superato. Il professorone Antonio Boccia, già condannato con sentenza definitiva (attesta la Corte Suprema) per la vicenda corruttiva innescata dalla multinazionale britannica per l’inutile e famigerato vaccino anti epatite B, è l’attuale direttore Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma. Al contempo il luminare è organicamente inserito nelle attività accademiche della multinazionale Smith Kline. Ovviamente, non è il solo: a scorrere i rapporti della Smith Kline degli ultimi due anni, scoviamo altri dirigenti dello Stato, politicanti mutanti e replicanti nonché  sanitari  d’ogni specie.

Sorprese preventive - Filantropi con le vite degli altri. La Smith Kline è un gruppo industriale a livello mondiale che definisce e plasma sulla base dei propri interessi economici la salute dell’essere umano. Da decenni alla stregua della Novartis ( a cui lo Stato tricolore ha elargito 220 milioni di euro per un vaccino inutile) detta legge ai governi italiani (fantoccio) nazionali e regionali, cooptando gli esperti di turno e modellando a proprio piacimento il futuro. Ivan Illich non avrebbe immaginato la portata ai giorni nostri della nemesi medica, vale a dire la deriva sociale e culturale, o meglio i disastri pianificati dagli inventori della malattie, addirittura finanziati con denaro pubblico. Il documento che ricalca le direttive impartite dagli illuminati Rockefeller & Rothschildaccoppiata all’eugenetica propugnata recentemente da Bill Gates,  è inequivocabile: «Questa pubblicazione, curata dalla Fondazione Smith Kline, è una presentazione del RAPPORTO PREVENZIONE 2011 Le attività di prevenzione dedicata alla XII Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica Roma 12-15 ottobre 2011». Ergo: una multinazionale responsabile di stragi in mezzo mondo, più volte condannata negli Stati Uniti d’America a maxi risarcimenti economici, quindi senza alcuna credibilità a livello planetario, si prende cura addirittura della popolazione italiana. Nel lavoro ben remunerato è coadiuvata da uno stuolo di esperti del Belpaese. Nel volume pubblicato dalla casa editrice Il Mulino è sorprendente la presentazione a cura di Antonio Boccia, Walter Riccardi e Paolo Villari: «la convinzione, tra gli studiosi di sanità pubblica e gli operatori del settore, è che il cammino da fare per il raggiungimento nel nostro paese di una prevenzione realmente al passo dei tempi, sia ancora lungo. In quest’ottica si inserisce l’iniziativa dellaFondazione Smith Kline, in collaborazione con la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), di costituire un gruppo di esperti per discutere lo stato della prevenzione in Italia, anche nel più ampio contesto europeo, per analizzare e diffondere le migliori pratiche preventive e per proporre innovazione in termini di politica sanitaria, di percorsi organizzativi e di tecnologie. Il gruppo di esperti è così costituito: - Prof. Antonio Boccia, direttore Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma, SItI - Prof. Francesco Calamo Specchia, Università Cattolica del Sacro Cuore - Prof. Cesare Cislaghi, Agenzia per i Servizi sanitari regionali, Università di Milano - Dott. Antonio Federici, Ministero della Salute - Dott. Fausto Francia, Dipartimento di prevenzione Ausl di Bologna, SItI - Dott. Domenico Lagravinese, Dipartimento di prevenzione Asl di Bari, SItI - Dott. Lorenzo Marensi, Unità Operativa Igiene Asl 3 - Genovese, SItI - Dott. Fabrizio Magrelli, Dipartimento di Prevenzione Asl RM/B Roma; SItI - Dott.ssa Anna Lisa Nicelli, Fondazione Smith Kline - Dott.ssa Maria Grazia Pompa, Ministero della Salute - Prof. Giovanni Renga, Università di Torino, Fondazione Smith Kline - Prof. Walter Ricciardi, direttore Istituto di Igiene Università Cattolica del Sacro Cuore, SItI - Dott. Giuseppe Scaramuzza, Cittadinanzattiva - Prof. Carlo Signorelli, Università di Parma, SItI - Prof. Marco Trabucchi, Università di Tor Vergata, Fondazione Smith Kline - Prof. Paolo Villari, Sapienza Università di Roma, SItI. L’obiettivo è quello di pubblicare un Rapporto prevenzione annuale, che si affianca al consueto Rapporto sanità della Fondazione Smith Kline, suddiviso in una prima parte dedicata alle attività dell’Osservatorio italiano sulla prevenzione (Oip) ed una seconda parte relativa ad uno specifico tema di approfondimento (…)La seconda parte del Rapporto si apre con una riflessione sulla governance della prevenzione tra livello centrale e livello regionale, fornendo a Boccia et al. l’opportunità di schematizzare i principali atti legislativi e programmatori posti in essere nell’ambito della prevenzione dopo la riforma federalista dello stato del 2001 a partire dall’accordo di Cernobbio del 2004 per finire con il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, in cui si affronta in modo sistematico il tema della governance alla luce della riforma del titolo V della Costituzione identificando il modello della stewardship. Si tratta di una strategia di gestione “orizzontale” del sistema sanitario che viene proposta con forza dal World health organization (WHO; Organizzazione mondiale della sanità - OMS) e che molti paesi europei stanno adottando. In questo modello il ministero svolge un ruolo di indirizzo e coordinamento, ma anche di interlocutore con le regioni; queste ultime possono assumere lo stesso ruolo – quello di steward – nei confronti delle Aziende sanitarie locali (Asl). Nel secondo contributo Ricciardi et al. affrontano il tema delle malattie prevenibili con la vaccinazione, riassumendo le tormentate vicende dei Piani nazionali vaccinazioni ed evidenziando come si stia facendo prepotentemente strada l’idea che da una parte debbano essere chiaramente individuati criteri per l’inclusione dei vaccini nei piani nazionali di immunizzazione attiva, dall’altra che le metodologie di valutazione debbano essere rigorose e multidimensionali».

Identikit - La Fondazione Smith Kline cita chi sono gli esperti che pianificano la prevenzione in Italia. Sulla scena controllori e controllati insieme appassionatamente. L'onnipresente “Antonio Boccia è Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma e Presidente eletto della S.It.I. (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica); Cesare Cislaghi, è Responsabile della Sezione LEA e Monitoraggio Spesa sanitaria dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali), Università degli Studi di Milano; Antonio Federici, è dirigente del Ministero della salute e del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie;Domenico Lagravinese è Coordinatore del Collegio operatori sanità pubblica (S.It.I.), Direttore del Dipartimento di Prevenzione e del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl di Bari; Anna Lisa Nicelli è Vice Presidente e Segretario Generale della Fondazione Smith Kline, Roma; Giovanni Renga è Professore Emerito di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica e di Microbiologia, Università di Torino, S.It.I. (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica);Walter Ricciardi è Direttore dell’Istituto di Igiene, Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, S.It.I. (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica); Carlo Signorelli è Professore Ordinario di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Parma e Vicepresidente S.It.I. (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica); Marco Trabucchi è Professore Ordinario nella Facoltà medica dell’Università di Roma Tor Vergata e Responsabile dell’Area Politiche Sociali e Sanitarie della Fondazione Smith Kline, Roma; Paolo Villari è Professore Ordinario, Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma e Segretario generale della S.It.I. (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica).Maurizio Bassi, Antonio Boccia, Francesco Calamo Specchia, Cesare Cislaghi, Antonio Federici, Fausto Francia, Domenico Lagravinese, Lorenzo Marensi, Fabrizio Magrelli, Anna Lisa Nicelli, Maria Grazia Pompa, Giovanni Renga, Walter Ricciardi, Giuseppe Scaramuzza, Carlo Signorelli, Marco Trabucchi e Paolo Villari sono membri del Board Prevenzione della Fondazione Smith Kline”.

Testimone diretto - Giorgio Tremante è un uomo libero, ben consapevole del dolore dei figli. Lui stesso racconta del processo a De Lorenzo e Poggiolini: «Come Presidente del Comilva, allora, avevo firmato il documento per la costituzione di parte civile in tale procedimento. Avevamo in mano le prove, per mezzo di una dichiarazione del direttore responsabile della ditta produttrice del vaccino per l’epatite B, SmithKline Beecham, che riferiva che all’allora Ministro della Sanità era stata pagata una tangente di 600 milioni di lire perché facesse passare, come poi avvenne per mezzo di vari sotterfugi, la legge che imponeva in Italia, unica nazione al mondo, l’obbligatorietà di tale vaccinazione. Nonostante il parere negativo di moltissimi scienziati in campo internazionale, fra i quali lo stesso scopritore del vaccino antipoliomielitico, acceso sostenitore delle vaccinazioni, Albert Sabin. Il quale durante una trasmissione televisiva su Rai 3, “Mi manda Lubrano” alla quale io stesso partecipai in diretta, mentre lo scienziato in differita, fece queste precise  affermazioni: “...Durante il mio ultimo soggiorno in Italia sono venuto a sapere che era stata appena approvata la legge che introduceva la vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B. A mio giudizio si tratta di un errore grossolano e sono certo che il ministro della Sanità è stato molto mal consigliato. In realtà in Italia oltre l’ottanta per cento di casi  si verificano tra i tossicodipendenti che fanno uso di siringhe infette o che non cambiano siringhe o tra omosessuali promiscui di sesso maschile. Affrontando questi aspetti del problema si otterrebbero risultati migliori di quelli garantiti dalla vaccinazione obbligatoria previsti dalla legge appena approvata...”  Successe poi che i signori “imputati” chiesero il patteggiamento, ragion per cui, la nostra parte civile da quel procedimento venne estromessa. Il resto della storia “De Lorenzo e Poggiolini” è nota a tutti per cui ritengo superfluo rammentarla.  Nonostante ciò il vaccino per l’epatite B è rimasto  obbligatorio ancora oggi nel nostro Paese»

GlaxoSmithKline (GSK) è una multinazionale farmaceutica che attualmente fattura 23 miliardi di euro e vanta un utile di oltre 5 miliardi di euro all'anno. Dopo una lunga indagine  e diverse ammissioni di colpevolezza, una delle aziende farmaceutiche più grandi al mondo, è stata recentemente condannata  dalla FDA (l'ente governativo statunitense di controllo sui farmaci) ad una sanzione di 3 miliardi di dollari per colpa civile e penale in fatti riguardanti la vendita, l'approvazione ed il commercio di una serie di farmaci di sua produzione. L'enorme somma è la sanzione più alta mai assegnata negli Stati Uniti d'America in frodi sanitarie. I farmaci coinvolti sono diversi, Paxil, Wellbutrin, Avandia, Advair ed altri, si tratta di antidepressivi e farmaci per il diabete (alcuni in vendita anche in Italia anche se l'azione legale riguarda solo il territorio nordamericano).

All'estero - La stessa GSK è accusata in Argentina per la morte di 14 bambini sottoposti al test del vaccino Synflorix 1. Infatti, la Argentinean Federation of Health Professionals(Federazione Argentina di Professionisti per la Salute) ha accusato la Glaxo SmithKline di aver fatto pressioni su famiglie povere e svantaggiate per reclutare i loro figli in test clinici sul Synflorix: un vaccino sperimentale pediatrico sulla polmonite.  Ma non solo: la GSK  è indagata anche in Francia.  L'associazione Comilva ha denunciato 4 anni fa la situazione alle autorità giudiziarie italiane: Procura della Repubblica di Verona (procedimento penale numero 2048/08):  "L’indagine promossa dalla magistratura francese nei confronti dei dirigenti di Glaxo Smith Kline sui danni, anche mortali, provocati dalla vaccinazione antiepatite B, per omessa informazione sui suoi effetti collaterali, evidenzia la necessità di un accertamento sulla sicurezza delle procedure di informazione e di somministrazione dei vaccini anche da parte della magistratura italiana, e ciò considerato l’alto numero di danni da vaccinazione finalmente emerso con la relazione (doc. 4 dell’esposto) del Servizio Sanità Pubblica e Screening della Regione Veneta: il predetto documento, che rappresenta l’unica statistica ufficiale sui danni da vaccinazione portata, nel nostro Paese, a conoscenza del pubblico, consente di stabilire per la prima volta un rapporto attendibile fra numero di bambini nati in un certo anno e numero delle reazione avverse a vaccini; rapporto che evidenzia come tali danni non rappresentino eccezionali tragici esiti di una pratica ma eventi del tutto ordinari di un sistema di somministrazione dei vaccini gestito - come si documenterà - senza alcuna effettiva precauzione". 

Sentenza della Cassazione, 2012

Smith Kline rapporto prevenzione, 2011

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