lunedì 9 dicembre 2013

Pillole sulla protesta



Ma non avete ancora capito che non c'è piu destra o sinistra , rosso o nero ? Son tutti li , da anni insieme, a far finta di litigare per rendere credibile che esista un opposizione a questo o quello governo illegittimo. Non fate il gioco di chi vuol dividere. Qui c'è chi ha deciso di non prenderla più in culo da gente senza morale e dignità. L'etica non ha bandiera. Si lotta per le generazioni future, non per esigenze di partito!

Quanti hanno provato oggi a cavalcare la protesta per convenienza politica , di immagine, economica. Qualunquismo, malafede, malaffare. Ed il messaggio che trapela e' sempre lo stesso. Siamo cosi' divisi, nella nostra stupida ignoranza di parte, nelle nostre convenienze. Cosi' quel che resta del nostro il futuro marcisce in mano a quelle lobby politiche, economiche, massoniche che ci rifiutiamo di vedere e di combattere, concentrati come siamo ad fare il nostro bel saluto romano, ad alzare il pugno chiuso, a baciare un rosario od un crocifisso, a suonarci per un rigore non dato.

 La sinistra come la intendevano i nostri vecchi non esiste più da un bel pezzo. Oggi è connivente con chi dovrebbe combattere come se non avesse memoria e dignità. Fino a che ci divideranno in fazioni, bianchi rossi neri verdi o quant'altro , continueremo a mettere in scena una guerra tra poveri a beneficio di chi dovremmo invece riconoscere e combattere. È una battaglia di diritto, di etica, di coerenza e giustizia. Lascio le guerre dei colori a chi ha voglia e tempo di essere preso in giro. Un caro saluto. Sei sceso in piazza perche hai degli ideali per cui manifestare. Lo facessero tutti . Questa protesta sara' strumentalizzata , lo si sapeva ancora prima che partisse. Perche' non e' stata filtrata da quello che purtroppo resta di eroici sindacati: sigle ormai senza alcun valore.

"So quanto l'operazione giornalistica sia falsa: prende, dalla realtà dei brani isolati, appariscenti, il cui significato sia immediatamente accepibile, diventi subito una specie di formula: e poi li ricuce insieme malamente attraverso un "tono" moralistico che è al puro e semplice servizio del lettore. Non pensa, il giornalista borghese, nemmeno per un istante, a servire la verità: a essere in qualche modo onesto: cioè personale. Egli si spersonalizza totalmente, per far parlare al suo posto un ipotetico pubblico, che egli naturalmente considera benpensante ma idiota, normale ma feroce, incensurato ma vile."
Pier Paolo Pasolini, 15 ottobre 1960. 



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