martedì 10 dicembre 2013

Un colpo di stato si pianifica

Interessante punto di vista

Un colpo di stato si pianifica, si serve dell'appoggio di un popolo disinformato e inconsapevole di quanto stia accadendo.
Si crea un fatto drammatico attribuibile, grazie alla connivenza di dei media corrotti, al sistema legittimo e si soppianta con un potere farlocco, legittimato però dalle proteste del popolo ingannato.

Questo è quanto accadde in Venezuela nel 2002, una troupe televisiva europea filmò tutto il colpo di stato avvenuto ai danni del presidente eletto Ugo Chavez.

Quando però la verità venne a galla, il popolo chiese a gran voce il ritorno del legittimo presidente.

Quindi:

-PIANIFICAZIONE
-POPOLO DISINFORMATO
-MEDIA CORROTTI
-MILITARI ASSERVITI AI POTERI CHE VOGLIONO ARRIVARE AI PALAZZI.


-PIANIFICAZIONE
1. L'organizzazione del 9\12 parla di governo temporaneo militare.

-POPOLO DISINFORMATO
2. Il popolo non sa cosa sia la sovranità monetaria e l'Unione Europea, non sa che lo Stato deve farsi prestare i soldi da un PRIVATO (Bce) ecco perchè abbiamo il DEBITO PUBBLICO,
quindi nessuno conosce i veri mandanti della crisi.
Nelle piazze si urla ancora contro le tasse e le auto blu pensando che questi siano i problemi.

-MEDIA CORROTTI
3.I media italiani parlano di FORCONI ossessivamente, mentre in rete anche gli organizzatori parlano di rivolta spontanea del popolo, apolitica, senza movimenti guida ecc.

-MILITARI ASSERVITI AI POTERI CHE VOGLIONO ARRIVARE AI PALAZZI (?)

4. I poliziotti si tolgono i caschi davanti alla gente che manifesta pacificamente.
Forze militari in movimento sincero verso il popolo o alla ricerca del CONSENSO del popolo in vista di MANOVRE nei palazzi?

4/bis. Il 5 dicembre 2013 la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale, dopo otto anni, la legge elettorale ( illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia sia le liste bloccate, nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza.)


5. L'Italia è commissariata dal Gruppo Bilderberg, responsabile della strategia della tensione e delle stragi in Italia, (cit. Presidente onorario della Corte Suprema di Cassazione Imposimato) motore che anela al Nuovo Ordine Mondiale, nella figura di Monti prima e di Letta poi, con la garanzia e il benestare del Presidente della Repubblica, di fatto capo delle Forze Armate.

Alla luce di quanto al punto 5. manca totalmente opposizione a questi poteri.

6. Renzi, figlioccio degli stessi poteri che commissariano attualmente il nostro paese, è appena stato eletto futuro successore di Letta.

Vi invito a guardare la dinamica del colpo di stato avvenuto in Venezuela.
La storia è sempre stata manipolata, in questo caso abbiamo la fortuna di avere un documento esclusivo, che ci racconta i fatti con obiettività.

Traete voi le vostre conclusioni, i miei ripeto, sono sempre inviti alla riflessione e all'analisi.
__________________Chiara Lyn Russo___________________


Si tratta di un documento unico, girato in Venezuela nell'aprile del 2002 da una troupe europea che si è trovata ad essere involontaria testimone e cronista del colpo di Stato con cui la cosiddetta opposizione "democratica" provò a rimuovere il governo venezuelano democraticamente eletto. Quel colpo di Stato mise a nudo agli occhi di decine di migliaia di venezuelani la vera natura della democrazia borghese e del capitalismo venezuelano ed internazionale. Il governo golpista di Pedro Carmona (presidente della Confindustria venezuelana) durò appena tre giorni, spazzato via dalla mobilitazione popolare che impose il ritorno di Chavez, ma fu inizialmente riconosciuto come legittimo dagli Usa, dal governo Aznar in Spagna e dagli ex-Ds (attuale Partito Democratico) in Italia. Nel filmato è apprezzabile anche il ruolo golpista giocato dai mass-media venezuelani. Nessuna delle televisioni golpiste è mai stata chiusa. Dopo anni ci si è limitati a non rinnovare le licenze per le frequenze nazionali in chiaro a Rctv, facendo gridare ai "democratici" di tutto il mondo (magari gli stessi che appoggiavano il golpe) allo scandalo e all'attentato al pluralismo dell'informazione

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