mercoledì 9 luglio 2014

Disastri Colposi! di: Magda Piacentini


La mia generazione e quelle precedenti, sulla pioggia, hanno sempre cantato e recitato poesie! …a partire dagli ultimi dieci anni l’acqua, il bene più prezioso, trasformato in proiettile, foriero di distruzione.

disastri colposi - icon15 Giugno 2014: EMERGENZA MALTEMPO AL CENTRO-NORD: NUBIFRAGIO A PARMA, TRENI IN TILT.
NUBIFRAGI, bombe d’acqua, centinaia di interventi dei vigili del fuoco, decine di alberi caduti, allagamenti anche nella stazione ferroviaria di Bologna.
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16 Giugno 2014: MALTEMPO IN TUTTA ITALIA. PORTICI: CROLLA CORNICIONE, FERITO PASSANTE
Fortissimo il nubifragio che questa mattina ha colpito la Gallura. Grave la situazione nelle campagne, Coldiretti parla di calamità. Roma: la Procura apre un’inchiesta sui danni del maltempo.
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7 Luglio 2014: Nubifragio su Reggio Emilia, chicchi di grandine come noci.
Il nubifragio dopo le 16:00. Completamente sott’acqua il sottopasso di via Makallè: un’auto bloccata. Allagamenti in tutte le zone della città.
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Bomba d’acqua sul sud della provincia di Varese
Un violento nubifragio si è abbattuto nel sud della provincia. Moltissimi gli interventi dei vigili del fuoco: a Tradate un uomo rimasto bloccato in un sottopasso è stato tratto in salvo.
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Ce li annunciano e puntualmente si verificano, tanto che ci sentiamo quasi in dovere di ringraziare quelle brave persone, così attente e preoccupate dell’incolumità nostra e del nostro ambiente, che dopo aver consultato le carte celesti, emettono bollettini meteorologici che allertano tutti alla massima prudenza! Che gentili che sono! Non vedono quelle finte nuvole che tutti gli altri, se vogliono, vedono da terra ad occhio nudo, però sanno tutto dell’intensità dei fenomeni che stanno arrivando e ti raccomandano di non fare la tua solita vita normale, quella che abbiamo sempre fatto, o che, per lo meno io e i miei coetanei possiamo dire di avere tranquillamente vissuto, non avendo mai avuto paura, per sessanta anni, della pioggia, della grandine, del vento, del temporale tutti fenomeni naturali che, spezzando quella tranquilla vita climatica che il nostro ambiente ci permetteva di vivere, aggiungevano solo bellezza, varietà, fascino e piacere.
La mia generazione e quelle precedenti, sulla pioggia, hanno sempre cantato e recitato poesie! La pioggia ci ha sempre aiutato a sottolineare sentimenti e stati d’animo; era vita!
Gabrile D’Annuzzio scrisse ne la “LA PIOGGIA NEL PINETO”:
“Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini…”
Nella canzone classica del 1918 composta, versi e musica, da Armando Gill: “Come pioveva! Come pioveva!”
Domenico Modugno ci cantava: “Ciao, ciao bambina un bacio ancora… e poi per sempre ti perderò… ma piove, piove sul nostro amor…”. Gianni Morandi: “Scende la pioggia ma che fa, crolla il mondo intorno a me per amore sto morendo. Amo la vita più che mai, appartiene solo a me, voglio viverla per questo.”. E ancora Jovanotti: “Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!”
Poi… ma soltanto a partire dagli ultimi dieci anni e in modo particolare, con una intensificazione notevole, negli ultimi due o tre, sono arrivate le “bombe d’acqua”, la grandine ha raggiunto dimensioni mai viste ed è probabile che all’improvviso ricopra interi tratti di strada di alcuni centimetri di spessore. Si sono abbattuti uragani: sull’ILVA di Taranto, su Castelfranco Emilia, su alcune fabbriche, scoperchiando capannoni a Nonantola nel Modenese, a Parma, giusto ieri 7 Luglio e, non si contano più le alluvioni, non si contano i miliardi di danni da Nord a Sud.
L’Italia per la sua collocazione geografica e per essere circondata dal mare chiuso come il Mediterraneo, ha sempre goduto di un clima particolarmente temperato e mite, con totale assenza di fenomeni estremi.
Guarda caso, all’improvviso i fenomeni estremi appaiono e si moltiplicano! Non sono prove queste? Se tutto questo arriva concentrato in un tempo breve, rispetto al fatto che nei decenni precedenti tutto questo non si è mai visto, non è una prova sufficiente per poter sostenere che non sono manifestazioni naturali? E se non sono manifestazioni naturali, vorrà dire che dietro c’è la mano dell’uomo o vogliamo sostenere che c’è l’ira di Dio? Osserviamo dunque questi ultimi dieci anni: è forse successo qualcosa di anomalo rispetto ai decenni precedenti, che possa essere messo in relazione a questi sconvolgimenti? No, dicono i politici, no dicono i meteorologi, no dicono i giornali e le televisioni: non è successo assolutamente nulla, è tutto normale!
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E allora come mai venerdì 13 Giugno 2014 il cielo è stato caricato oltre misura, da Nord a Sud, con scie incrociate di tutti i tipi, che hanno lasciato un grosso e pesante strato sui cieli della penisola, quello strato composto da metalli pesanti ed altre schifezze varie, come ampiamente dimostrato dalle analisi, che si è poi riversato sulle nostre città, sotto forma di bomba, distruggendo e allagando? E come mai si è protratta dalla metà di Giugno fino al 7 Luglio una intensa attività di irrorazione, mai fermata con aerei che formavano in continuazione strisce lunghe e corte su tutto il nord Italia? Forse che conoscendo dagli studi di meteorologia l’arrivo dei fronti nuvolosi, vengono abbondantemente rinforzati in modo di provocare disastri a più non posso? Ci hanno forse dichiarato guerra senza dirci chi e perché?
E come mai, dopo l’entrata in vigore del “Trattato sui cieli aperti” 2 Gennaio 2002 (Gazzetta Ufficiale) e la firma Bush-Berlusconi (22 Gennaio 2002) del successivo “Accordo Bilaterale sulla Ricerca Congiunta dei Cambiamenti Climatici” abbiamo incominciato a vedere i cieli Italiani pieni di strisce, che si allargano in finte nuvole capaci di ricoprire interamente di grigio la volta celeste e che ci dicono di non vedere e di far finta che non ci siano, altrimenti anche Renzi si arrabbia e ci fa un T.S.O.? Non sono prove queste?
E come mai un Generale, Fabio Mini, ci spiega che la guerra all’ambiente è incominciata e la Dottoressa Rosalie Bertell, scienziata di fama internazionale, sostiene esattamente la stessa cosa che l’ambiente è l’ultima arma e ciò nonostante non c’è nessuno che si interessi minimamente a quello che stanno facendo dentro le forze armate e la NATO?
I militari dovrebbero rispondere ai politici, ma oggi rispondono agli industriali e alle multinazionali (dice il Generale Mini); Il Presidente della Repubblica nella sua qualità di Capo delle Forze Armate dovrebbe sapere quello che fanno i militari, ma interpellato da una brava signora, preoccupata per quel che vedeva accadere nella sua valle, anni fa rispose che “non era sua competenza”. La Magistratura non può intervenire su questi disastri colposi: i militari si giudicano da soli! Rimane il popolo, rimaniamo solo noi che, come minimo, dovremmo essere capaci di sottrarre il consenso a chi permette che il nostro ambiente venga bombardato! L’acqua il bene più prezioso, trasformato in proiettile, foriero di distruzione, miseria e morte! Che progresso! Che intelligenza! Quante altre bombe può sopportare un territorio piccolo come l’Italia, prima di sparire completamente dalla faccia della Terra o di rimanere così sfigurata da non essere più riconoscibile? Quante bombe ci vorranno ancora per stravolgere Firenze, Roma, Venezia, Napoli e cancellare anche solo il ricordo della bellezza e dell’arte? Quanto ci manca a tracciare un solco di separazione che ci allontani del tutto dai tempi in cui, per quanto stolti fossero gli uomini, riuscivano a rispettare la Natura, a creare armonia e bellezza imitandola?
Possiamo contare solo su di noi; se il popolo, cioè ognuno di noi decide finalmente di scegliere di non distruggere e rispettare e riesce a ritrovare un pizzico di coraggio per non continuare a subire non solo senza reagire, ma anche acconsentendo alla propria distruzione, allora l’acqua tornerà ad essere vita e non ci sarà militare che possa permettersi di sperimentare qualcosa che non sia foriero di vita e di benessere e non ci sarà politico che possa occupare una poltrona senza servire la Vita. Ma ci dobbiamo svegliare, adesso!
 http://riprendiamociilpianeta.it/

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