mercoledì 30 luglio 2014

UNITED STATES OF AMERICA: BAMBINI SUDAMERICANI USATI COME PEZZI DI RICAMBIO





di Gianni Lannes

Chiamatele, se vi pare, distrazioni di massa e manipolazioni della realtà. «E’ una crisi umanitaria» ha pontificato il presidente Obama, un fantoccio del nuovo ordine mondiale, sostenuto dalla lobby della guerra, dalle multinazionali industriali e dalle corporazioni finanziarie.
Secondo la polizia di frontiera nordamericana, alla fine dell’anno 2014 oltre 90 mila minorenni avranno varcato il confine tra Mexico e Texas. Tanti bambini e ragazzini

- privi di accompagnatori - provengono principalmente da Honduras, El Salvador e Guatemala: nazioni già destabilizzate dalla Cia su ordine dello zio Sam anche mediante il traffico di droga, come attestano i copiosi documenti secret e top secret.

Il flusso migratorio si è intensificato, o meglio decuplicato nel 2008, subito dopo la promulgazione di una legge voluta dall’alcolizzato George W. Bush, che rende complicato il respingimento dei minori. Negli States non ne parla, ma è il fenomeno, o meglio il business è fiorente - come in tutto il crasso occidente, Europa ed Italia comprese - il traffico di organi umani strappati ai minori di paesi considerati inferiori dagli yankee. Fino al 2007 i bimbi sparivano direttamente nei paesi d’origine: adesso è in atto un'altra strategia per confondere le acque e far perdere le tracce delle piccole vittime designate. Il traffico della mercanzia umana è uno dei più redditizi del mondo. A proposito: che fine hanno fatto i 10 mila bambini sudamericani entrati senza genitori negli Stati Uniti d'America nel 2013?
 
 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it

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