domenica 2 settembre 2012

Come è possibile giustificare ancora l’iniezione di alluminio nei neonati?


Pubblicato da Milani Gabriele su 31 agosto 2012
Un nuovo studio pubblicato da Journal of Trace Elements in Medicine and Biology avanza una possibilità inquietante: l’idrossido di alluminio, adiuvante comunemente utilizzato nei vaccini dell’infanzia [soprattutto nell'esavalente e nell'anti-pneumoccica], è causa di sovraccarico d’alluminio nel sito dell’iniezione e contribuisce alla patogenesi di malattie come la sindrome da stanchezza cronica, miofascite macrofagica e pseudolinfoma sottocutaneo.
Ciò che crea stupore è la valutazione del caso di una donna di 45 anni che, molti anni dopo aver ricevuto le vaccinazioni, ha manifestato una forma di pseudolinfoma sottocutaneo indotto proprio dai vaccini inoculati in quella precisa zona del corpo, ovvero una forma di lesione cutanea caratterizzata dalla raccolta di linfociti, macrofagi e cellule dendritiche della cute. I ricercatori hanno eseguito una biopsia cutanea nel sito di iniezione dei vaccini e hanno trovato la presenza di Alluminio nei macrofagi. Quando il campione di pelle è stato esaminato si è rilevata la presenza di 768,1 microgrammi per grammo, in peso a secco, contro 5,61 e 9,13 microgrammi di altri due pazienti inseriti nel caso controllo: ben 153 volte superiore alla norma!
Lo studio ammonisce:
Data la patologia della paziente e l’alta concentrazione di alluminio nella biopsia cutanea, gli autori desiderano richiamare l’attenzione in merito all’utilizzo di sali d’alluminio noti per essere efficaci nella preparazione di vaccini singoli o multipli. Il possibile rilascio di alluminio può indurre altre patologie imputabili alla nota tossicità di questo metallo.
I sali di alluminio e altri adiuvanti dei vaccini sono utilizzati per aumentare la risposta anticorpale, ma svolgono questa loro funzione attraverso la ipersensibilizzazione e/o la disregolazione del polo umorale del sistema immunitario [Th2] che, in termini immunologici, equivale a tirare un calcio ad un alveare.
Mentre la presenza di questi adiuvanti consente ai produttori di indurre una stimolazione anticorpale utilizzando meno antigeni [una scelta di profitto], questa reazione anticorpale indotta sinteticamente produce effettivamente un aumento anticorpale ma non assicura che la risposta anticorpale si concentri sull’antigene corretto, contibuendo quindi a minare il concetto di antigene-affinità che dovrebbe essere alla base di misurazione dell’efficacia di un vaccino. Infatti, questi anticorpi stimolati in modo totalmente innaturale generano reazioni incrociate [ad esempio contro la proteina basica della mielina - MBP], causano la rottura della tolleranza del sistema immunitario nel riconoscimento di ciò che è proprio rispetto a ciò che è estraneo [concetto del self e del non-self], scatenando reazioni autoimmunitarie.
E’ decisamente curioso come l’idrossido d’alluminio è iniettato in miliardi di persone ed è utilizzato da un secolo come adiuvante nei vaccini, ma il suo meccanismo d’azione ancora oggi non è del tutto chiaro ed è oggetto di studi approfonditi solo da cinque anni, ovvero dopo che vi sono stati tentativi [mai andati a buon fine] di eliminare la presenza di mercurio nei vaccini.
Sappiamo che l’idrossido di alluminio induce una risposta immunitaria attaverso l’attivazione della risposta infiammatoria all’interno delle cellule mieloidi, attraverso l’attivazione di una chiave immunomediata dell’infiammazione che è nota per indurre la morte celluare. Tuttavia, senza comprendere l’esatto meccanismo d’azione, risulta inaccettabile poter accettare per principio un simile pericolo per la salute dei neonati.
Qui di seguito trovate allegata una fotografia che racchiude [se non fosse che nulla c'è da ridere] il folle concetto dichiarato dal nostro Ministero della Salute in merito alla tossicità dell’alluminio, vecchio al 2003, e che spesso entra a far parte delle definizioni fuorvianti dei nostri media in merito agli imprecisati ”recenti studi di sicurezza dei vaccini del Board Scientifico Vaccinale” assunti come prova per rigettare la correlazione autismo e vaccinazioni
Il fosfato di alluminio contiene il 41,79% di alluminio molecolare mentre l’idrossido di alluminio ne contiene il 34,58%, e dato che ogni dose di ESAVALENTE ILLEGALE contiene rispettivamente 1,45 mg di fosfato di alluminio e 0,95 mg di idrossido di alluminio, risulta che ogni dose contiene 935 mcg di ALLUMINIO MOLECOLARE.  Se poi pensiamo che al vaccino ESAVALENTE oggi combinano nella stessa seduta il vaccino ANTIPNEUMOCOCCICO che contiene altri 125 mcg di ALLUMINIO MOLECOLARE, se la matematica non è un’opinione comporta un carico totale di ALLUMINIO MOLECOLARE di 1060 mcg.
Pertanto, cari medici vaccinatori, quando iniettate 1060 mcg di ALLUMINIO MOLECOLARE in un neonato di 6 kg siete coscienti del potenziale danno che state provocando?
Lo scorso anno, uno studio pubblicato sulla rivista Current Medicinal Chemistry  [intitolato "Adiuvanti vaccinali con alluminio: sono sicuri?"] ha sottolineato i problemi di sicurezza:
L’alluminio è una neurotossina sperimentalmente dimostrata e l’adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini. Nonostante i quasi 90 anni di uso diffuso degli adiuvanti in alluminio, la comprensione medica e della scienza medica in merito al meccanismo di azione è ancora notevolmente scarsa. C’è anche una notevole scarsità di dati al riguardo della tossicologia e farmacocinetica di questi composti. Nonostante questo, la nozione che l’alluminio nei vaccini è sicuro sembra essere ampiamente accettata. La ricerca sperimentale, tuttavia, dimostra chiaramente che gli adiuvanti con alluminio inducono gravi disturbi immunologici negli esseri umani. In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di reazioni autoimmunitarie, infiammazione cerebrale a lungo termine e relative complicazioni neurologiche, e possono avere profonde e diffuse conseguenze negative sulla salute. A nostro parere, la possibilità che il beneficio del vaccino è stato sopravvalutato e il rischio di potenziali effetti negativi sottovalutato, non è stata valutata rigorosamente dalla comunità medica e scientifica”.
Un altro studio pubblicato nel 2011 sulla rivista Journal of Inorganic Biochemistry ha sollevato il tema della correlazione tra autismo e vaccinazioni, concentrandosi sul ruolo cruciale degli adiuvanti in alluminio come agenti neurotossici. Vale veramente la pena leggere l’abstract dello studio, in quanto non sarà mai possibile ritrovare queste informazioni in alcun quotidiano, rivista o programma televisivo nazionale
I Disturbi dello Spettro Autistico [DSA] sono gravi malattie mulsistemiche dello sviluppo e rivestono una urgente preoccupazione nella salute pubblica. Disfunzioni del sistema immunitario e disfunzioni cerebrali sono alla base delle carenze determinate nei DSA. L’alluminio, adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini, è una dimostrata tossina neurotossica e forte stimolatore immunitario. Quindi, l’alluminio ha le potenzialità per indurre disturbi neuroimmunitari. Nel valutare il grado di tossicità nei bambini, devono essere considerati alcuni punti chiave:
  • i bambini non dovrebbero essere mai considerati come “piccoli adulti”, in quanto la loro particolare ed unica fisiologia li rende vulnerabili agli insulti tossici;
  • se la sola esposizione all’Alluminio con pochi vaccini può portare alla compromissione cognitiva e immunitaria negli adulti, è irragionevole non domandarsi se i programmi vaccinali dell’infanzia [spesso contenenti 18 vaccini con vari adiuvanti] sono davvero sicuri;
Applicando i criteri di Hill per stabilire la causalità tra l’esposizione e l’esito, abbiamo valutato se l’esposizione all’Alluminio dei vaccini può contribuire all’aumento della prevalenza dei DSA nel mondo occidentale; i nostri risultati dimostrano che:
  1. i bambini provenienti dai paesi con la più alta prevalenza di DSA hanno una maggiore esposizione ai vaccini contenenti alluminio;
  2. l’aumento dell’esposizione agli adiuvanti con Alluminio è correlata  con l’aumento della prevalenza di DSA osservata negli ultimi decenni negli Stati Uniti,
  3. esiste una correlazione significativa tra la quantità di Alluminio somministrata in età pre-scolare e la prevalenza attuale di DSA in sette paesi occidentali, in particolare a 3-4 mesi d’età
  4. l’applicazione dei criteri di Hill per questi dati indica che la correlazione tra l’Alluminio dei vaccini e i DSA può essere causale;
  5. poichè i bambini rappresentano una frazione della popolazione più a rischio di esposizione all’Alluminio, una valutazione più rigorosa della sicurezza degli adiuvanti in Alluminio è giustificata.
L’Alluminio non ha alcuna nota funzione benefica in biologia. E’ necessario aumentare la consapevolezza della pericolosità di questo metallo nel ruolo del cancro alla mammella, per la sua proprietà d’azione “metalloestrogena”, e per la sua presenza anche nei prodotti per la cura del corpo [per esempio negliantitraspiranti], nei farmaci, nell’ambiente, e nel nostro cibo.
Ricordo il concetto più volte espresso dal 2008 dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare [EFSA] che ha affermato come la quantità settimanale di alluminio nella dieta [di una persona adulta!] non dovrebbe superare 1 mg/Kg di peso corporeo, riducendo di ben sette volte la soglia precedente, eppure si prosegue ad iniettare Alluminio in quantità criminali nel corpicino dei neonati [e qualcuno  ha anche la faccia tosta di paragonare la dose diretta dell'iniezione intramuscolare in un neonato con la dose ipotetica assunta con la dieta dall'adulto].
Nel documento dell’EFSA si fa riferimento ad alimenti [pane, dolci, biscotti, cereali, spinaci, funghi, lattuga], ai latti artificiali per neonati [necessità di fare controlli]; si ritengono trascurabili le quantità di alluminio cedute da rotoli, vaschette, utensili da cucina e sono assolte le lattine. Si cita anche che:
Dopo l’assorbimento, l’alluminio si distribuisce in tutti i tessuti degli animali e dell’uomo accumulandosi in alcuni di essi, in particolare nelle ossa. Il principale trasportatore degli ioni di alluminio nel plasma è la proteina legante il ferro, la transferrina. L’alluminio è in grado di penetrare nel cervello e raggiungere la placenta e il feto“.
E’ ormai chiaro che in osservanza del principio di precauzione, i vaccini che contengono Alluminio [e qualunque altro prodotto tossico] non dovrebbero essere somministrati in neonati di pochi mesi. Alluminio e Vaccini: accoppiata devastante per il cervello

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