Proseguono gli annunciati attacchi di Anonymous contro siti e piattaforme delle forze dell'ordine italiane in risposta alle perquisizioni e agli arresti contro hacktivisti compiuti il 17 maggio dal CNAIPIC (il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) e dai procuratori di Roma all'interno dell'operazione Tangodown.
Dopo che nei giorni scorsi gli attacchi si erano diretti contro i siti del Tribunale di Roma e del SIULP (il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) e i dati personali di migliaia di agenti delle forze dell’ordine erano stati resi pubblici tramite il blog ufficiale di Anonymous, oggi è stato il turno del sito del SAP nazionale, altro sindacato di polizia, che è stato attaccato e dal quale sono stati sottratti centinaia di altri file.
Si tratta di un attacco consistente, documenti di ogni tipo per un totale di 250Mb, sottratti e resi pubblici ormai da qualche ora sul blog anon-news.
Un dato significativo è che, curiosando tra i tantissimi file (scaricabili qui) si trova traccia anche di documenti molto recenti (si parla di materiale risalente ai primi giorni di maggio), che testimoniano di come, dopo il memorabile attacco di ottobre in cui furono sottratti 3500 documenti confidenziali della polizia, il gruppo Anonymous abbia messo a segno nuove e ripetute incursioni nei server delle forze dell’ordine italiane in maniera del tutto indisturbata.
Altri elementi interessanti emergono poi da alcuni documenti relativi alle manifestazioni No Tav seguite allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena nell’estate del 2011, in particolare alle giornate del 27 giugno e del 3 luglio: a quanto pare prima delle due giornate il SAP avrebbe diffuso tra i reparti mobili inviati in Val Susa alcuni documenti prestampati contenenti querele di ferimenti riportati durante le manifestazioni, con l’indicazione di recapitarne copie ad un avvocato di Torino.
Detto in altre parole, il SAP è riuscito nell’audace operazione di far sì che gli agenti risultassero feriti dai temibili No Tav ancor prima che le manifestazioni avessero luogo! Viene da chiedersi se questa strategia sia stata riservata solo al contesto della Val Susa o se non sia prassi più diffusa quella di diffondere querele di fantomatici ferimenti preconfezionate e buone per tutte le occasioni...
Stando al recente susseguirsi di attacchi e defacciamenti e a quanto si legge dal post di Anonymous con cui è stata annunciata la riuscita dell’ultima operazione, c’è da aspettarsi che nei prossimi giorni il network di hacktivisti torni a far parlare di sè: la promessa con cui il gruppo italiano chiude la rivendicazione dell’attacco è infatti ‘Aspettateci ancora, non pensate che sia finita qui’.
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