D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


giovedì 30 gennaio 2014

IMPEACHMENT – Napolitano in Stato d’Accusa

Impeachment
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha violato più volte, durante l’esercizio delle sue funzioni, i valori e i principi della Costituzione. Gli atti da lui compiuti hanno inciso in maniera profonda sulle attività degli organi costituzionali, sulla nostra stessa forma di Stato e di governo e, di riflesso, sulla vita di ogni cittadino italiano.
Ha esercitato un’indebita pressione affinché si cambiasse la Costituzione, avallando la forzatura dell’articolo 138. E ha umiliato il Parlamento, chiamando a discutere della nuova legge elettorale un gruppetto di pochi intimi. Ha tentato di mettere fuori dai giochi 9 milioni di italiani.
Ha sbilanciato gli equilibri istituzionali a vantaggio del Governo, permettendo l’abuso della decretazione d’urgenza. Sotto la sua guida, l’Italia si è trasformata in una Repubblica presidenziale. Senza nessun mandato del popolo.
Ha firmato senza scomporsi sia il Lodo Alfano che il Legittimo Impedimento, senza esercitare il potere di rinviare alle camere leggi palesemente incostituzionali. In questo modo, ha permesso che un futuro condannato controllasse il Paese per anni!
Ha abusato del potere di concedere la grazia e di commutare le pene, come dimostrano i casi Sallusti e Romano. Ed ha perfino messo in relazione il potere di grazia con la condanna definitiva di Silvio Berlusconi. Ma è un potere regale, che nessuna Costituzione gli ha mai concesso!
Ha accettato la sua rielezione, sapendo bene che la Costituzione non contempla tale possibilità. L’ha fatto per garantire un presidio forteall’Europa dell’austerity.
Ha minato l’autonomia e l’indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. Ha esercitato una dubbia influenza nelle indagini sulla trattativa Stato – mafia. E’ riuscito a sottrarsi alla prova testimoniale e ha intimidito la Procura di Palermo in merito alle sueintercettazioni telefoniche con Nicola Mancino. E ora sono state distrutte.
Per tutti questi motivi, il Movimento 5 Stelle ha presentato formale denuncia per Attentato alla Costituzione.
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