Un Decreto dimezza i risarcimenti alle vittime di incidenti stradali. Arricchendo i grandi gruppi.
Mentre il governo si è rimangiato l'attesodecreto per pagare i debiti delle Pa, lasciando ancora una volta le aziende a bocca asciutta, le assicurazioni hanno avuto quello che volevano. È pronto infatti il provvedimento che dimezza i risarcimenti alle vittime degli incidenti, anche per i casi più gravi. Un vero e proprio 'regalo' atteso con trepidazione.
Si tratta di un Dpr (Decreto del presidente della Repubblica), un atto amministrativo che, secondo le indiscrezioni de Il Fatto Quotidiano, riduce della metà i risarcimenti per i danni alla persona compresi tra 10 e 100 punti di invalidità. Praticamente quelli più gravi.
APPELLO PERCHÈ NAPOLITANO NON FIRMI. L'Associazione che riunisce le vittime della strada e quella nazionale esperti di infortunistica stradale (Aneis) hanno lanciato un appello a Giorgio Napolitano perché «non firmi questo decreto che rappresenta solo un ennesimo regalo alle compagnie di assicurazioni».
Il provvedimento, secondo le associazioni, «punisce chi non ha colpa e lede la dignità umana di chi ha diritto ad un equo risarcimento piuttosto che ad una pietosa elemosina».
ADEGUATE ALL'INFLAZIONE LE TABELLE DI RIFERIMENTO. Ma perché tanta fretta? Semplice: il tribunale di Milano ha pubblicato delle nuove tabelle per i risarcimenti, a cui si deve far riferimento, rivalutandole sulla base dell'inflzione. Praticamente alzando gli importi tenendo conto dell'aumento dei prezzi. E così ecco spuntare il nuovo Decreto. Nell'illustrativa si legge che i criteri devono essere: «certi, uniformi, adeguabili e sostenibili». Peccato che il 'sostenibile' sembri scritto apposta per le assicurazioni.
Massimo Perrini, segretario della commissione Rc Auto dell'organismo unitario dell'avvocatura ha più di un dubbio sul provvedimento. «C'è un problema di opportunità visto che la delega è scaduta e, in pratica, anche il governo», ha sottolineato Perrini.
Si tratta di un Dpr (Decreto del presidente della Repubblica), un atto amministrativo che, secondo le indiscrezioni de Il Fatto Quotidiano, riduce della metà i risarcimenti per i danni alla persona compresi tra 10 e 100 punti di invalidità. Praticamente quelli più gravi.
APPELLO PERCHÈ NAPOLITANO NON FIRMI. L'Associazione che riunisce le vittime della strada e quella nazionale esperti di infortunistica stradale (Aneis) hanno lanciato un appello a Giorgio Napolitano perché «non firmi questo decreto che rappresenta solo un ennesimo regalo alle compagnie di assicurazioni».
Il provvedimento, secondo le associazioni, «punisce chi non ha colpa e lede la dignità umana di chi ha diritto ad un equo risarcimento piuttosto che ad una pietosa elemosina».
ADEGUATE ALL'INFLAZIONE LE TABELLE DI RIFERIMENTO. Ma perché tanta fretta? Semplice: il tribunale di Milano ha pubblicato delle nuove tabelle per i risarcimenti, a cui si deve far riferimento, rivalutandole sulla base dell'inflzione. Praticamente alzando gli importi tenendo conto dell'aumento dei prezzi. E così ecco spuntare il nuovo Decreto. Nell'illustrativa si legge che i criteri devono essere: «certi, uniformi, adeguabili e sostenibili». Peccato che il 'sostenibile' sembri scritto apposta per le assicurazioni.
Massimo Perrini, segretario della commissione Rc Auto dell'organismo unitario dell'avvocatura ha più di un dubbio sul provvedimento. «C'è un problema di opportunità visto che la delega è scaduta e, in pratica, anche il governo», ha sottolineato Perrini.
Giovedì, 04 Aprile 2013
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