D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


venerdì 27 aprile 2012

Il parroco: "Cari fedeli, non pagate le tasse decise dal governo Monti"

"L'esecutivo colpisce i deboli e lascia i grandi patrimoni. Si rischia una rivoluzione sociale." Parola di Don Ferdinando Mazzoleni



Redazione Cadoinpiedi.it
"L'esecutivo colpisce i deboli e lascia i grandi patrimoni. Si rischia una rivoluzione sociale." Parola di Don Ferdinando Mazzoleni
Don Ferdinando Mazzoleni, è parroco di Villasanta, in Brianza, da 26 anni ed è anche fortemente convinto che le tasse introdotte dal governo Monti non andrebbero pagate. "Mi chiedo se posso tranquillamente dire in questa situazione - spiega a Repubblica.it - se è obbligatorio pagare le tasse. Che lo sia è certo, ma sempre? Tutte? È difficile dire quando siano giuste, ma sono di certo ingiuste quando solo alcuni vengono controllati e costretti a farlo, mentre altri se la spassano beatamente".

Il suo pensiero è molto chiaro. La manovra del governo: "colpisce i più deboli e lascia intatti i patrimoni dei benestanti. C'è un'ingiustizia sociale spaventosa". A suo dire, è tutta una presa in giro: "Ci dicono che il peggio è passato, che l'Italia è salva, ma la realtà è fatta di gente normale che non arriva alla fine del mese. Di famiglie con l'acqua alla gola a cui si chiedono sempre più sacrifici, tasse su tasse. L'Imu, la Tarsu, la benzina che aumenta un giorno sì e quello dopo pure."

Se la situazione resterà questa, per Don Ferdinando il pericolo "è dietro l'angolo e si chiama rivoluzione sociale". Una via d'uscita? "c'è, ma ci vuole coraggio. Per adesso ci stanno solo svuotando le tasche. Il nostro Paese è sulla porta di una pericolosa involuzione. O si abbattono i privilegi e con quei soldi si fa ripartire l'economia o rischiamo di andare a gambe all'aria".

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