Qualche giorno addietro, Alessio Grosso di meteolive.leonardo.it ha disquisito sull’anomalia meteorologica che defrauda da più di un anno il Nord Italia delle piogge. Scrive l’”esperto”:
"Manca una vera perturbazione da oltre un anno: grave anomalia - Le carte nel medio termine vedono fronti anche spettacolari avanzare verso il Mediterraneo per poi rimangiarsi il tutto a pochi giorni dall'evento, con saccature pronte a spezzarsiinesorabilmente all'altezza della Costa Azzurra o del Golfo del Leone, senza riuscire ad entrare in maniera decisa e compatta sul Mediterraneo centrale. [...] Troviamo che la situazione sia gravissima: un fronte che innaffi adeguatamente e in modo democratico il nord e le regioni centrali tirreniche non si vede da oltre un anno. [...] Ora invece siamo tornati a fare i conti con passaggi difficili, anche quando sembra andare tutto in modo apparentemente normale. [...] Di certo sembra quasi che una sorta di triangolo delle Bermuda, tra Baleari, Monaco e la Corsicainibisca i passaggi perturbati. I fronti spesso hanno il "mal di Francia" come si dice in gergo e non riescono a valicare le Alpi, altre volte scompaiono dalle mappe ancor prima di abbordare il Continente e lì la cosa diventa più grave. Lasciate stare l'HAARP però, non è lì che voglio arrivare, qui si tratta di ragionare scientificamente, non fantascientificamente per scoprire le cause di uno strano black-out troposferico".
Da queste righe si vede come la meteorologia ufficiale annaspi sempre più, tentando invano di conciliare un’indiscutibile alterazione meteo-climatica con la pervicace esigenza di negare le vere cause dei disastri che si succedono a ritmo sempre più convulso. Le parole di Grosso sono quanto mai eloquenti: egli non solo riconosce il problema, ma identifica le aree precise in cui le perturbazioni sono fagocitate: i fronti si sgretolano ad ovest del Portogallo. Le poche perturbazioni che riescono ad approssimarsi all’Italia, sono frenate ad occidente delle Alpi o annichilite nella regione compresa tra le Baleari, la Costa Azzurra e la Corsica.
E’ questa una regione di interesse militare, teatro di incessanti e massicce operazioni chimico-biologiche, una specie di triangolo della morte. Da una base nel Nord Ovest della Corsica fu probabilmente generato il cono che provocò l’alluvione a Genova. Le mappe satellitari testimoniano in modo inoppugnabile che la “grave anomalia” che tanto inquieta Grosso (e non solo lui) non palesa alcunché di naturale. Inoltre un “semplice” sguardo al cielo dimostra che le radici del problema sono da ricercare nelle manipolazioni della biosfera e non in fantomaticiblack out troposferici. Alessio Grosso, come tutta la masnada di pseudo-esperti, è organico al sistema della disinformazione: il suo compito è quello di creare soggezione nei lettori, usando un linguaggio irto di tecnicismi, non compreso dai più, insieme con affermazioni tautologiche. La conoscenza della reale origine dei fenomeni meteorologici aberranti viene così occultata da una cortina fumogena. Resta il fatto che nella freudiana “Excusatio non petita, culpa manifesta”, il Nostro cita H.A.A.R.P.. Si ha l’impressione che menzionare il riscaldatore ionosferico non serva solo a prevenire le obiezioni degli interlocutori (la classica occupatio dell’arte retorica), ma che sia un rospo che Grosso ha voluto sputare. Non mentire a te stesso, Alessio: non è H.A.A.R.P.? Vuoi forse convincerti che la colpa è di Gargamella?
"Manca una vera perturbazione da oltre un anno: grave anomalia - Le carte nel medio termine vedono fronti anche spettacolari avanzare verso il Mediterraneo per poi rimangiarsi il tutto a pochi giorni dall'evento, con saccature pronte a spezzarsiinesorabilmente all'altezza della Costa Azzurra o del Golfo del Leone, senza riuscire ad entrare in maniera decisa e compatta sul Mediterraneo centrale. [...] Troviamo che la situazione sia gravissima: un fronte che innaffi adeguatamente e in modo democratico il nord e le regioni centrali tirreniche non si vede da oltre un anno. [...] Ora invece siamo tornati a fare i conti con passaggi difficili, anche quando sembra andare tutto in modo apparentemente normale. [...] Di certo sembra quasi che una sorta di triangolo delle Bermuda, tra Baleari, Monaco e la Corsicainibisca i passaggi perturbati. I fronti spesso hanno il "mal di Francia" come si dice in gergo e non riescono a valicare le Alpi, altre volte scompaiono dalle mappe ancor prima di abbordare il Continente e lì la cosa diventa più grave. Lasciate stare l'HAARP però, non è lì che voglio arrivare, qui si tratta di ragionare scientificamente, non fantascientificamente per scoprire le cause di uno strano black-out troposferico".
Da queste righe si vede come la meteorologia ufficiale annaspi sempre più, tentando invano di conciliare un’indiscutibile alterazione meteo-climatica con la pervicace esigenza di negare le vere cause dei disastri che si succedono a ritmo sempre più convulso. Le parole di Grosso sono quanto mai eloquenti: egli non solo riconosce il problema, ma identifica le aree precise in cui le perturbazioni sono fagocitate: i fronti si sgretolano ad ovest del Portogallo. Le poche perturbazioni che riescono ad approssimarsi all’Italia, sono frenate ad occidente delle Alpi o annichilite nella regione compresa tra le Baleari, la Costa Azzurra e la Corsica.
E’ questa una regione di interesse militare, teatro di incessanti e massicce operazioni chimico-biologiche, una specie di triangolo della morte. Da una base nel Nord Ovest della Corsica fu probabilmente generato il cono che provocò l’alluvione a Genova. Le mappe satellitari testimoniano in modo inoppugnabile che la “grave anomalia” che tanto inquieta Grosso (e non solo lui) non palesa alcunché di naturale. Inoltre un “semplice” sguardo al cielo dimostra che le radici del problema sono da ricercare nelle manipolazioni della biosfera e non in fantomaticiblack out troposferici. Alessio Grosso, come tutta la masnada di pseudo-esperti, è organico al sistema della disinformazione: il suo compito è quello di creare soggezione nei lettori, usando un linguaggio irto di tecnicismi, non compreso dai più, insieme con affermazioni tautologiche. La conoscenza della reale origine dei fenomeni meteorologici aberranti viene così occultata da una cortina fumogena. Resta il fatto che nella freudiana “Excusatio non petita, culpa manifesta”, il Nostro cita H.A.A.R.P.. Si ha l’impressione che menzionare il riscaldatore ionosferico non serva solo a prevenire le obiezioni degli interlocutori (la classica occupatio dell’arte retorica), ma che sia un rospo che Grosso ha voluto sputare. Non mentire a te stesso, Alessio: non è H.A.A.R.P.? Vuoi forse convincerti che la colpa è di Gargamella?
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