D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


domenica 1 luglio 2012

IL FUTURO MALATO DEI BAMBINI GRECI.




Sempre più abbandoni negli orfanotrofi. Le associazioni umanitarie registrano l'aumento di casi di mali preindustriali.

Difficilmente uno dei bambini delle 800 famiglie greche in difficoltà sociale ed economica assistite dall'organizzazione non governativa Sos children villages, riuscirà a laurearsi, figuriamoci diventare presidente della Repubblica. Mentre migliaia di bambini soffrono di malnutrizione e malattie "preindustriali", a rappresentare la Grecia nel difficilissimo summit europeo che si tiene oggi a Bruxelles, ci sarà un 80enne: il capo dello Stato, Karolos Papoulias, che sostituisce il neopremier Antonis Samaras, ancora convalescente per un problema all'occhio. E non è detto che sarà una sostituzione puramente formale, perché Papoulias è un presidente molto attivo. Intanto, il tenore di vita della maggior parte dei greci continua ad abbassarsi, a danno soprattutto dei più deboli: anziani e bambini. Molti non vengono nutriti a sufficienza dai genitori che, se non sono già stati licenziati, spesso non prendono lo stipendio da mesi, perdendo tra l'altro il diritto ad accedere alla sanità pubblica. Un fatto scioccante e intollerabile, soprattutto perché accade nel cuore dell'Europa, dove il diritto alla salute e alle cure sarebbe un valore non negoziabile, ratificato anche dalle Convenzioni unitarie. In Grecia, dopo un anno di disoccupazione, e dunque di assenza di contribuzione previdenziale, si perde il diritto alle cure ospedaliere gratuite: non si fa eccezione nemmeno per le vaccinazioni. "Noi facciamo di tutto affinché i bambini rimangano nelle loro case, quando ce le hanno ancora. Preferiamo portargli il cibo, i vestiti e dare loro il sostegno psicologico di cui hanno bisogno, senza sradicarli. Ma talvolta non è possibile: i genitori sono troppo depressi e in difficoltà per tenerli.

STERGIOS SINIOS è il direttore del team di assistenti sociali che lavorano per Sos children: si è formato come psicologo e da anni coordina il programma di sostegno dei minori disagiati. "La situazione è estremamente peggiorata dalla metà dello scorso anno, noi abbiamo un centro rifugio a Varis, a 40 chilometri da Atene, un altro a Salonicco e due più piccoli sempre nel nord del Paese. Aiutiamo in tutto 800 nuclei familiari", dice Sofios Panayotis, pedagogo di Sos. Le associazioni non governative provvedono anche a trovare i medicinali, per il corpo e per la mente. "È sempre più complicato trovare le medicine perché i farmacisti non le ordinano più. Lo Stato non li rimborsa da mesi e loro non hanno i soldi per richiederle alle case farmaceutiche. E, specialmente i bambini affetti da disagi psicologici, se non vengono curati in tempo, possono giocarsi il futuro. "Assistiamo al ritorno di malattie come la difterite" dice Sofia Protopapas, una pediatra che due volte la settimana fa volontariato presso un orfanotrofio di Atene. "Alcuni bambini sono stati abbandonati vicino all'ingresso principale. Si tratta di neonati o bambini di pochi anni. Spesso soffrono di malattie psicosomatiche come psoriasi, dermatiti. C'è chi però ha problemi più gravi, come l'asma, dovuta al fatto che durante l'inverno scorso molta gente si è riscaldata bruciando legna. Ma la malattia peggiore è la depressione: un bambino depresso perché è stato abbandonato e, prima ancora, per aver dovuto assistere al collasso della sua famiglia, è quanto di più triste possa esserci", conclude la giovane dottoressa. Più che triste è insopportabile, soprattutto per chi crede nello Stato sociale. --Sabrina--

Foto fonte: lapromenadecult.wordpress.com

Articolo di Roberta Zunini

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