D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 13 febbraio 2013

LA MALAFEDE DI GIANNI DE GENNARO... ALLA DEPOSIZIONE NEL PROCESSO STATO-MAFIA IN QUANTO ALL'EPOCA AI VERTICI DELLA DIA - DA LUI SOLO CONTINUI E VERGOGNOSI "NON RICORDO"

Dopo la scandalosa deposizione di ieri all'udienza preliminare del processo sulla trattativa Stato-mafia del sottosegretario con delega ai servizi GIANNI DE GENNARO, all'epoca ai vertici della DIA, sei ore di "non ricordo", "verosimilmente può darsi ma non ricordo", "non lo so", etc, spero che finalmente TUTTI comincino a farsi almeno qualche domanda sul VERO RUOLO che ebbe all'epoca della trattativa l'intoccabile De Gennaro, sul suo vero volto. Mentre Giovanni FALCONE è stato ammazzato, DE GENNARO ha fatto una luminosa carriera, nominato direttore della DIA da Nicola MANCINO nell'aprile '93, messo a capo della polizia prima da NAPOLITANO (vice capo vicario) poi dal governo AMATO, messo a capo dei servizi da BERLUSCONI e poi ora sottosegretario. TUTTI quelli che hanno detto impossibile che dietro il sig FRANCO ci fosse lui, accusare De Gennaro è come accusare Falcone, spero che finalmente comincino a fare DUE PIU' DUE. E a non farsi prendere in giro dall'arroganza del potere impersonificata ieri dal prefetto.
- Adriana Jone

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