Oltre due terzi del polline raccolto dalle api nei campi europei e portato ai loro alveari è contaminato da un cocktail di pesticidi tossici. Questo è il risultato allarmante di un nuovo studio di Greenpeace International, pubblicato oggi nell’ambito della campagna europea per salvare le api e proteggere l’agricoltura. Le sostanze chimiche rilevate nei pollini comprendono insetticidi, acaricidi, fungicidi ed erbicidi, prodotti da aziende agrochimiche come Bayer, Syngenta e BASF…
Il rapporto “Api, il bottino avvelenato” è il più vasto nel suo genere a livello europeo in termini di aree geografiche interessate e numero di campioni prelevati simultaneamente, con oltre 100 campioni provenienti da 12 Paesi. In totale sono state individuate 53 diverse sostanze chimiche. Lo studio evidenzia le alte concentrazioni e l’ampia gamma di fungicidi presenti nel polline raccolto vicino ai vigneti in Italia, l’uso diffuso di insetticidi killer delle api in quello dei campi polacchi, la presenza di DDE (un prodotto di degradazione del DDT, tossico e bioaccumulabile) in Spagna, il ritrovamento frequente del neonicotinoide thiacloprid in molti campioni raccolti in Germania.
«Il rapporto conferma l’elevata esposizione di api e altri impollinatori a un pesante cocktail di pesticidi tossici. C’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell’attuale modello agricolo, basato sull’uso intensivo di pesticidi tossici, monocolture su larga scala e un preoccupante controllo dell’agricoltura da parte di poche aziende agrochimiche come Bayer, Syngenta & Co», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace.
Il rapporto conferma i risultati di un recente studio dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che evidenzia vaste lacune conoscitive sulla salute delle api e degli impollinatori in genere, tra le quali gli effetti dei “cocktail di pesticidi” a cui sono esposti, e invita l’Ue e i governi nazionali a colmare queste lacune con ulteriori indagini scientifiche.
«Le api, e non solo loro, sono potenzialmente esposte a veleni micidiali. È l’ennesima dimostrazione che è necessario un cambiamento radicale verso un’agricoltura più sostenibile e l’Europa deve fare la sua parte, subito», conclude Ferrario.
Alla luce di quanto riscontrato dal nuovo rapporto sulla contaminazione del polline, Greenpeace invita la Commissione europea e i governi nazionali a vietare completamente l’utilizzo dei pesticidi clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam e fipronil, attualmente sottoposti a un divieto temporaneo e a vietare gli altri pesticidi dannosi per api e altri impollinatori (compresi clorpirifos, cipermetrina e deltametrina). Greenpeace chiede inoltre l’adozione urgente di piani d’azione per le api al fine di valutare gli effetti dei pesticidi sugli impollinatori e ridurne l’utilizzo; di stimolare ricerca e sviluppo di tecniche non inquinanti per la gestione dei parassiti e promuovere la diffusione di pratiche agricole ecologiche.
Per protestare contro la presenza dei pesticidi killer delle api nel polline, oltre 20 attivisti di Greenpeace hanno aperto oggi uno striscione di 170 metri quadri di fronte al quartier generale della Bayer, a Leverkusen (Germania), con la scritta: “Bayer: smettila di ucciderci”, simbolicamente tenuto da due api. Con questa azione gli attivisti stanno ulteriormente sottolineando come l’industrie agrochimiche siano le principali responsabili del declino delle api nell’attuale modello agricolo industriale.
«Il rapporto conferma l’elevata esposizione di api e altri impollinatori a un pesante cocktail di pesticidi tossici. C’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell’attuale modello agricolo, basato sull’uso intensivo di pesticidi tossici, monocolture su larga scala e un preoccupante controllo dell’agricoltura da parte di poche aziende agrochimiche come Bayer, Syngenta & Co», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace.
Il rapporto conferma i risultati di un recente studio dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che evidenzia vaste lacune conoscitive sulla salute delle api e degli impollinatori in genere, tra le quali gli effetti dei “cocktail di pesticidi” a cui sono esposti, e invita l’Ue e i governi nazionali a colmare queste lacune con ulteriori indagini scientifiche.
«Le api, e non solo loro, sono potenzialmente esposte a veleni micidiali. È l’ennesima dimostrazione che è necessario un cambiamento radicale verso un’agricoltura più sostenibile e l’Europa deve fare la sua parte, subito», conclude Ferrario.
Alla luce di quanto riscontrato dal nuovo rapporto sulla contaminazione del polline, Greenpeace invita la Commissione europea e i governi nazionali a vietare completamente l’utilizzo dei pesticidi clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam e fipronil, attualmente sottoposti a un divieto temporaneo e a vietare gli altri pesticidi dannosi per api e altri impollinatori (compresi clorpirifos, cipermetrina e deltametrina). Greenpeace chiede inoltre l’adozione urgente di piani d’azione per le api al fine di valutare gli effetti dei pesticidi sugli impollinatori e ridurne l’utilizzo; di stimolare ricerca e sviluppo di tecniche non inquinanti per la gestione dei parassiti e promuovere la diffusione di pratiche agricole ecologiche.
Per protestare contro la presenza dei pesticidi killer delle api nel polline, oltre 20 attivisti di Greenpeace hanno aperto oggi uno striscione di 170 metri quadri di fronte al quartier generale della Bayer, a Leverkusen (Germania), con la scritta: “Bayer: smettila di ucciderci”, simbolicamente tenuto da due api. Con questa azione gli attivisti stanno ulteriormente sottolineando come l’industrie agrochimiche siano le principali responsabili del declino delle api nell’attuale modello agricolo industriale.
A causa di infiniti veleni ossia di agrofarmaci chimici di sintesi, pesticidi, erbicidi e OGM, il 50% delle api sono morte in Italia e in Nord America la mortalità è stimata intorno al 60-70% delle famiglie. Le api si stanno estinguendo in tutto il mondo e, con esse, morirà la vita su tutto il Pianeta. Perché? Perché il cibo e la salute ci vengono donati dal nobile e gratuito lavoro che esse svolgono impollinando alberi e piante alimentari, pertanto le api ci donano, per l’80%, il cibo che mangiamo. Il restante marginale lavoro proviene da altri insetti impollinatori che, anche loro, muoiono come le api, per le stesse ragioni.
L’ape “porta” la vita. Ecco perché nell’antico Egitto l’ape era stata assunta a ruolo di Divinità. Gli “antichi” sapevano che, senza il nobile lavoro delle api, sarebbero morti per fame e malattie. La salvezza delle api dovrebbe essere di prioritaria importanza su “ogni cosa” perché SENZA API, NON CI SARANNO PIU’ NE’ PIANTE ALIMENTARI, NE’ CIBO NE’ SALUTE. Ecco perché i veleni chimici usati in agricoltura devono essere vietati.
Cosa possiamo fare allora per proteggere e salvare la vita delle api e di conseguenza la vita dell’intero Pianeta?
Innanzitutto dobbiamo informarci e sapere cosa e come fare per salvare le api e comprendere quali sono tutte le vere causeche stanno causando questa spaventosa moria di milioni di api su tutto il Pianeta. Pesticidi, insetticidi ecc. sono solo una delle cause di questa strage, molte altre cause restano ancora sconosciute ai più.
Per conoscere quali sono tutte le cause che stanno distruggendo la vita delle api è possibile acquistare il libro di Isha Babaji: “COME HO SALVATO LE MIE API”. Per acquistare il libro su Amazon cliccate sulla “copertina” del libro qui sotto oppure cliccate qui.
L’ape “porta” la vita. Ecco perché nell’antico Egitto l’ape era stata assunta a ruolo di Divinità. Gli “antichi” sapevano che, senza il nobile lavoro delle api, sarebbero morti per fame e malattie. La salvezza delle api dovrebbe essere di prioritaria importanza su “ogni cosa” perché SENZA API, NON CI SARANNO PIU’ NE’ PIANTE ALIMENTARI, NE’ CIBO NE’ SALUTE. Ecco perché i veleni chimici usati in agricoltura devono essere vietati.
Cosa possiamo fare allora per proteggere e salvare la vita delle api e di conseguenza la vita dell’intero Pianeta?
Innanzitutto dobbiamo informarci e sapere cosa e come fare per salvare le api e comprendere quali sono tutte le vere causeche stanno causando questa spaventosa moria di milioni di api su tutto il Pianeta. Pesticidi, insetticidi ecc. sono solo una delle cause di questa strage, molte altre cause restano ancora sconosciute ai più.
Per conoscere quali sono tutte le cause che stanno distruggendo la vita delle api è possibile acquistare il libro di Isha Babaji: “COME HO SALVATO LE MIE API”. Per acquistare il libro su Amazon cliccate sulla “copertina” del libro qui sotto oppure cliccate qui.
Ma l’informazione, se non è accompagnata anche da azioni concrete, non basta a risolvere i problemi. Per questo stiamo realizzando una PETIZIONE che sarà indirizzata al governo italiano perché abolisca, con un decreto legge, TUTTI I PRODOTTI CHIMICI USATI IN AGRICOLTURA e gli OGM. Per approfondire l’argomento in merito a questa “vitale” Petizione e darci anche tu il tuo consenso clicca qui, oppure sul logo che trovate qui sotto. Agiamo ora prima che sia troppo tardi! La tua firma, il tuo consenso, sono un atto concreto in mezzo a tante parole!
Clicca sul logo per approfondire…
Clicca sul logo per approfondire…
http://www.sapereeundovere.it/
Nessun commento:
Posta un commento
In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie