Menachem Begin |
Andreotti & Gelli |
di Gianni Lannes
La verità indicibile: lasciati morire. Una ragione affaristica di Stato: Ansaldo Nucleare, Fiat, Eni, Cnen, Snia Techint.
Il primo contratto da 50 milioni di dollari viene firmato sotto la
regia del governo Andreotti e del ministro Colombo. Eppure, gli
avvertimenti inizialmente per via diplomatica di Tel Aviv, prima alla
Farnesina poi a Palazzo Chigi c'erano stati, però erano caduti nel
vuoto. Andreotti e Cossiga ne hanno la responsabilità principale, unitamente a Menachem Begin, il premier israeliano.
Venezia (23 giugno 1980): vertice internazionale |
E' quasi impensabile, ma è andata così: la cessione
di tecnologia nucleare dall'insospettabile - ma non per il Mossad -
centro della Trisaia in Basilicata, all'Iraq di Saddam Hussein ha
provocato la strage di Ustica.
In
loco il ciclo uranio-torio (il reattore Elk River ceduto da Washigton
era solo uno specchietto per le allodole, da cui non si poteva
fisicamente ricavare plutonio). All'interno della Trisaia a Rotondella,
una cosa era l'Itrec dell'Enea, ma ben altra la Combustibili Nucleari (ENI-UKAEA) che godeva di un licenza governativa tricolore dal 1969.
Il 24 marzo scorso c’è stata la “Dichiarazione congiunta Italia-USA” al vertice sulla sicurezza nucleare in Olanda. Si tratta di una conferma ufficiale di quanto negato dall’Enea e dallo Stato italiano ai magistrati italiani che hanno indagato su alcuni disastri nucleari in Basilicata negli anni ’80 e ’90, nonché della produzione di materiale nucleare altamente strategico, ed infine sull’occultamento di scorie nucleari. Ecco la nota ufficiale:
«Italia e Stati Uniti hanno il
piacere di annunciare il completamento della rimozione congiunta dal territorio
italiano di circa 20 kg di uranio altamente arricchito (HEU) e plutonio
separato. Al Summit sulla Sicurezza Nucleare del 2012 Italia e Stati Uniti si
erano impegnati a lavorare insieme per rimuovere tale materiale prima del
Summit 2014. La rimozione ha comportato operazioni estremamente complesse, che
hanno richiesto lo sviluppo di nuove scatole a guanti per l’imballaggio del
plutonio, lo sviluppo di un nuovo processo per convertire HEU da una soluzione
ad un ossido, il coordinamento del trasporto di uranio da tre diverse località,
lo sviluppo di nuove configurazioni di imballaggio per la riduzione della presenza
di plutonio in Italia e la formazione di personale per le speciali operazioni
di imballaggio. Il materiale è stato imballato in sicurezza in contenitori da
trasporto certificati dalle competenti autorità statunitensi ed italiane. Stati
Uniti, Italia, Regno Unito e Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica
(AIEA) hanno lavorato di comune accordo e nel pieno rispetto delle regole e
delle raccomandazioni internazionalmente riconosciute nel corso dell’intera
operazione. Nonostante le significative complessità tecniche, il team ha saputo
completare l’operazione nei tempi previsti. Italia e Stati Uniti intendono
continuare a lavorare assieme per eliminare gli stock addizionali di materiale
nucleare speciale al fine di assicurare che essi non cadano nelle mani di
gruppi terroristici. Essi si sono inoltre impegnati a lavorare con altri
partner nella comunità internazionale per assisterli nell’eliminazione di tali
materiali».
Il carico di materiale radioattivo trasportato in
segreto il 29 luglio 2013 non era arrivato a destinazione negli USA come aveva raccontato
il governo Letta. Ci è voluto Obama al summit internazionale sul nucleare,
tenutosi all'Aja due settimane fa, per scoprirlo. E ci è voluta una nave
sospetta (Pacific Egret) nel porto di La Spezia. Il 24 e il 25 marzo è stato
"Il Secolo XIX" a rivelare la notizia che i 20 kg di uranio e
plutonio sono partiti da La Spezia solo il 3 marzo 2014. Il sottosegretario
Sesa Amici, aveva risposto solo che tutto era stato fatto in «piena sicurezza»,
e che «la sicurezza esige riservatezza». Balle, menzogne per tacitare la già sonnolenta
opinione pubblica.
Dov'è stato sistemato per 8 mesi il materiale nucleare
prelevato quella notte di nascosto da Rotondella e fatto transitare con gravissimo
pericolo per l’incolumità di milioni di persone in mezzo all’Italia? Ad alcune
interrogazioni parla,etari il ministro dell’Ambiente ha risposto che si
trattava di “circa 1 kg di uranio arricchito, trasportato in assoluta sicurezza
e riservatezza”. Il problema, però, non era mai stato solo il contenuto, non
era nemmeno solo il trasporto: era ed è il contenuto, il trasporto segreto,
dov'è approdato, per quale ragione di Stato e perchè con tanta segretezza.
Oggi il governo elude le scoperte del giudice Pace
nei primi anni ‘90 sugli incidenti
nucleari e i traffici ecomafiosi. E si continua a far finta di niente sulle
dichiarazioni di altri due magistrati, l’ex capo della Procura della Repubblica
di Potenza, Giuseppe Galante, e le ultime inchieste del giudice Basentini.
«I miei consulenti trovarono tracce di Plutonio.
Plutonio che non doveva esserci perchè il ciclo studiato a Rotondella era quello
Uranio - torio» dichiarò Giuseppe Galante, mentre Basentini è stato costretto
ad archiviare l'inchiesta sui rifiuti nucleari e il loro impatto ambientale per
una serie di reticenze anche istituzionali gravissime.
A proposito onorevoli lucani, dove sono finiti i quattrini
pubblici elargiti dallo Stato per le compensazioni? Quel denaro erogato ai
comuni di Rotondella, Nova Siri, Tursi, Policoro e alla Provincia di Matera,
per compensarci del grave danno e per adottare misure di salvaguardia, di
monitoraggio e di precauzione sul territorio?
Perché a tutt’oggi non c’è uno straccio di indagine
epidemiologica, nonostante le deliberazioni provinciali. Perchè gli
amministratori pubblici locali invece di interessarsi alla salute degli
abitanti e della salvaguardia del territorio sono interessati a tutt'altro? E perché
la gente sempre più ammalata dall’inquinamento provocato dalle lavorazioni
nucleari continua a votare questi criminali?
Attenzione: i carichi non sono finiti, ce ne saranno
ancora.
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