Europee Scopelliti candidato (e condannato): Ncd in rivolta, ma Angelino Alfano blinda la candidatura
La spiegazione è semplice: “Alfano non gli ha potuto dire di no. Senza i calabresi Ncd non esiste”. E Giuseppe Scopelliti, appena condannato, è il nome forte delle liste per le europee di Ncd nel Sud. È stato proprio il ministro dell’Interno a difendere la scelta di fronte alla rivolta dei suoi. Raccontano i ben informati che Gaetano Quaglieriello si è opposto fino alla fine, provando a far pesare il suo ruolo di coordinatore nazionale di Ncd. Perché giudica la candidatura imbarazzante. Il governatore della Calabria è stato condannato in primo grado lo scorso 27 marzo per sei anni di reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici con l’accusa di aver falsificato i bilanci del capoluogo reggino.
I maligni sussurrano che la candidatura è legata proprio a questo, dal momento che in Europa le norme sull’immunità parlamentare sono più forti che in Italia. Strasburgo, insomma, dove il governatore non ancora dimessosi potrebbe approdare a meno di due mesi dalla condanna in primo grado, rappresenterebbe un approdo sicuro in vista degli altri gradi di giudizio. È questo che scaldato il clima all’interno del partito di Alfano. A Repubblica risulta che una decina di senatori hanno messo nero su bianco il loro disappunto in una lettera privata ad Alfano per opporsi alla candidatura. Ma il ministro dell’Interno ha difeso la scelta. All’insegna del “non si può dire di no” a Giuseppe. Per uno che si trova di fronte alla battaglia della vita e rischia il quorum, non si può andare tanto per il sottile. E la Calabria sta ad Alfano come le zone rosse alla sinistra. Fu la pattuglia dei senatori calabresi ad assicurare i numeri certi per la scissione. E Scopelliti è, dentro Ncd, l’unico ad avere un pacchetto di voti certi. Ecco perché ha preteso la candidatura. E Alfano ha detto sì.
Nelle scorse settimane è circolata anche la voce, che lo staff di Scopelliti però non conferma ma che trova riscontri in Forza Italia, di un possibile ritorno del governatore in Forza Italia se Alfano non avesse acconsentito alla candidatura. Ovviamente con tutto il gruppone di calabresi. E chissà se è un caso che in Calabria Forza Italia non ha candidato nessun nome di peso in grado di disturbare. Insomma, ottimi rapporti.
Capolista al Sud invece sarà il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, indagato nelle scorse settimane per finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta sui fondi neri di Finmeccanica. Tra gli altri ras delle preferenze Giuseppe Gargani, Gino Trematerra, Paolo Romano. Tra i ministri in carica scenderanno in campo invece Beatrice Lorenzi, capolista al centro e Maurizio Lupi, capolista al Nord Ovest, che ha bloccato la candidatura di Mario Mauro. E qui Alfano rischia di perdere un pezzo. Mauro sarebbe a un passo dal transitare al gruppo Misto insieme a Lorenzo Dellai. A proposito, pare che Berlusconi, di pessimo umore sulle proprie liste, abbia ritrovato il sorriso vedendo quelle di Alfano: “E queste sarebbero le facce nuove” ha detto ai suoi.
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