- di Daniele Di Luciano -
Allora bambini, vi racconto una favoletta. Però è diversa dalle altre favolette. Perché è attuale. E poi rientra in quelle favolette che siccome sono credute da tutti allora diventano realtà. Siete pronti? Ehi Paolo, non ti scaccolare e presta attenzione.
C’era una volta,
un bel paese in cui tutti erano felici. I bambini giocavano e andavano a scuola. Ma la scuola era bella e i maestri non raccontavano le cazzate agli scolari. Quel paese si chiamava Siria. Tutto filava nel verso giusto finché un giorno arrivò un mostro cattivo e puzzolente… Gruoaaaaaaargh – era il suo verso. Era tutto viola e con le zampe pelose. Girava per il paese e terrorizzava i bambini. Si scaccolava più di Paolo. Gruoaaaaaaargh, diceva. Ma i bambini non capivano e scappavano spaventati. Il mostro si chiamava Assad. Il mostro Assad divenne il re della Siria e trasformò il paese in un luogo grigio e triste. I bambini non potevano più giocare e quando ci provavano sentivano: Gruoaaaaaaargh! e subito smettevano. Le scuole chiusero, e nessuno era più al sicuro. Assad lanciava bombe sui bambini e rideva quando li vedeva esplodere: Gruoaaaaaaargh! rideva. Finché degli eroi non decisero di ribellarsi al mostro. I ribelli erano biondi, belli, giovani e forti. Ma che dico belli, erano di più, erano ri-belli. Erano come Spiderman senza la calzamaglia. Lottavano per la pace, contro la guerra! Erano mossi solo da un profondo senso di giustizia. I ribelli però, non riuscivano da soli a sconfiggere il mostro e quindi chiesero l’aiuto della fatina turchina: l’ONU.
un bel paese in cui tutti erano felici. I bambini giocavano e andavano a scuola. Ma la scuola era bella e i maestri non raccontavano le cazzate agli scolari. Quel paese si chiamava Siria. Tutto filava nel verso giusto finché un giorno arrivò un mostro cattivo e puzzolente… Gruoaaaaaaargh – era il suo verso. Era tutto viola e con le zampe pelose. Girava per il paese e terrorizzava i bambini. Si scaccolava più di Paolo. Gruoaaaaaaargh, diceva. Ma i bambini non capivano e scappavano spaventati. Il mostro si chiamava Assad. Il mostro Assad divenne il re della Siria e trasformò il paese in un luogo grigio e triste. I bambini non potevano più giocare e quando ci provavano sentivano: Gruoaaaaaaargh! e subito smettevano. Le scuole chiusero, e nessuno era più al sicuro. Assad lanciava bombe sui bambini e rideva quando li vedeva esplodere: Gruoaaaaaaargh! rideva. Finché degli eroi non decisero di ribellarsi al mostro. I ribelli erano biondi, belli, giovani e forti. Ma che dico belli, erano di più, erano ri-belli. Erano come Spiderman senza la calzamaglia. Lottavano per la pace, contro la guerra! Erano mossi solo da un profondo senso di giustizia. I ribelli però, non riuscivano da soli a sconfiggere il mostro e quindi chiesero l’aiuto della fatina turchina: l’ONU.
Quelli che seguono sono i disegni dei bambini di una scuola italiana:
1. Assad viene picchiato mentre dice “Io non volevo!”
2. Il mondo unito che dice ad Assad “Assad tu qui in questo spazio con noi non ci stai” e “Già, vai via!”
3. Assad viola nei rifiuti
4. Bombe di Assad sulla mamma coi bambini siriani
Ora: posso capire i bambini a cui vengono raccontate queste favolette che, giustamente, ci credono… Ma gli adulti? Facciamo un esempio. Il 5 ottobre è uscitala notizia che i ribelli siriani avevano abbattuto un Mig dell’esercito di Assad. La notizia è stata data in TV da tutti i telegiornali. Possibile che gli italiani non si siano chiesti: “Ma come fanno dei ribelli ad abbattere un Mig??”
Io non sono un esperto ma il Mig è un aereo da guerra che raggiunge una velocità superirore a quella del suono. Parliamo di 1500 km/h (in realtà è maggiore). Praticamente è uno di quegli aerei che quando lo senti, già non lo vedi più. Provateci voi ad abbattere un Mig… Possibile che gli italiani, che non sono più dei bambini, non si domandino: “Ma i ribelli siriani, dove trovano i soldi per comprare una contraerea? E pure se trovano i soldi, chi gliela procura?” Se un italiano si ponesse queste domande, arriverebbe subito a trovare la risposta. I bambini, invece, non si fanno domande e si fidano dei maestri… Sempre per esempio, vi invito a guardare questo video:
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